Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'hospice migliora la qualità dell'assistenza nei pazienti con demenza

Anche se il programma hospice è stato originariamente progettato per i pazienti con cancro, il cui decesso è previsto entro sei mesi, attualmente quasi la metà degli anziani iscritti negli hospice hanno una diagnosi di demenza (ndt: in USA). L'hospice è definito come visite regolari di infermieri, assistenti sociali e cappellani fornite a casa del paziente, nella struttura di vita assistita, nella casa di cura o nell'area dedicata all'interno di un ospedale o di un hospice indipendente.


Ora un nuovo studio condotto da ricercatori della Università della California di San Francisco e del Mount Sinai mostra che i pazienti di hospice con demenza hanno maggiori probabilità di ricevere cure eccellenti e gestire la loro ansia e tristezza rispetto a quelli che non sono in hospice. Tuttavia, i criteri di ammissibilità implicano che alcuni pazienti con demenza affrontano ostacoli per entrare all'hospice o possono rischiare l'uscita anticipata.


Nello studio, pubblicato su Health Affairs il 6 giugno 2022, i ricercatori hanno monitorato le richieste e i dati di Medicare [ndt: assicurazione sanitaria pubblica USA] dal National Health and Aging Trends Study, di 2.059 anziani over-70, che erano morti tra il 2011 e il 2017. Circa il 40% di questi anziani (951) aveva la demenza, e di questi il 59% utilizzava l'hospice, mentre del 60% di quelli senza demenza (1.108), il 43% aveva usato l'hospice.


I ricercatori hanno confrontato la qualità delle cure nell'ultimo mese di vita tra i pazienti con demenza nell'hospice e di quelli con demenza non su hospice, interpellando il loro 'rappresentante' (coniuge o figlio adulto nella maggior parte dei casi) dopo la morte del paziente.


Circa il 52% dei delegati degli iscritti all'hospice ha dichiarato che lo standard di cura era eccellente, rispetto al 41% dei rappresentanti degli iscritti non-hospice. Inoltre, il 67% dei delegati degli iscritti all'hospice ha dichiarato che la loro tristezza e ansia erano state gestite, rispetto al 46% dei rappresentanti di iscritti non-hospice. I risultati hanno anche mostrato che gli iscritti all'hospice avevano meno probabilità di essere passati a un ambiente di assistenza diverso rispetto agli iscritti non-hospice nei giorni precedenti la morte: 10% contro 25%.

 

Impatto dell'hospice per i pazienti con e senza demenza

Nel confrontare le valutazioni dell'hospice dei rappresentanti di pazienti con demenza con quelli di altre condizioni, i ricercatori hanno riscontrato inaspettatamente che l'impatto sulla qualità delle cure è circa lo stesso.


La prima autrice Krista L. Harrison PhD, prof.ssa associata nella divisione di geriatria e ricerca sui servizi sanitari dell'UCSF, ha dichiarato di essere stata sorpresa da questa scoperta:

“Sinceramente ci aspettavamo che non fosse positivo. Poiché il modello hospice è stato progettato per i pazienti con cancro, ci aspettavamo che le cure di fine vita peggiorassero per le persone con demenza".

"Inoltre, ricerche precedenti indicano che i pazienti con demenza rischiano anche la disiscrizione, per cui l'assistenza termina a causa di criteri di rimborso assicurativo che richiedono la documentazione di declino continuo.

"All'altro estremo, le preoccupazioni per la disiscrizione possono implicare che i pazienti con demenza hanno meno probabilità di ottenere benefici pieni dall'hospice e di iscriversi troppo tardi, se mai lo fanno".


La filosofia hospice presume che la persona morente sia in grado di partecipare al processo decisionale e che i membri della famiglia forniscano assistenza tra le visite del team di hospice. Ma per essere idonei per l'hospice con una diagnosi principale di demenza, gli iscritti devono essere "incapaci di parlare e abbiano bisogno di aiuto per quasi tutte le attività della vita quotidiana", ha detto la Harrison.


Pertanto, le loro esigenze superano l'aiuto spesso disponibile attraverso il modello hospice di Medicare, lasciando che le lacune siano colmate da familiari, amici o caregiver a pagamento.

 

Le politiche hospice dovrebbero adattarsi alla "traiettoria imprevedibile della demenza"

Il modello di hospice "può comportare sia un accesso ridotto che permanenze paradossalmente lunghe e alti tassi di disiscrizione mentre ancora in vita", ha affermato la coautrice Lauren Hunt PhD/RN/FNP, infermiera e ricercatrice di servizi sanitari all'UCSF. "Le politiche di hospice dovrebbero essere cambiate per adattarsi meglio alla traiettoria imprevedibile della demenza".


E la Harrison ha aggiunto che l'assistenza nell'ultimo mese di vita non dovrebbe essere in alcun modo diversa dai sei mesi precedenti fino agli ultimi giorni. Molte persone con demenza muoiono per condizioni che possono intensificarsi rapidamente, come un'infezione dalla vescica o una polmonite.


Sebbene i ricercatori non avessero quantificato le dimissioni anticipate in questo studio, un sondaggio del 2020 ha rilevato che nella Baia di San Francisco, il 20,2 % degli iscritti all'hospice con demenza è stato dimesso prima della morte, rispetto al 13,9% dei pazienti con cancro.


In teoria, gli iscritti hanno diritto a un numero illimitato di giorni di assistenza hospice, affermano i ricercatori. Ma in realtà i "cambiamenti normativi e una maggiore supervisione" possono implicare che molte organizzazioni di hospice sono riluttanti ad arruolare i pazienti con demenza per più che le cure in 'punto-di-morte', per paura che non saranno in grado di documentare il declino continuo richiesto per l'ammissibilità e il rimborso assicurativo.


Secondo la Harrison, "la dimissione può sembrare un abbandono perché ci sono pochi modelli alternativi adeguati di assistenza prima della morte per le persone con demenza".


La scoperta che l'hospice avvantaggia in modo significativo gli iscritti con demenza sottolinea la necessità di garantire l'accesso alle cure di fine vita di alta qualità per questa popolazione in crescita, ha affermato:

"I lavori futuri dovrebbero esaminare se rimuovere i requisiti prognostici dall'ammissibilità all'hospice, per le persone con demenza, influisce positivamente sull'accesso tempestivo e sulla qualità delle cure".

 

 

 


Fonte: University of California San Francisco (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Krista Harrison, ...[+3], Melissa Aldridge. Hospice Improves Care Quality For Older Adults With Dementia In Their Last Month Of Life. Health Affairs, 22 Jun 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.