Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


È normale dimenticare le parole mentre si parla? E quando può indicare un problema?

Tutti abbiamo sperimentato quel momento, a metà frase, quando non riusciamo a trovare la parola che vogliamo usare, anche se siamo certi di saperla. Perché c'è questo problema universale tra chi parla? E quando le difficoltà di ricerca delle parole possono indicare qualcosa di serio?


Tutti sperimenteranno una difficoltà occasionale a trovare le parole, ma se accadono molto spesso con una vasta gamma di parole, nomi e numeri, questo potrebbe essere un segno di un disturbo neurologico.

 

I passaggi coinvolti nel parlare

La produzione di parole pronunciate prevede diverse fasi di elaborazione:

  1. identificare il significato previsto;
  2. selezionare la parola giusta dal 'lessico mentale' (dizionario mentale di chi parla);
  3. recuperare il suo modello sonoro (chiamato 'forma');
  4. eseguire i movimenti degli organi del linguaggio per articolarlo.


Le difficoltà di ricerca delle parole possono potenzialmente sorgere in ciascuna di queste fasi di elaborazione. Quando una persona sana che parla non riesce a trovare una parola dal suo lessico, nonostante la sensazione di conoscerla, questo è chiamato fenomeno 'punta-della-lingua' da parte degli scienziati linguistici.


Spesso, l'oratore frustrato proverà a fornire un po' di informazioni sul significato della parola prevista ("Sai, quella cosa con cui pianti un chiodo") o la sua ortografia ("Inizia con una M!"). Le situazioni di punta-della-lingua sono relativamente comuni e sono un tipo di errore vocale che si verifica principalmente durante il recupero del modello sonoro di una parola (terzo passaggio sopra).

 

Cosa può influire sulla ricerca di parole?

Difficoltà di ricerca delle parole ci sono a tutte le età, ma accadono più spesso quando invecchiamo. Negli anziani, possono causare frustrazione e ansia per la possibilità di sviluppare la demenza. Ma non sono sempre motivo di preoccupazione.


Un modo in cui i ricercatori indagano sulle difficoltà di ricerca delle parole è chiedere alle persone di tenere un diario per registrare la frequenza con cui si verificano. Studi su diari hanno dimostrato che alcuni tipi di parole, come i nomi di persone e luoghi, sostantivi concreti (come 'cane' o 'costruzione') e nomi astratti (concetti, come 'bellezza' o 'verità') hanno più probabilità di tradursi in situazione punta-della-lingua, rispetto ai verbi e agli aggettivi.


Anche le parole usate meno di frequente hanno maggiori probabilità di provocare situazioni di punta-della-lingua. Si pensa che ciò sia dovuto al fatto che hanno connessioni più deboli tra significato e modello sonoro rispetto alle parole usate più spesso.


Gli studi di laboratorio hanno anche dimostrato che le situazioni punta-della-lingua hanno maggiori probabilità di verificarsi in condizioni socialmente stressanti, quando si dice a chi parla che lo si sta valutando, indipendentemente dalla sua età. Molte persone riferiscono di aver riscontrato problemi di punta-della-lingua durante i colloqui di lavoro.

 

Quando potrebbe indicare problemi più seri?

Fallimenti più frequenti con una gamma più ampia di parole, nomi e numeri, probabilmente indicano problemi più gravi. Quando ciò accade, gli scienziati linguistici usano i termini 'anomia' o 'afasia anomica' per descrivere la condizione, che può essere associata al danno cerebrale dovuto a ictus, tumori, lesioni alla testa o demenza, tipo quella dell'Alzheimer.


Di recente, l'attore Bruce Willis ha rivelato di avere avuto la diagnosi di un disturbo degenerativo noto come 'afasia primaria progressiva', per il quale uno dei primi sintomi è la difficoltà a trovare le parole piuttosto che la perdita di memoria. L'afasia primaria progressiva è in genere associata alla demenza frontotemporale o all'Alzheimer, sebbene possa essere associata ad altre patologie.


L'afasia anomica può sorgere a causa di problemi che si verificano in diverse fasi della produzione vocale. Una valutazione da parte di un neuropsicologo clinico o patologo vocale può aiutare a chiarire quale stadio di elaborazione è influenzato e quanto è grave il problema.


Ad esempio, se uno non è in grado di dare il nome alla figura di un oggetto comune, come un martello, un neuropsicologo clinico o un patologo vocale gli chiederà di descrivere per cosa viene usato l'oggetto (l'individuo potrebbe quindi dire "È qualcosa con cui colpisci le cose" o "è uno strumento"). Se non ci riesce, gli sarà chiesto di gesticolare o mimare l'uso. Potrebbero anche ricevere un indizio o un suggerimento, come la prima lettera (m) o sillaba (mar).


La maggior parte delle persone con afasia anomica trae notevoli benefici dall'indizio, indicando che ha per lo più problemi con le fasi successive del recupero di parole e con aspetti motori del linguaggio. Ma se manca la capacità di descrivere o mimare l'uso dell'oggetto e il suggerimento non aiuta, è probabile che ciò indichi una perdita effettiva di conoscenza o significato delle parole. Questo è in genere un segno di un problema più grave come l'afasia primaria progressiva.


Gli studi su scansioni di adulti sani e persone con afasia anomica hanno mostrato che diverse aree del cervello sono responsabili delle loro difficoltà a trovare le parole. Negli adulti sani, i fallimenti occasionali nel nominare la figura di un oggetto comune sono collegati a cambiamenti nell'attività nelle regioni cerebrali che controllano gli aspetti motori del linguaggio, suggerendo un problema spontaneo con l'articolazione piuttosto che una perdita di conoscenza delle parole.


Nell'anomia dovuta all'afasia primaria progressiva, le regioni cerebrali che elaborano i significati delle parole mostrano una perdita di cellule nervose e connessioni (atrofia). Sebbene l'afasia anomica sia comune dopo un ictus nell'emisfero sinistro del cervello, le difficoltà di ricerca delle parole associate non sembrano essere distinguibili per aree specifiche.


Per l'afasia anomica sono disponibili trattamenti, che spesso vedono patologi del linguaggio addestrare l'individuo alle attività di denominazione usando diversi tipi di segnali o suggerimenti, per aiutarlo a recuperare le parole. Gli indizi possono essere varie caratteristiche significative di oggetti e idee o caratteristiche sonore di parole o una combinazione di tutto questo. Anche le app per tablet e telefonini si dimostrano promettenti quando sono usate per integrare la terapia con la pratica a domicilio.


Il tipo di suggerimento usato per il trattamento è determinato dalla natura della compromissione della persona. Il trattamento che funziona è associato a cambiamenti nell'attività nelle regioni cerebrali note per supportare la produzione vocale. Sfortunatamente, non esiste un trattamento efficace per l'afasia primaria progressiva, sebbene alcuni studi abbiano suggerito che la logopedia può produrre benefici temporanei.


Se sei preoccupato per le tue difficoltà a trovare le parole o per quelle di una persona cara, puoi consultare il tuo medico di famiglia per l'invio a un neuropsicologo clinico o a un patologo del linguaggio.

 

 

 


Fonte: Greig de Zubicaray, professore di neuropsicologia, Queensland University of Technology (Brisbane/Australia)

Pubblicato su The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)