Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dinamica disturbata del calcio nel cervello: un precursore dell'Alzheimer?

Dinamica disturbata del calcio nel cervello: un precursore dell'Alzheimer?La figura mostra uno schizzo del gruppo neurovascolare (NVU a sinistra), un blocco di tessuto con albero vascolare incorporato (al centro) e uno schizzo della fetta del tessuto posizionato nella corteccia cerebrale (a destra).

Il gruppo di ricerca BRATS della Università di Canterbury sta iniziando delle indagini sulle dinamiche del calcio nel cervello per capire se la mancanza di regolamentazione del flusso sanguigno locale è un precursore dell'Alzheimer.


Il cervello ha un meccanismo specifico che garantisce una fornitura sufficiente e continua di sostanze nutritive a fronte dei cambiamenti locali nella richiesta e nelle condizioni fisiologiche.


L'«accoppiamento neurovascolare» è la capacità di aumentare il flusso di sangue (e quindi la fornitura di ossigeno e glucosio) ai neuroni quando diventano più attivi. In prevalenza esso avviene collegando i neuroni alle cellule muscolari ben amalgamate che circondano i vasi sanguigni, tramite gli astrociti (cellule a forma di stella che collegano i neuroni con i vasi sanguigni).


La prevalenza dell'Alzheimer aumenta in modo esponenziale con l'invecchiamento della popolazione mondiale, oltre il 15% degli over-65 sperimentano un deterioramento cognitivo, e quasi la metà degli over-85 ha una demenza. La sopravvivenza neuronale dipende in modo cruciale dall'accoppiamento neurovascolare e la disfunzione vascolare è un fattore critico per la fisiopatologia dell'Alzheimer.


L'obiettivo dello studio è fornire un modello quantitativo della fornitura regolata di sangue con le cellule collegate in tutto il cervello, che comprende le dinamiche complesse del calcio nei neuroni e negli astrociti.


I ricercatori intendono studiare l'effetto che il calcio ha sulla funzione neuronale e come è disturbato dal suo equilibrio non patologico. In particolare si concentreranno sulla simulazione del ruolo del canale ionico TRPV4 mediato dal calcio, che ha dimostrato di essere potenziato nella concentrazione dell'amiloide-beta e di contribuire ai danni ippocampali.


Il progetto sarà supervisionato dal professor Tim David (University of Canterbury HPC) e comprende la studentessa di dottorato Katharina Dormanns. E' finanziato da un progetto della Canterbury Medical Research Foundation e include il calcolo ad alte prestazioni con la power7 dell'UC HPC.


Il risultato di questa ricerca consentirà di acquisire nuove informazioni sulle anomalie fisiopatologiche che precedono in modo significativo i sintomi clinici evidenti [dell'Alzheimer]. Questo può offrire nuovi bersagli terapeutici associati al sistema vascolare, fornendo al tempo stesso un biomarcatore fisiologico non invasivo che può essere monitorato e consentire un intervento terapeutico pre-clinico.

 

 

 


Fonte: Katharina Dormanns in University of Canterbury (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)