Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'apprendimento automatico offre una vista articolata delle fasi dell'Alzheimer

alzheimer progress diagram

Una collaborazione guidata dalla Cornell University ha usato l'apprendimento automatico per individuare i mezzi e le tempistiche più accurate, per anticipare il progresso del morbo di Alzheimer (MA) nelle persone che sono cognitivamente normali o che hanno un lieve deterioramento cognitivo (MCI, mild cognitive impairment).


La modellazione ha mostrato che prevedere il futuro declino della demenza per gli individui con MCI è più facile e accurato di quanto non sia per gli individui cognitivamente normali o asintomatici. Allo stesso tempo, i ricercatori hanno scoperto che le previsioni per i soggetti cognitivamente normali sono meno accurate per gli orizzonti temporali più lunghi, ma per gli individui con MCI è vero il contrario.


La modellazione ha anche dimostrato che le scansioni a risonanza magnetica (MRI) sono uno strumento prognostico utile per le persone in entrambe le fasi, mentre gli strumenti che tracciano i biomarcatori molecolari, come la tomografia a emissione di positroni (PET), sono più utili per le persone con MCI.


Lo studio del team è pubblicato dal 16 novembre in PLoS One, con primo autore Batuhan Karaman, dottorando di ingegneria elettrica e informatica. Il MA può richiedere anni, a volte decenni, per progredire prima che una persona mostri sintomi. Una volta diagnosticati, alcuni individui declinano rapidamente ma altri possono vivere per anni con sintomi lievi, il che rende difficile prevedere il tasso di avanzamento della malattia.


L'autore senior Mert Sabuncu, professore associato di ingegneria elettrica e informatica della Cornell e di ingegneria elettrica in radiologia alla Weill Cornell Medicine, ha dichiarato:

“Quando possiamo dire con sicurezza che qualcuno ha la demenza, è troppo tardi. Ci sono già molti danni nel cervello, e sono danni irreversibili. Dobbiamo davvero riuscire a cogliere il MA all'inizio, ed essere in grado di dire chi progredirà velocemente e chi più lentamente, in modo da poter stratificare i diversi gruppi di rischio e implementare qualsiasi opzione terapeutica disponibile".


I medici si concentrano spesso su un singolo 'orizzonte temporale', di solito 3/5 anni, per prevedere la progressione del MA in un paziente. Il periodo di tempo può sembrare arbitrario, secondo Sabuncu, il cui laboratorio è specializzato nell'analisi dei dati biomedici, in particolare i dati di scansione, con un'enfasi sulla neuroscienza e la neurologia.


Sabuncu e Karaman hanno collaborato con Elizabeth Mormino dell'Università di Stanford per usare l'apprendimento automatico della rete neurale in grado di analizzare dati di 5 anni su individui cognitivamente normali o con MCI. I dati, tratti da uno studio dell'Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative, comprendevano tutto, dalla storia genetica di un individuo alle scansioni PET e MRI.


"Quello a cui eravamo veramente interessati è, possiamo guardare questi dati e dire se una persona progredirà nei prossimi anni?",
ha detto Sabuncu. "E soprattutto, possiamo fare un lavoro migliore di previsione quando combiniamo tutti i punti di analisi che abbiamo su singoli soggetti?"


I ricercatori hanno scoperto diversi schemi notevoli. Ad esempio, predire che una persona passerà dall'essere asintomatica a mostrare sintomi lievi è molto più facile per un orizzonte temporale di un anno, rispetto a 5 anni. Tuttavia, prevedere se qualcuno declinerà dal MCI alla demenza di MA è più accurato su una sequenza temporale più lunga, con il 'punto critico' a circa 4 anni.


"Questo potrebbe dirci qualcosa sul meccanismo sottostante delle malattie e come si evolve in termini temporali, ma è qualcosa che non abbiamo ancora sondato", ha detto Sabuncu.


Per quanto riguarda l'efficacia dei diversi tipi di dati, la modellazione ha mostrato che le scansioni MRI danno più informazioni per i casi asintomatici e sono particolarmente utili per prevedere se qualcuno svilupperà i sintomi nei prossimi 3 anni, ma meno utili per le previsioni di una persona con MCI. Una volta che un paziente ha sviluppato MCI, le scansioni PET, che misurano alcuni marcatori molecolari come le proteine ​​amiloide e tau, sembrano essere più efficaci.


Un vantaggio dell'approccio dell'apprendimento automatico è che le reti neurali sono abbastanza flessibili da poter funzionare nonostante i dati mancanti, come per i pazienti che potrebbero aver saltato una risonanza magnetica o una PET.


Nel lavoro futuro, Sabuncu prevede di modificare ulteriormente la modellazione in modo che possa elaborare i dati di scansione o genomici completi, piuttosto che solo misurazioni di riepilogo, per raccogliere più informazioni e aumentare l'accuratezza predittiva.

 

 

 


Fonte: David Nutt in Cornell University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: BK Karaman, EC Mormino, MR Sabuncu. Machine learning based multi-modal prediction of future decline toward Alzheimer’s disease: An empirical study. PLOS ONE, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.