Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trasformare la diagnosi di Alzheimer in qualcosa di positivo

Ogni tanto qualcuno prende una tragedia e la trasforma in un dono che aiuta gli altri. Questa è una di queste storie: si tratta del morbo di Alzheimer (MA).


Una coppia dello Iowa, colpita direttamente dalla malattia, ha scelto di chiedere questa diagnosi e fare qualcosa che possa avere un impatto positivo sulle persone affette da demenza e i loro caregiver per le generazioni a venire.


Quando nel 2001 Jo Hoyt Freeman, ex insegnante di inglese alla Warren Harding Junior High School di Des Moines, ha avuto la diagnosi di demenza di Alzheimer, lei e suo marito Claude hanno deciso di parlarne. La loro motivazione era di documentare le sue esperienze quotidiane in modo che gli altri potessero capire meglio l'impatto molto personale dell'MA. Tale conoscenza avrebbe potuto aiutare tutti coloro che rivestono ruoli di sostegno - medici, infermieri, operatori diretti e famigliari - ad avere più informazioni e a identificare meglio i modi per migliorare l'assistenza e il trattamento di quelli con Alzheimer.


La signora Freeman una volta ha detto: "Se hai una perdita di memoria ... forse puoi ascoltare la mia storia, e farebbe la differenza". Dalla sua morte, il signor Freeman ha continuato la sua eredità attraverso la pubblicazione di "Jo's Story: Who is Caring?" e la creazione del Jo Hoyt Freeman Dementia Education and Outreach Fund presso il Csomay della Facoltà di Infermieristica alla University of Iowa, per ampliare l'accesso all'assistenza centrata sulla persona per le persone e le famiglie che si occupano di demenza.


Inoltre, viene fornito supporto ai programmi di educazione e riconoscimento di Iowa CareGivers per gli operatori di assistenza diretta, come gli assistenti infermieri certificati, gli assistenti domiciliari e gli assistenti di hospice.


Il sostegno di Jo e Claude sta aiutando infermieri, assistenti diretti e membri della famiglia a lavorare insieme per migliorare l'assistenza alle persone affette da demenza, sia alla University of Iowa che presso Iowa CareGivers.

Può essere rilevante perché:

E' una esperienza, apparentemente locale, che insegna a tutti noi coinvolti nel mondo di Alzheimer (professionisti o volontari) ad ascoltare o a leggere eventuali scritti di chi è immerso nella malattia, per conoscerla meglio e impegnarci in quello che il malato trova più utile.


L'idea è sia semplice che di forte impatto: promuovere una maggiore comunicazione e costruire relazioni tra i membri della famiglia e i prestatori di cure a pagamento. In tal modo, si  può migliorare la comprensione della persona con MA. Tale conoscenza può essere usata per progettare programmi e attività in cui l'individuo trova significato e gioia.


Questi programmi vengono forniti gratuitamente. La nostra speranza è che siano disponibili online nella primavera del 2018 per consentire a molti altri di trarne vantaggio.


Entrambe le nostre organizzazioni applaudono l'impegno dei Freemans ad aiutare i caregiver, sia pagati che volontari, a fornire cure e supporto migliori. Conosciamo in prima persona i bisogni e conosciamo il valore delle storie nell'affrontare questi bisogni.


La storia di una persona può aiutare a creare uno Iowa migliore. Jo Hoyt Freeman e suo marito Claude hanno fatto davvero la differenza nel lavoro che svolgiamo e ci hanno aiutato a sostenere meglio le persone in prima linea, rendendo la vita migliore per le decine di migliaia di persone colpite da questa orribile malattia chiamata Alzheimer.

 

 

 


Fonte: Di Findley (direttrice esecutiva di Iowa Caregivers) e Dr. Marianne Smith (professoressa associata alla University of Iowa)

Pubblicato su Des Moines Register (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)