Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cervello consolida la memoria con onde cerebrali a tre fasi

Cervello consolida la memoria con onde cerebrali a tre fasi La nostra memoria a lungo termine si consolida quando dormiamo.


Le tracce di memoria a breve termine sono nell'ippocampo (un'area profonda del cervello) e vengono poi trasferite alle parti più esterne del cervello (neocorteccia).


Un team internazionale di neuroscienziati, che comprende Mathilde Bonnefond e Til Ole Bergmann dell'Istituto Donders della Radboud Universiy, mostra ora su Nature Neuroscience come una oscillazione nel cervello di tre fasi ha un ruolo importante in questo processo. La Bonnefond e Bergmann sono specializzati nella ricerca sulle oscillazioni: le onde di attività cerebrale.


La Bonnefond spiega che "il sonno «Non-Rapid Eye Movement» (NREM) è responsabile del consolidamento della memoria durante il sonno. Il NREM è noto per le sue oscillazioni molto lente (Slow Oscillations - SO). Altri tipi di oscillazioni sono nascosti all'interno di queste SO. Abbiamo scoperto che tre tipi di oscillazioni sono annidate una dentro l'altra nell'ippocampo e hanno una funzione congiunta".

 

Onde lente, fusi e increspature

Le oscillazioni lente hanno un ciclo solo di circa un secondo (~0,75 Hz). In un determinato periodo di tempo  all'interno di queste SO, Bergmann, la Bonnefond ed i loro colleghi hanno trovato gruppi di oscillazioni di velocità intermedia: i cosiddetti «fusi» che avvengono circa 15 volte al secondo (12-16 Hz).


E all'interno di questi fusi, hanno trovato gruppi di oscillazioni superveloci chiamate crespature, con cicli di circa 90 volte al secondo (80-100 Hz), e che riflettono la riattivazione locale della traccia di memoria da portare alla corteccia.


Per riassumere: le SO contengono fusi, che a loro volta contengono increspature. "Studi precedenti avevano accoppiato solo questi tipi di oscillazione in coppie", spiega la Bonnefond. "Ma ora, abbiamo visto che le SO, i fusi e le increspature sono accoppiati funzionalmente nell'ippocampo. E ipotizziamo che essi forniscano cornici temporali con sintonia fine per trasferire le tracce di memoria alla neocorteccia".

 

Epilessia

Il gruppo di ricercatori ha studiato il processo nei pazienti umani con epilessia durante il sonno naturale. I medici cercavano le aree cerebrali responsabili della loro epilessia, e l'attuale ricerca è stata fatta contemporaneamente: i ricercatori hanno registrato le oscillazioni all'interno del cervello con elettrodi speciali.


La Bonnefond afferma: "Questa è stata una grande opportunità per indagare l'ippocampo, dal momento che è difficile misurare le regioni cerebrali profonde con tecniche elettrofisiologiche classiche, che misurano dall'esterno del cranio".


I pazienti non dovevano ricordare una informazione specifica. "Consolidiamo i ricordi ogni notte, quindi abbiamo studiato il processo in generale. Il passo successivo sarebbe collegare questi gruppi di oscillazioni a ricordi specifici".

 

 

 


Fonte: Radboud University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Bernhard P Staresina, Til Ole Bergmann, Mathilde Bonnefond, Roemer van der Meij, Ole Jensen, Lorena Deuker, Christian E Elger, Nikolai Axmacher, Juergen Fell. Hierarchical nesting of slow oscillations, spindles and ripples in the human hippocampus during sleep. Nature Neuroscience, 2015; DOI: 10.1038/nn.4119

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)