Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Featured

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incredulità dell'apparente deterioramento dei pensieri / azioni di un'altra persona? Delirare ed essere demente sono termini usati in modo intercambiabile nella cultura popolare e, dopo un'ispezione più stretta, è facile capire perché, ma i medici devono conoscere la differenza.


Deterioramento cognitivo, disturbi emotivi e cambiamenti comportamentali significativi marcano entrambe le condizioni. Questo fa apparire entrambe, a prima vista, al non addetto ai lavori, sintomaticamente indistinguibili. Nonostante questa immagine specchiata apparente, tuttavia, sono due falsi gemelli, e per niente sinonimi.


I termini delirium e demenza precedono la storia della psichiatria / psicologia formale. È interessante notare che la definizione letterale di delirium è una metafora medievale latina legata all'aratura: 'uscire fuori dal solco'. In altre parole, applicata agli umani in termini di psicologia, c'è stato uno sconvolgimento nella cognizione / comportamento; il soggetto si è allontanato dalla rotta.


Demenza, d'altra parte, è radicata nel francese demence (ndt: la Treccani invece deriva la parola dal latino dementia, de - privativo e mens - mente), che si riferisce all'incapacità mentale della senilità, come 'fallimento della mente che viene con la vecchiaia'.


Anche se entrambe implicano il discorso cognitivo, delirium suggerisce una rudezza, un tipo di deragliamento, ma nei pressi rimane un corso diritto, che può essere raggiunto di nuovo. Demenza, tuttavia, suggerisce logorio, perdita irrecuperabile. Da notare che la parola demenza, almeno in termini di diagnosi formale, al giorno d'oggi viene spesso sostituita con il termine 'disturbo neurocognitivo'.


I professionisti possono prendere spunto dalla semantica metaforica qui sotto per capire come diagnosticare in modo differenziale le condizioni. Sarebbe impossibile dettagliare ogni possibile sintomo / presentazione di entrambe le condizioni in un post, ma va bene così purché il valutatore conosca i domini dei sintomi per ciascuno. Questi (secondo APA 2013; Mayo Clinic, 2021) sono i seguenti.

 

Delirium

  • Attenzione ridotta: i malati spesso non sono in grado di sostenere o spostare l'attenzione.
  • Deterioramento cognitivo: i sintomi includono una cattiva memoria, in particolare per cose recenti; disorientamento per tempo e data, per posizione e identità di sé stessi o altri; incapacità palese a trovare le parole giuste (afasia); disturbi perpetui come interpretazioni errate, illusioni e persino allucinazioni, quest'ultimo di solito del tipo visivo.
  • Cambiamenti comportamentali: i pazienti deliranti possono essere agitati e combattivi, specialmente se sperimentano un ciclo sonno/veglia invertito, che è comune (APA, 2013); possono anche urlare, inveire e produrre altri suoni privi di significato.
  • Disturbi emotivi: questi includono ansia e paura intensificati, a volte al punto di paranoia (Mayo Clinic, 2021); rabbia; depressione; e un ciclo rapido e imprevedibile tra euforia e dispiacere.

(*) Il pacchetto dei sintomi del delirio si sviluppa nel corso di ore o giorni.

Può svanire da solo quasi sorprendentemente come è arrivato, come se fosse dovuto alla febbre. Altre volte, può essere dovuto a una tossicità o a una ferita acuta alla testa e persisterà fino a quando l'intervento medico affronterà lo stato tossico o ridurrà il gonfiore, ad esempio.

 

Demenza (disturbo neurocognitivo)

