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La caregiver non è sicura di quanto le sorelle possano aiutare davvero

Cara Carol: I miei genitori hanno quasi 90 anni. Ho tre sorelle che sono sparse per il paese e sono molto più giovane di loro, quindi non siamo particolarmente vicine. Sono rimasta nella comunità in cui sono cresciuta così sono quasi tutti i giorni con i miei genitori. Per me va bene, visto che sono vicino a loro, ma questo mi rende anche confusa su come comportarmi con le mie sorelle che non sono così vicine.

Penso che se ne parlassi loro offrirebbero aiuto in qualche modo, ma non voglio che provino a dirigere quello che faccio, quindi io non chiedo, e loro non si offrono. Mi aspetto che i bisogni dei nostri genitori aumentino nel prossimo futuro, ma sono confusa su quanto coinvolgimento voglio dagli altri. - DA.

 


Cara DA: In un mondo perfetto, tutti saprebbero cosa gli altri vogliono, e hanno bisogno, da loro, nessuno oltrepasserebbe i confini e tutti sarebbero tranquilli. Come vedi, questo non è un mondo perfetto.


Capisco i tuoi pensieri sulle possibili interferenze alla tua autonomia. Sei con i tuoi genitori quasi ogni giorno, quindi molto probabilmente capisci molto bene ciò che vogliono e cosa è meglio per loro. Dato che di solito sento dai caregiver che i fratelli rendono più complicato il caregiving, vista la relazione con le tue sorelle, il tuo istinto potrebbe essere sulla buona strada.


E che dire dei tuoi genitori allora? Forse sono a disagio che le tue sorelle non siano così coinvolte nella loro vita come te. Posso dirti la mia opinione solo sulla base della tua lettera, ma sento che il tuo obbligo di famiglia, se non altro per il benessere emotivo dei tuoi genitori, è quello di comunicare con le tue sorelle i bisogni di cura dei tuoi genitori.


È possibile che le tue sorelle vogliano aiutare ma non sanno come; possono sentirsi escluse perché stai inavvertitamente inviando segnali che non desideri il loro aiuto; o, come spesso accade, sono completamente entusiaste dal fatto che tu stai facendo tutto il lavoro.


Indipendentemente dal motivo di questa disconnessione familiare, per me, la cosa giusta da fare è che le contatti abbastanza spesso in modo che le tue sorelle non si sentano escluse dalla stretta relazione che hai con i tuoi genitori. Se lo fai, forse sarai felicemente sorpresa quando ti offriranno di sostituirti occasionalmente durante un fine settimana, o di aiutare a distanza con ricerche e documenti.


Al contrario, potresti ritrovarti a desiderare i giorni in cui ti ignoravano, ma anche in quel caso sapresti comunque che hai provato ad includerle. Quando ti metti in contatto, sii sincera riguardo ai tuoi bisogni. Potresti dire loro che i tuoi genitori stanno bene adesso, ma ritieni che dovrebbero essere tenute aggiornate su questioni importanti. Non c'è niente di sbagliato nel dirgli che potresti chiedere aiuto in futuro.


Un risultato importante del tenere i contatti è che le tue sorelle potrebbero diventare sempre più consapevoli di aver bisogno di vedere di più i loro genitori, finché possono farlo.

 

 

 


Fonte: Carol Bradley Bursack in Inforum.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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