Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il sesso finisce quando inizia la demenza?

Stavo parlando di menopausa l'altro giorno e, come spesso accade quando parlo con piccoli gruppi di donne, la lezione si è trasformata in una conversazione. Vale a dire che le persone del pubblico condividevano le loro storie: scarsa libido, secchezza vaginale, vampate di calore, solo per citarne alcune.


Avevamo passato gran parte del tempo a parlare della storia della terapia ormonale sostitutiva e delle attuali linee guida, che erano per la maggior parte ricerche riportate nel mio libro più recente. (Il libro copre più che la menopausa, ma quello era l'argomento di quel pomeriggio).


Ma ecco cosa mi ha colpito: mentre stavo uscendo dalla sala conferenze, una donna di 78 anni - di gran lunga la più anziana del pubblico - mi ha avvicinato per dire che la sua vita sessuale era buona quasi come sempre. Lei e suo marito hanno ancora rapporti almeno una volta alla settimana, meno attivi di mezzo secolo fa ma abbastanza forti. Le fiamme dell'attrazione sono tremolanti.


Eppure, per un numero crescente di coppie anziane, il problema non è tanto il desiderio sessuale o la collaborazione, ma se mantenere un'intimità fisica quando un partner mostra segni di demenza. Fino ad ora, questo è stato un argomento considerato tabù.


"La mancanza di informazioni di base sul comportamento sessuale, sulla funzione e sui desideri in questa popolazione in crescita è un problema", ha affermato Stacy Lindau, professoressa di ostetricia e ginecologia dell'Università di Chicago e direttrice di WomanLab, una piattaforma web di informazioni su sesso e invecchiamento che offre risorse su sesso e demenza.


A causa della carenza di informazioni, il team della Lindau ha condotto una delle prime indagini sul sesso degli anziani, rappresentativa a livello nazionale, che comprendeva 3.196 adulti. Gli ultimi risultati, pubblicati nel numero di settembre del Journal of the American Geriatrics Society, dicono che oltre la metà delle persone con demenza, e che avevano anche un partner, avevano ancora rapporti sessuali.


La Dott.ssa Monica Christmas, una ginecologa che lavora con la Lindau e dirige il programma di menopausa all'Università di Chicago, mi ha detto che anni fa una coppia di anziani è andata a vederla per il rapporto sessuale doloroso. La moglie mostrava segni di Alzheimer; spesso non riconosceva suo marito. La Christmas era preoccupata per l'etica del tutto: il marito stava forzando sua moglie? Dopo una lunga discussione, non la pensava più così.


"Hai quest'uomo che si prende cura di sua moglie, con cui è sposato da 40 anni, e non è la stessa persona di prima, ma la sta accettando per quello che è", ha detto la Christmas. "In termini innati, in qualche modo l'intimità le riporta la moglie che amava, per un breve momento ti senti come se fossi la coppia che eri prima". E, ha aggiunto, c'è qualcosa nell'intimità del momento, qualcosa di innato, che risuona con il paziente?


Per ora, molte di queste domande non hanno risposta, e potrebbero continuare a non averla. Ma sono quelle che devono essere affrontate. Lo studio della Lindau è un passo nella giusta direzione. O come ha aggiunto lei, "Il nostro studio sottolinea il valore potenziale di aggiungere la pianificazione della vita sessuale alle disposizioni anticipate di trattamento. L'idea delle disposizioni sessuali anticipate permetterebbe a una persona di dire ciò che vorrebbe in termini di vita sessuale con la demenza e di dire cosa sarebbe accettabile in termini di relazione sessuale extraconiugale".

 

 

 


Fonte: Randi Hutter Epstein MD, autrice di Get Me Out: A History of Childbirth from the Garden of Eden to the Sperm Bank.

Pubblicato su Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Lindau, S. T., Dale, W. , Feldmeth, G. , Gavrilova, N. , Langa, K. M., Makelarski, J. A. and Wroblewski, K. Sexuality and Cognitive Status: A U.S. Nationally Representative Study of Home‐Dwelling Older Adults. J Am Geriatr Soc (2018) DOI: 10.1111/jgs.15511

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)