Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Videogiochi nelle case di cura: collegano gli anziani, o mostrano la vulnerabilità dell'età?

Videogiochi nelle case di cura: collegano gli anziani, o mostrano la vulnerabilità dell'età?Introdurre i videogiochi come un mezzo per mettere insieme gli anziani delle case di cura a lungo termine, può non essere sempre un compito facile, secondo una nuova ricerca.


Studi precedenti avevano dimostrato gli effetti positivi sul benessere cognitivo, fisico ed emotivo degli anziani nelle case di cura a lungo termine esercitati dai videogiochi basati sul movimento (esempio quelli per sistemi Nintendo Wii o Microsoft Kinect).


Tuttavia, può essere difficile per i fornitori di assistenza offrire attività accessibili, stimolanti e di svago come queste, perchè potrebbe crescere l'impatto dei cambiamenti e delle menomazioni legati all'età sugli ospiti.


Per la prima volta un nuovo studio ha esaminato le sfide pratiche e le opportunità che sorgono quando i giochi sono integrati nelle attività per diversi gruppi di persone anziane che vivono in strutture di assistenza a lungo termine.


La Dott.ssa Kathrin Gerling, della School of Computer Science dell'Università di Lincoln nel Regno Unito, ha guidato il progetto, che è stato realizzato in collaborazione con il dott Regan Mandryk dell'Università del Saskatchewan in Canada, e con il dottor Conor Linehan dell'University College di Cork in Irlanda.


Lo studio ha coinvolto sessioni di gioco settimanali per un periodo di tre mesi in 2 strutture di assistenza a lungo termine: un residence per anziani che offre appartamenti di vita indipendente e assistita, e una struttura di assistenza che si specializza in individui con esigenze particolari, compresi gli anziani che soffrono di cambiamenti legati all'età e menomazioni come la demenza o la disabilità nella mobilità.


Lo studio ha usato giochi anche di tipo informale, progettati su misura e basati sul movimento, per Xbox 360, che mimano il mondo reale, per esempio, il bowling.


La Dott.ssa Gerling ha dichiarato: "Eravamo interessati alle potenzialità dei giochi per coinvolgere gli anziani nelle strutture di assistenza a lungo termine in attività di gruppo. Abbiamo osservato come le persone avvicinano i videogiochi, per vedere se restano incollati ad essi e se li trovano piacevoli, e anche per scoprire se questo stimola l'attività di gruppo e porta amicizie.

I giocatori del residence per anziani hanno capito rapidamente come funzionano i giochi che sono diventati una attività reale di gruppo. Le persone hanno formato relazioni, si sono resi più responsabili e hanno adattato i giochi al modo in cui volevano giocare.

Abbiamo trovato più difficile mettere insieme le persone della casa di cura, soprattutto a causa delle diverse disabilità legate all'età. In alcuni casi, i giocatori avevano bisogno di molto supporto da parte del personale, e dipendevano da esso per partecipare alle sessioni di gioco".


I risultati suggeriscono che gli anziani godevano dei video-giochi, e che i giochi possono essere un'attività impegnativa e accattivante che permette alle persone di provare la sensazione di acquisire nuove competenze nel corso della vita.


Tuttavia, la misura in cui le persone sperimentano il beneficio del gioco dipende in gran parte dal fatto che abbiano una qualche disabilità legata all'invecchiamento. Questi cambiamenti possono influire sulla capacità della persona di interagire con i giochi per motivi indipendenti dalla semplice accessibilità al gioco, come ad esempio la quantità di assistenza di cui hanno bisogno per giocare, e se si sentono a proprio agio a giocare in un contesto di gruppo.


La Dott.ssa Gerling ha detto: "Bisogna sempre dividere le persone che amano giocare ai videogiochi dalle altre, senza guardare l'età. Ma gli anziani che tentano di imparare a giocare su nuovi giochi in pubblico possono sentirsi particolarmente a disagio se sperimentano una vulnerabilità per i cambiamenti e disabilità da età. Alcuni anziani necessitano di molto supporto, sia per accedere alle sessioni di gioco, sia durante il gioco.

Dobbiamo assicurarci che i videogiochi creati per gli anziani nelle strutture di assistenza a lungo termine siano adattativi; c'è una linea sottile tra impegnare le persone e dare loro qualcosa di significativo per realizzare, invece che fare danni. Per avere successo i giochi devono impegnare i giocatori con qualsiasi tipo di abilità e essere adattati per gruppi specifici. E' davvero importante essere consapevoli del contesto in cui saranno disponibili i giochi ed capire le abilità individuali del giocatore. Ciò è particolarmente importante quando si valuta il valore dei giochi per migliorare la qualità della vita, e per creare giochi con uno scopo al di là dello spettacolo, come la terapia e la riabilitazione".


La ricerca completa è presente al CHI 2015 - la conferenza leader a livello mondiale nel campo della Human Computer Interaction - che si svolge a Seoul in Corea dal 18 al 23 Aprile 2015. La futura ricerca della Dott.ssa Gerling esplorerà ulteriormente l'evoluzione delle comunità di anziani che giocano ai video giochi regolarmente per periodi prolungati di tempo; e si concentrerà anche sui benefici che possono avere i video giochi sul benessere in età avanzata.

 

 

 

 

 


Fonte: University of Lincoln (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)