Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I bambini hanno bisogno di sostegno per capire la demenza del nonno

imageDomanda a Carol (foto) da Faith: I miei figli sono alle scuole elementari e sono sempre stati vicini a mio padre. Ora, il loro nonno ha l'Alzheimer e i bambini sono sconcertati dal suo comportamento.

Loro capiscono che è malato, ma a volte può essere sconcertante anche per gli adulti. Come posso aiutare i ragazzi a capire cosa sta succedendo al nonno? Sono preoccupata per il modo in cui lo ricorderanno quando non ci sarà più. Faith.

 


Carol risponde: I bambini spesso si sentono in colpa per le cose brutte che accadono in famiglia, anche quando non c'è alcuna logica nel loro pensiero. Noteranno il tuo dolore e possono sentirsi in colpa anche per questo, quindi il modo in cui saprai gestire le modifiche di tuo padre probabilmente avrà un impatto sui tuoi figli. Tuttavia, gran parte della loro reazione dipenderà dalla loro personalità, combinata con le informazioni che assorbono.


Io suggerirei di tentare di spiegare, in un modo comprensibile per i tuoi figli, che a volte con l'invecchiamento può manifestarsi una malattia per cui il cervello non genera segnali precisi agli individui. La maggior parte dei bambini capisce che, quando cerchiamo una stazione radio, siamo in grado di ricevere chiacchiere incomprensibili tra una stazione e l'altra. Spiega loro che il nonno riceve segnali altrettanto confusi e incomprensibili dal cervello per cui il suo pensiero si fa confuso. Non è colpa sua se i segnali non arrivano chiari.


Lascia che i bambini aiutino nelle esigenze di assistenza del loro nonno, se possono. Dai loro qualcosa da fare quando lo visitano. Suonare strumenti musicali per il loro nonno o fare disegni di o per lui e fare piccoli regali può aiutare ad alleviare un po' la tensione. Non forzare il problema se un bambino si rilaziona facilmente col nonno, mentre un altro bambino si tira indietro o ha addirittura paura. Incoraggia i bambini a essere gentili e fare quello che possono, ma senza esagerare. Come hai ricordato, è difficile anche per gli adulti gestire questi cambiamenti.


Se tuo padre si comporta offensivamente o va in collera, fai uscire i bambini. Dì loro delicatamente che il nonno non può farne a meno, ma assicurali che nessuno deve accettare abusi. Dì loro che possono dire "devo andare ora" e poi possono uscire.


Ti prego di chiedere supporto per te, parlando con altri che si prendono cura di un genitore con demenza. Online e in persona, i gruppi abbondano. Se ti senti a terra ed hai buone informazioni sarai più pronta ad aiutare i tuoi bambini. L'Associazione Alzheimer è un buon punto di partenza. Sono stata nei tuoi panni e conosco per esperienza diretta quanto sia doloroso che i ricordi dei bambini sul loro nonno di prima della demenza possano essere superati dagli eventi attuali. Dobbiamo accettare questo fatto. Tuttavia, fai ciò puoi. Nei momenti di calma, ricorda loro i momenti speciali che avevano passato con il loro nonno prima che arrivasse la demenza.


Cerca di aiutare i ragazzi a capire che il loro nonno è ancora la stessa persona. La sua malattia lo ha cambiato, ma il suo amore per loro rimane più forte che mai. La demenza può togliere la comunicazione e la memoria evidente, ma non cambia il cuore.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Pubblicato da Carol Bradley Bursack in Inforum.com il 30 Giugno 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)