Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I tassi più bassi di demenza al mondo trovati negli indigeni dell'Amazzonia

Tsiname people woman

Mentre gli scienziati di tutto il mondo cercano soluzioni per il morbo di Alzheimer (MA), un nuovo studio rivela che due gruppi indigeni nell'Amazzonia Boliviana hanno tassi di demenza tra i più bassi al mondo.


Un team internazionale di ricercatori ha scoperto che solo circa l'1% degli anziani delle popolazioni Tsimane e Mosenten soffre di demenza. Al contrario, l'11% degli over-65 anni negli Stati Uniti ha la demenza, secondo l'Alzheimer's Association.


"Qualcosa nello stile di sostentamento preindustriale sembra proteggere gli anziani Tsimane e Mosenten dalla demenza"
, ha detto Margaret Gatz, prima autrice dello studio, prof.ssa di psicologia, gerontologia e medicina preventiva alla University of Southern California.


I ricercatori hanno usato scansioni del cervello a tomografia calcolata (CT), valutazioni cognitive e neurologiche e questionari culturalmente appropriati - facilitati da un team locale di traduttori formati e medici boliviani - per diagnosticare la demenza e il deterioramento cognitivo tra Tsimane e Mosenten. Lo studio, pubblicato su Alzheimer's & Dementia, ha trovato solo cinque casi di demenza in 435 Tsimane e solo 1 caso tra 169 Mosenten over-60.


Negli stessi gruppi di over-60, il team di ricerca ha diagnosticato circa l'8% di Tsimane e il 10% di Mosenten con un lieve deterioramento cognitivo (MCI, mild cognitive impairment), che è caratterizzato da una perdita di memoria iniziale o dal declino di altre capacità cognitive, come il linguaggio o la percezione spaziale. Gli autori dello studio hanno sottolineato che questi tassi sono paragonabili di più all'MCI dei paesi ad alto reddito come gli USA.


I ricercatori sono stati sorpresi di scoprire che i partecipanti allo studio trovati con demenza o MCI avevano di frequente calcificazioni insolite e prominenti nelle arterie intracraniche. Questi individui mostravano spesso sintomi di Parkinson durante gli esami neurologici e deficit cognitivi nell'attenzione, nella consapevolezza spaziale e nella funzione esecutiva.


Sebbene le calcificazioni fossero più comuni in quelli cognitivamente deteriorati, i ricercatori hanno osservato queste calcificazioni vascolari anche nelle scansioni CT di chi era senza demenza o MCI. Dicono che è necessaria più ricerca per capire il ruolo dei fattori vascolari e dei disturbi infettivi e infiammatori - che sono altamente prevalenti in queste popolazioni - insieme ad altri rischi per la demenza. A tal fine, il team di ricerca sta attualmente tornando in tutti i villaggi Tsimane e Mosenten per rivisitare coloro che erano stati valutati in precedenza.

 

Confronto dei tassi di demenza tra Tsimane, Mosenten e altre popolazioni indigene

I circa 17.000 Tsimane rimangono fisicamente molto attivi durante la loro intera vita mentre pescano, cacciano e coltivano con attrezzi a mano e raccolgono cibo dalla foresta. Anche i 3.000 Mosenten risiedono in villaggi rurali e si impegnano nel lavoro agricolo di sussistenza. A differenza dei Tsimane che sono più isolati, essi vivono più vicino alle città e hanno scuole, accesso ad acqua pulita e servizi medici e hanno più probabilità di essere alfabetizzati.


Gli autori dello studio hanno confrontato i loro risultati con una revisione sistematica di 15 studi di popolazioni indigene in Australia, Nord America, Guam e Brasile. La revisione precedente aveva trovato una prevalenza di demenza che andava dallo 0,5% al ​​20% negli anziani indigeni.


Il fatto che le popolazioni indigene in altre parti del mondo hanno tassi di demenza più alti può dipendere dai maggiori contatti con i vicini non indigeni, e dall'adozione dei loro stili di vita. Hanno anche di fronte rischi maggiori di diabete, ipertensione, abuso di alcol, obesità e malattie cardiovascolari.


Questi fattori di rischio della demenza sono estremamente bassi tra le popolazioni Tsimane e Mosenten. La ricerca precedente, pubblicata su Lancet, ha mostrato che i Tsimane hanno un cuore straordinariamente sano in età avanzata e una prevalenza più bassa di aterosclerosi coronarica (una malattia che si presenta in forma di depositi grassi all'interno delle arterie) rispetto a qualsiasi altra popolazione nota alla scienza. Questa distinzione può essere collegata al loro stile di vita di sussistenza.


Un altro studio, pubblicato l'anno scorso nel Journal of Gerontology e guidato da Andrei Irimia, assistente professore dell'USC che ha collaborato alla nuova pubblicazione, aveva scoperto che i Tsimane hanno meno atrofia del cervello dei loro coetanei americani ed europei.


I ricercatori dicono che, al contrario dei Tsimane, i fattori di stile di vita nei paesi a reddito più alto, che comprendono mancanza di attività fisica e diete ricche di zuccheri e grassi, contribuiscono alle malattie cardiache e possono anche accelerare l'invecchiamento cerebrale.

[...]

 

 

 


Fonte: Jenesse Miller in University of Southern California (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Margaret Gatz, Giuseppe Barisano, ...[+28], Michael D. Gurven, Hillard Kaplan. Prevalence of dementia and mild cognitive impairment in indigenous Bolivian forager‐horticulturalists. Alzheimer's & Dementia, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)