Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sono le emozioni che fissano meglio i ricordi, anche quelli precedenti

L'impeto di emozione che rende così vividi i ricordi di imbarazzo, di trionfo e di delusione, può andare anche a ritroso nel tempo, rafforzando il richiamo di cose apparentemente banali che sono accadute prima e che in retrospettiva sono rilevanti.


Ecco cosa ha scoperto un nuovo studio, pubblicato qualche tempo fa sulla rivista Nature, suggerendo che l'interrogativo standard del detective televisivo ("Ti ricordi un qualsiasi comportamento insolito nei giorni prima dell'omicidio?») si basa su scienza solida del cervello, almeno in alcune circostanze.


I risultati si inseriscono nella teoria predominante della memoria: che è un processo adattivo, che si aggiorna continuamente secondo l'importanza futura della conoscenza. Il nuovo studio suggerisce che la memoria umana ha, in effetti, un 'file di sicurezza', che tiene curiosità, suoni e osservazioni apparentemente banali 'in frigorifero' per il caso remoto che diventino utili in seguito.


Ma l'esperimento non ha detto nulla sull'effetto del trauma, che plasma la memoria in modo imprevedibile. Piuttosto, esso mirava a imitare i risvegli della vita quotidiana: lo studio ha usato lievi scosse elettriche per creare apprensione e ha misurato come l'emozione influenzava il ricordo di fotografie viste in precedenza.


In lavori precedenti, i ricercatori avevano trovato molte prove negli animali e nell'uomo di questo effetto di memoria, chiamato «consolidamento retroattivo». Il nuovo studio dimostra che l'effetto si applica in modo selettivo alle informazioni correlate e rilevanti.


"Lo studio fornisce una forte evidenza di un tipo specifico di enfatizzazione retroattiva", ha dichiarato Daniel L. Schacter, professore di psicologia ad Harvard, che non era coinvolto nella ricerca. "I risultati vanno al di là di quello che abbiamo trovato in precedenza negli esseri umani".


Lui e altri esperti hanno avvertito che i dettagli del consolidamento retroattivo erano ancora tutt'altro che chiari. Nessuno sa quali ricordi del passato sono marcati da un'esperienza emozionale, quanto indietro nel tempo può andare o, addirittura, se sopprime anche alcuni dettagli. I ricordi non sono fissi quando sono codificati, dicono gli esperti, e possono essere indeboliti dagli eventi successivi, così come rafforzati.


Lo studio, condotto alla New York University, ha avuto diverse fasi. Nella prima, i 119 partecipanti erano seduti davanti a un computer guardando fotografie scorrere, e classificate come strumento (martello, sega, scala) o animale (cavallo, aquila, canguro). Hanno visto 30 strumenti e 30 animali, senza un ordine particolare.


Cinque minuti dopo, i partecipanti si sono di nuovo seduti davanti al computer, solo che questa volta avevano elettrodi collegati al polso. Il team di ricerca, guidato da Joseph Dunsmoor, borsista post-dottorato in neuroscienze cognitive, ha calibrato un livello di shock per ogni persona, tale da provocare disagio, ma non dolore. I partecipanti hanno poi categorizzato una nuova serie di 60 fotografie, 30 strumenti e 30 animali, in ordine casuale. Metà del gruppo ha ricevuto una scossa la maggior parte delle volte che vedeva un animale, e metà l'ha ricevuta per uno strumento.


Il gruppo di ricerca ha poi eseguito un test a sorpresa sui partecipanti, che misurava quanto ricordavano tutte le fotografie, in particolare il primo set. I risultati erano diversi a seconda di quando le persone hanno fatto il test. Coloro che l'hanno fatto subito hanno ricordato lo stesso numero di strumenti e di animali; le scosse non hanno avuto alcun effetto apparente.


Ma quelli che hanno fatto il test sei ore o un giorno più tardi hanno ricordato circa il 7 per cento in più di articoli della categoria abbinata allo 'shock'. Ad esempio, essi ricordavano più strumenti se erano stati 'colpiti' mentre vedevano strumenti. "L'esperienza emotiva degli shock rafforzava o conservava i ricordi di cose che, nel momento in cui sono stati codificati, sembravano banali", ha detto il dottor Dunsmoor in un'intervista. "Almeno quando il test è stato fatto ore dopo o il giorno seguente".


Il fatto che il rafforzamento retroattivo richiede tempo per accadere (nessuno effetto era evidente nelle persone testate subito) lascia la tempistica poco chiara. "La scoperta più sorprendente per me è che il miglioramento dipende da qualche processo di consolidamento che ancora non comprendiamo", ha detto il dottor Schacter.


Questa scoperta solleva un numero di domande pari alle risposte che dà. Per quanto tempo gli elementi memorizzati restano nella modalità 'just in case'? Alcuni sono troppo deboli per essere consolidati? Gli altri, che non sono molto rilevanti, sono un po' rafforzati ... o indeboliti? E le esperienze gratificanti esaltano i dettagli passati nello stesso modo?


Il detective TV vorrebbe sapere, e così è per gli scienziati. "Tutte domande per ulteriori ricerche", ha detto il dottor Dunsmoor, che è stato affiancato nello studio dai co-autori Vishnu Murty, Lila Davachi e Elizabeth Phelps.

 

 

 


Fonte: Benedict Carey in New York Times (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Joseph E. Dunsmoor, Vishnu P. Murty, Lila Davachi & Elizabeth A. Phelps. Emotional learning selectively and retroactively strengthens memories for related events.Nature, 520, 345–348 (16 April 2015) doi:10.1038/nature14106

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)