Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Fai qualcosa ora, per prevenire la demenza più avanti

Alzheimer e demenza. Sono parole paurose e sono senza dubbio tra i maggiori problemi sanitari che abbiamo di fronte oggi.


Con l'avanzare dell'età, le nostre facoltà potrebbero deteriorarsi. Questo non succede a tutti, ma sappiamo che il fattore di rischio numero 1 è l'invecchiamento.


Quindi cosa puoi fare per aiutarti a difenderti? Proprio come le cinture di sicurezza riducono il rischio di morire o di essere feriti in un incidente automobilistico, ci sono cose che puoi fare che faranno scendere il rischio di demenza.


Ora abbiamo della eccellente ricerca che dimostra che ci sono dei passi da seguire per ridurre il rischio di demenza del 30%, 40% o forse anche del 50%.

  • Smetti di fumare.
  • Non superare in media più di due bicchieri [di alcol] al giorno.
  • Tieni sotto controllo la pressione sanguigna, il che significa più vicino che puoi a 120/80, senza effetti collaterali. Ci sono medici, a proposito, che non sono d'accordo con le nuove linee guida dell'American Heart Association che affermano che una pressione più bassa è la strada da percorrere.
  • Segui una dieta mediterranea.
  • Se hai bisogno di una statina per controllare il colesterolo, prendila senza temere.
  • Stimola anche il cervello.
  • E un'aspirina quotidiana è d'obbligo: la dose bassa è tutto ciò di cui hai bisogno.
  • Ricorda inoltre di fare esercizio fisico con almeno 2.500 passi al giorno, di più è meglio.
  • Ora, un punto molto interessante: uno studio recente che ho recensito mostrava anche che, se hai problemi di udito, è importante installare un apparecchio acustico. Secondo i ricercatori che hanno pubblicato i risultati sul British Medical Journal, questo dispositivo ingegnoso potrebbe ridurre il rischio di demenza del 10% in chiunque sia duro di orecchio. Perché? Perché una volta che devi continuare a chiedere "Cosa hai detto?", alla fine smetti di dirlo e ti ritiri dalle interazioni sociali.
  • Quindi, c'è un'analisi di epidemiologi pubblicata nel BMJ, che hanno esaminato più di 15 studi su circa 800 mila persone in Europa, Nord e Sud America e Asia. Le persone erano divise tra coloro che erano sposati o vivevano insieme nella stessa famiglia e quelli che vivevano da soli, specialmente persone sole da tutta la vita. I ricercatori hanno scoperto che le persone che vivono da sole hanno il 42% di probabilità in più di sviluppare la demenza. Che fossero uomini, donne, fumatori o non fumatori, astemi o bevitori.

Ora, pensando all'apparecchio acustico, mettilo insieme a quest'ultima ricerca citata e vedrai che forse stiamo campionando quello che potrei chiamare il "rischio interazione sociale". Non è che devi vivere con qualcuno, ma devi interagire con qualcuno. Ecco dove è la chiave.


Considerazione: non è chiaro, ma, mettendo tutto insieme, penso che dimostri ancora una volta che siamo creature sociali. Nell'ambulatorio del dottore, non ne parliamo davvero. Parliamo di numeri, colesterolo, peso, ecc., ma non discutiamo tanto spesso di situazioni sociali. Forse dovremmo farlo.

 

 

 


Fonte: Dr. Zorba Paster in Wisconsin State Journal (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)