Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Gli apparecchi elettronici stanno modificando il nostro cervello?

La risposta è sì, e probabilmente sei anche affetto dalla sindrome dell'SMS fantasma.


Prima era la radio. Poi è stata la televisione. Ora chi fa previsioni funeste ci dà previsioni inquietanti circa le conseguenze degli smartphone e di tutti gli altri dispositivi digitali a cui ci siamo tutti così attaccati mentre crescevamo.


Allora perché stavolta dovremmo prestare attenzione agli avvertimenti?


A parte la portabilità, la grande differenza tra qualcosa di simile a un televisore tradizionale e il tablet è la componente sociale, dice il dottor David Strayer, professore di cognizione e scienze neurali alla University of Utah. "Attraverso Twitter o Facebook o le e-mail, qualcuno ci sta contattando nella nostra rete sociale, in qualche modo, tutto il tempo", dice Strayer.


"Siamo organismi intrinsecamente sociali", aggiunge il dottor Paul Atchley, psicologo cognitivo della Kansas University. Non c'è quasi niente di più irresistibile delle informazioni sociali, egli dice, ad attivare una parte del sistema di ricompensa del cervello. La tua zucca è anche cablata per rispondere a immagini o suoni nuovi. (Per la maggior parte della storia umana, un rumore improvviso potrebbe aver segnalato la presenza di un predatore.) "Allora una cosa simile a un ronzio o un segnale acustico o una luce lampeggiante tocca quel sistema di rilevamento delle minacce", spiega.


Combiniamo quel beep improvviso con la promessa implicita di nuove informazioni sociali, e abbiamo uno stimolo quasi perfetto, non-ignorabile, che attira la nostra attenzione lontano da qualsiasi compito sul quale il cervello sta lavorando. E anche se si potrebbe pensare di riuscire a verificare velocemente un SMS o una e-mail e riprendere il precedente compito dove era stato interrotto, in realtà non si può.


"Ogni volta che si passa l'attenzione da una cosa all'altra, c'è qualcosa chiamato «costo di scambio»", dice il Dott Earl Miller, professore di neuroscienze del Massachusetts Institute of Technology. "Il cervello incespica un po', e richiede tempo per tornare a dove era prima che fosse distratto". Anche se questo non è un grosso problema se si sta facendo qualcosa di semplice e meccanico (una frittata, per esempio, o piegare i vestiti), può essere un problema molto grosso se il cervello sta cercando di risolvere un problema complesso, dice Miller.


Uno studio recente ha scoperto che il cervello può richiedere da 15 a 25 minuti per tornare a dove era dopo l'interruzione per verificare un'e-mail. E proprio la ricerca di Miller dimostra che nemmeno con la pratica si può migliorare in questo tipo di multitasking. In realtà, le persone che si sono auto-giudicate «esperti multitasking digitali» tendevano ad andare piuttosto male proprio in questo, dice. "Non si può pensare così profondamente a qualcosa quando si viene distratti ogni momento", Miller aggiunge. "E il pensiero profondo è la fonte delle intuizioni reali".


Sembra che ci sia una soluzione facile per questo: quando si lavora su qualcosa di complicato, spegnere il telefono o ignorare le e-mail.


Questo potrebbe funzionare per alcune persone. Ma ci sono prove del fatto che, quando il cervello si abitua a controllare un dispositivo ogni pochi minuti, esso lotta per rimanere in attività anche nei momenti in cui non è interrotto da avvisi digitali. "C'è qualcosa che si chiama «sindrome di SMS fantasma»", dice Atchley. "Pensi di sentire un SMS o un allarme, anche se non c'è".


Mentre gli SMS fantasma possono affliggere gli adulti, Atchley dice che questo fenomeno è praticamente universale tra i giovani sotto i 20 anni, molti dei quali non riconoscerebbero un mondo senza smartphone.


Anche se non senti avvisi fantasma, potresti comunque trovarti riflessivamente a controllare il dispositivo ogni pochi minuti per aggiornamenti, fatto che interrompe la concentrazione, indipendentemente dal fatto che si ignori questo impulso.

 

 

 

 

 


Fonte: Markham Heid in Time.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)