  • Deterioramento/declino cognitivo significativo: Comprende l'insorgenza di deterioramento notevole in aree come la memoria e la capacità di apprendimento (nella demenza a causa dell'Alzheimer, viene spesso citata la presenza piuttosto marcata di perdita di memoria), del funzionamento esecutivo (capacità di gestire se stessi e/o le risorse per raggiungere un obiettivo, come preparare i pasti o vestirsi); insorgenza di confusione e disorientamento, di problemi con la coordinazione e le funzioni motorie e la cognizione sociale (come riuscire a considerare lo stato mentale di un altro e rispondere di conseguenza).
  • Disturbi emotivi: simili al delirio (Mayo Clinic, 2021).
  • Psicosi: attività allucinatoria frequente e delusioni ben formate non sono ignote nella demenza. Si ritiene che ci sia una prevalenza del 20-70% nei  pazienti di demenza, a seconda dell'eziologia (Cummings et al., 2018). La psicosi è così correlata alla demenza, infatti, che un primo termine della schizofrenia era 'demenza precoce', poiché si riferiva a una disgregazione precoce (adolescenza / giovane età adulta) della mente. Sfortunatamente, questi sintomi non hanno molta attenzione nel DSM-5. Tuttavia, chiunque abbia lavorato con tali pazienti ha notato molte cose, dalla persona che crede che gli altri siano solo repliche della persona originale (Sindrome da Capgras), all'attività allucinatoria vivida, come vedere un caregiver diurno che entra di soppiatto e ruba qualcosa di sera.

(*) I sintomi della demenza sono spesso insidiosi e richiedono da mesi ad anni per evolvere.


I primi sintomi della demenza riflettono il declino cognitivo; le esperienze emotive e legate alla psicosi tendono a prendere un po' di tempo per emergere. Il deterioramento cognitivo è notato più spesso per la prima volta da qualcuno molto vicino al paziente, e può essere difficile da riconoscere, poiché una piccola dimenticanza può essere liquidata come 'normale invecchiamento'.


Tuttavia, chiunque abbia sperimentato un deterioramento notevole della memoria che diventa frustrante, specialmente senza una storia di tutta la vita di distrazione o semplicemente di non essere bravo a ricordare le cose, dovrebbe preoccuparsi.


I sintomi della demenza sono spesso non reversibili, ma, a seconda della causa medica sottostante, può spesso essere rallentata con, ad esempio, cambiamenti dello stile di vita e farmaci, e il paziente e la famiglia continuano ad avere una buona qualità di vita. Va notato che la demenza non è solo un fenomeno degli anziani; anche i giovani possono subire la demenza, soprattutto se soffrono di HIV o malattie vascolari.


Delirium e demenza, nonostante le loro somiglianze, di solito possono essere distinti così:

  1. C'è stato un inizio acuto / brusco come nel delirium, o c'è voluto un po' di tempo come per la demenza?
  2. Se i sintomi emergono come un pacchetto di riduzione cognitiva, emotiva, comportamentale e/o attenzionale, il delirium è una scommessa sicura. Un declino cognitivo lento, progressivo e seguito più tardi da sintomi emotivi / psicotici, è solitamente indicativo della demenza.

(*) Un delirio può essere sovrapposto alla demenza, come una persona con demenza causata da malattie vascolari che sviluppa un'infezione. Un picco acuto dei sintomi può indicare questo fenomeno.

 

Implicazioni del trattamento.

Anche se entrambe le condizioni sono allarmanti, un valutatore che nota il delirium deve riferire il paziente all'attenzione medica immediata, in quanto può indicare una condizione medica molto grave sottostante, e solo con l'intervento medico i sintomi possono diminuire.


Notare i sintomi di demenza dovrebbe anche portare alla valutazione medica e a quella neuropsicologica per confermare o escludere la condizione. Le persone con demenza possono essere assistite con la psicoterapia e la psichiatria, che possono migliorare la loro qualità di vita durante la lotta.


Ciò include affrontare elementi esistenziali come lavorare per realizzare cose ancora non fatte mentre affrontano il ladro incmbente e crudele della demenza e hanno a che fare con rabbia, ansia e depressione che emergono mentre si addolorano per il loro destino. Le famiglie, soprattutto se la malattia è progredita, spesso cercano una terapia per aiutare nelle varie lotte per aver perso una persona amata che è ancora viva.

 

 

 


Fonte: Anthony Smith LMHC in Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  • J. Cummings, et al. strong>Pimavanserin: Potential treatment for dementia-related psychosis. The Journal of Prevention of Alzheimer's Disease, 2018. springer.com
  • Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders: Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 5th Edition. Arlington, VA: American Psychiatric Association, 2013.
  • Mayo Clinic. Diseases and conditions: Delirium. Mayoclinic.org, 2021, mayoclinic.org
  • Mayo Clinic. Diseases and conditions: Dementia. Mayoclinic.org, 2021, mayoclinic.org

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.