Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Psicoterapia potrebbe migliorare la salute mentale delle persone con demenza

Un nuovo studio condotto dai ricercatori dell'UCL ha scoperto che le persone con demenza possono trarre benefici dalla psicoterapia, se soffrono di ansia o depressione.

I problemi di salute mentale come la depressione e l'ansia sono molto comuni nelle persone con demenza, e studi precedenti hanno stimato che il 38% delle persone con demenza lieve è influenzato da queste condizioni.


Tuttavia, un nuovo studio, pubblicato su eClinical Medicine, è il primo a valutare se la psicoterapia, disponibile di regola all'interno degli ambienti sanitari pubblici in GB, potrebbe essere utile per alleviare i sintomi.


I ricercatori hanno esaminato i dati di 2.515.402 persone, che avevano ansia o depressione clinicamente significative e che avevano completato un corso di cure tramite il servizio nazionale inglese IAPT - Improving Access to Psychological Therapies (migliorare l'accesso alle terapie psicologiche) tra il 2012 e il 2019.


Lo IAPT è un servizio gratuito della sanità pubblica inglese, e offre terapie basate sull'evidenza per il trattamento dell'ansia e della depressione, che comprendono la CBT (terapia cognitiva comportamentale), la consulenza e l'auto-aiuto guidato, con sessioni faccia a faccia individuali, di gruppo o online.


Per essere inseriti nello studio, i partecipanti dovevano avere una di queste caratteristiche:

  • Livelli clinici di sintomi depressivi misurati usando un questionario standard che considera fattori come la mancanza di interesse per fare delle cose, problemi con il sonno e umore basso.
  • Livelli clinici di ansia basati su una misura standard che pone ai pazienti domande su quanto si preoccupano o hanno difficoltà a rilassarsi.


Per esaminare gli esiti per le persone con demenza, i ricercatori hanno esaminato tutti coloro che avevano una diagnosi di demenza prima di iniziare il trattamento IAPT, 1.549 persone in totale. Hanno anche usato un gruppo di controllo di 1.329 persone per valutare se gli esiti della terapia per chi aveva la demenza differivano da quelli senza demenza, selezionando un gruppo di persone paragonabile a quelle con demenza in termini di età, genere, depressione e gravità dell'ansia all'inizio del trattamento.


I ricercatori hanno scoperto che tra le persone con demenza, il trattamento si è rivelato clinicamente benefico, e il 63% di loro ha visto una riduzione dei sintomi di depressione e ansia, a seguito dello IAPT. Nel frattempo, circa il 40% si è completamente ripreso.


Comparativamente, nel gruppo di controllo (senza demenza), il 70% dei partecipanti ha visto un miglioramento dei sintomi e il 47% ha recuperato. La prima autrice, la dottoranda Georgia Bell (UCL Psychology & Language Sciences), ha dichiarato:

“Ansia e depressione sono molto comuni nelle persone con demenza. Sono estremamente debilitanti e associate ad esiti peggiori sia per la persona con demenza che per i suoi caregiver.

“Questo è il più grande studio di sempre a studiare gli esiti delle terapie psicologiche nelle persone con demenza. I nostri risultati suggeriscono che, anche se le persone con demenza hanno meno probabilità di migliorare o recuperare rispetto a quelle senza demenza, le terapie psicologiche offerte nei servizi di salute mentale di base possono essere utili per loro.

“Di conseguenza, i nostri risultati supportano l'uso del servizio IAPT per trattare l'ansia e la depressione nelle persone con demenza. Speriamo che questo studio abbia implicazioni per incoraggiare le segnalazioni e gli adattamenti per aumentare l'accesso e migliorare gli esiti per le persone con demenza".


In precedenza, c'erano prove limitate che la psicoterapia fosse adeguatamente efficace per le persone con demenza, ma all'inizio di quest'anno una revisione delle prove guidate dai ricercatori dell'UCL ha confermato la loro efficacia.

[...]

Limitazioni dello studio

I ricercatori non sono stati in grado di dedurre le relazioni causali tra psicoterapia e miglioramento dei sintomi poiché lo studio era di natura osservazionale e sarebbe necessario un esperimento randomizzato a controllo per stabilire questa causalità.


Inoltre, mentre ci sono prove che suggeriscono che i questionari per misurare l'ansia e la depressione possono essere validamente completati dalle persone con demenza, la scala di ansia usata non è stata convalidata per l'uso in un campione di persone con demenza, il che significa che potrebbe non misurare accuratamente l'ansia.


I ricercatori non sono riusciti neppure a distinguere il tipo di terapia data ai pazienti durante il trattamento IAPT, quindi non è chiaro se un tipo di terapia può essere migliore di qualsiasi altro nel trattamento dell'ansia e della depressione nelle persone con demenza.


Inoltre, l'identificazione delle persone con demenza si è basata su registrazioni collegate, quindi alcuni che hanno partecipato allo IAPT potrebbero essere stati persi. E anche la gravità della demenza non era chiara al momento del trattamento psicologico.

 

 

 


Fonte: University College London (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: G Bell, ...[+14], J Stott. Effectiveness of primary care psychological therapy services for the treatment of depression and anxiety in people living with dementia: Evidence from national healthcare records in England. eClinicalMedicine, 14 Oct 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.