Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Quando assisti al declino cognitivo, intervieni con rispetto

Cara Carol: Io e mia mamma abbiamo sempre avuto un buon rapporto e ho ammirato il suo cervello acuto e il suo grande umorismo. Essendo anche realista, anni fa mi ha assegnato il potere di procura. Ora, ha dimenticato tutto questo e insiste per gestire i suoi conti bancari e investimenti anche se si confonde e commette errori. Il suo medico le ha diagnosticato la fase iniziale di demenza, ma resiste all'aiuto. Come faccio a convincerla ad accettare l'assistenza prima che arrivi il caos? - PL

 

Cara PL: Mi dispiace che tu e tua madre abbiate di fronte questa sfida. Come vedi, anche quando le discussioni sono fatte in anticipo e sono in atto documenti legali, il cervello che cambia può negare tutto quel duro lavoro.

La persona colpita dai cambiamenti del cervello potrebbe ancora credere di andare bene o potrebbe semplicemente continuare a negare. Potrebbe dire che il dottore non sa nulla o che la banca commette sempre errori.

Mentre questo è più che frustrante per il caregiver, è un comportamento comune una volta che il cervello è danneggiato al punto che il processo decisionale responsabile è compromesso. Avere una diagnosi medica può aiutare, perché hai dei fatti e una diagnosi professionale dalla tua parte, ma spesso la persona lo rifiuta.

È solo umano che tua madre cerchi di salvare la faccia, quindi aiutala. Enfatizza ciò che lei fa ancora bene. Poi normalizza il fatto che molte persone anziane hanno problemi con una gestione complessa. Ci sono problemi a pagare le bollette in tempo o tenere traccia dei suoi farmaci? Puoi dire: "Ehi, mamma, è normale per gli anziani. Ci sono possibili soluzioni che rendono tutto più facile per te. Troviamole insieme".

Per quanto delicatamente tu lo possa fare, aspettati che si arrabbi, quindi dalle spazio per quei sentimenti: riconosci che deve essere difficile non avere il controllo completo di tutto come era in passato. È ovvio che si arrabbi. Rassicurala dicendole che lavorerai insieme per tenerla al comando ma con supporto. Quindi non deve sentirsi lei sola responsabile di tutto.

Molto probabilmente, mollerà e si ritirerà un po', quindi ricorda a te stessa che la paura è dietro gran parte della resistenza degli anziani. E perché no? Hanno trascorso una vita a gestire la propria vita. Poi, improvvisamente i loro figli vogliono "prendere il controllo?" Quindi, ogni volta che resiste, dà spazio alla sua rabbia e al suo dolore.

Certo, ci sono persone che sono così compromesse da mettere in pericolo se stessi e/o gli altri. Quando una situazione arriva a quel punto e continuano a resistere, i caregiver dovrebbero considerare la tutela. La tua situazione non sembra così grave. Rimani paziente e continua a normalizzare quello con cui tua madre ha problemi, ricordandole che la maggior parte delle persone ha bisogno di più supporto con l'età.

Questo è difficile da sperimentare, PL, ma la tua email suggerisce che continuerai a supportare tua madre con amore e rispetto. È fortunata ad averti.

 

 

 


Fonte: Carol Bradley Bursack in InForum (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)