Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Digiuno intermittente potrebbe aiutare il cervello a combattere l'Alzheimer

Man mano che la popolazione mondiale invecchia, il morbo di Alzheimer (MA) diventa sempre più comune. Il MA è la forma di demenza più diffusa. 'Demenza' è un termine usato per descrivere una serie di sintomi legati al declino della funzione cerebrale mentre si invecchia. I sintomi includono perdita di memoria, difficoltà a comunicare e a risolvere i problemi, e cambiamenti comportamentali o di personalità.


Il MA è una questione globale sempre più urgente. L'OMS prevede che il numero di persone con la condizione triplicherà entro il 2050. Nonostante questo crescente problema, il MA rimane una condizione relativamente sotto-studiata. Ciò è particolarmente vero nei paesi sub-sahariani come il Sudafrica.


Una grande sfida è che il MA è una condizione complessa senza cura nota. Tuttavia, i ricercatori hanno identificato diversi fattori di rischio cruciali associati alla malattia, che includono età, genetica, fattori di stile di vita e condizioni mediche sottostanti. Negli ultimi anni, una delle aree più promettenti di ricerca sulle malattie legate all'età, come il MA, è stata l'accumulo di proteine dannose nel cervello.


In particolare l'amiloide-β (Aβ) è un'area di ricerca importante sul MA poiché il suo accumulo è una caratteristica classica nello sviluppo della condizione. È cruciale capire il suo coinvolgimento nel processo della malattia per far avanzare le nostre conoscenze e sviluppare strategie efficaci per diagnosticare, prevenire e trattare la malattia.


L'accumulo di Aβ può portare alla formazione di placche. Queste placche possono interferire con la comunicazione tra le cellule cerebrali, contribuendo infine al declino cognitivo e ad altri sintomi associati alla malattia. L'Aβ è una grande proteina di membrana che è essenziale nella crescita e nella riparazione neurale. Ma la sua forma corrotta in età avanzata può distruggere le cellule nervose e innescare la perdita di pensiero e memoria associata al MA.


Ci siamo quindi proposti di scoprire se gli interventi dietetici, in particolare il digiuno intermittente, può contrastare l'accumulo di Aβ nel cervello e potenzialmente salvaguardare la morte delle cellule cerebrali legata all'età. In uno studio pubblicato nel 2021, io e il mio collega abbiamo dimostrato con esperimenti sui topi che il digiuno intermittente contrasta l'accumulo di Aβ nel cervello. Questi risultati sono stati ulteriormente confermati in uno studio pubblicato nel maggio del 2022.


I nostri risultati sono un contributo importante alla ricerca sul ruolo potenziale degli interventi dietetici e sono coerenti con studi precedenti a sostegno dell'idea che il digiuno intermittente può aiutare a contrastare l'accumulo di Aβ nel cervello e proteggere dalla morte delle cellule cerebrali legata all'età.


Per quanto ne sappiamo, lo studio più recente che ha usato una variante del digiuno intermittente, è stato pubblicato nel settembre 2022. Il ramo clinico di questo studio è tuttora attivo. La ricerca sulle cause del MA ha accelerato negli ultimi anni con nuovi cantieri aperti su base regolare dagli scienziati in cerca di trattamenti.


I risultati del nostro studio suggeriscono che il digiuno intermittente può essere un modo efficace per aumentare l'efficienza dell'autofagia, il processo che scompone e ricicla componenti cellulari danneggiati o non necessari, come organelli e proteine tossiche. Questo processo può quindi ridurre il rischio di accumulo di Aβ e la morte cerebrale associata.


Questi risultati sono particolarmente significativi perché hanno fatto luce sulla relazione tra autofagia e morte delle cellule cerebrali con l'età e sui potenziali benefici terapeutici degli interventi che puntano questo processo.

 

Come funziona

Il digiuno intermittente è un approccio dietetico che prevede di regolare l'assunzione di cibo alternando periodi di digiuno e di alimentazione. Questo regime dietetico comprende periodi di consumo limitato di cibo, seguiti da periodi di alimentazione normale.


Esistono diversi tipi di digiuno intermittente. Uno è l'alimentazione limitata nel tempo, in cui il cibo viene consumato all'interno di una finestra temporale specifica ogni giorno. Il digiuno a giorni alternati invece è dove il cibo è limitato a giorni alterni.


Il digiuno intermittente ha dimostrato di avere vari benefici per la salute. Alcuni riguardano la promozione della salute del cervello. I risultati del nostro studio suggeriscono che il digiuno intermittente può essere un modo efficace per aumentare l'efficienza dell'autofagia, un processo essenziale per rimuovere le proteine tossiche o mal ripiegate che possono accumularsi nelle cellule.


A volte l'autofagia non funziona correttamente per rimuovere proteine dannose o altri componenti cellulari. Ciò è stato fortemente implicato nello sviluppo e nella progressione di varie malattie legate all'età ed è un obiettivo di ricerca per potenziali terapie.

 

Cosa abbiamo fatto

Nel nostro studio abbiamo studiato gli effetti del digiuno intermittente sulle cellule cerebrali nei topi e su cellule cerebrali isolate da topi con aumento della tossicità Aβ. Le cellule di topo sono spesso usate come modello per le cellule umane nella ricerca scientifica. Ciò è dovuto alla significativa somiglianza genetica tra topi e umani. Questo uso di modelli animali consente ai ricercatori di ottenere preziose informazioni e ipotesi di test. È generalmente considerato eticamente preferibile prima di condurre studi umani.


Abbiamo scoperto che da 24 a 48 ore di digiuno intermittente hanno protetto i topi dalla morte cellulare in regioni specifiche del loro cervello. Abbiamo notato un aumento dei livelli di autofagia nelle cellule dei topi a digiuno. Anche in presenza di un elevato carico di proteina Aβ nelle cellule cerebrali, il digiuno intermittente ha mantenuto l'attività di autofagia.


E il processo è rimasto efficace per un periodo di trattamento di 21 giorni. Aumentando l'efficienza dell'autofagia, è possibile mantenere la rimozione di proteine dannose dalle cellule, anche mentre invecchiamo.


I risultati di questo studio suggeriscono che interventi come il digiuno intermittente potrebbero potenzialmente proteggere dallo sviluppo di malattie legate all'età. Ciò ha importanti implicazioni per la sanità pubblica. Il digiuno intermittente è un intervento dietetico relativamente semplice: è facile da attuare. Ha il potenziale per essere ampiamente adottato come misura preventiva contro l'insorgenza delle malattie legate all'età.


Questi risultati forniscono anche una base per la ricerca futura sui meccanismi attraverso i quali il digiuno intermittente protegge dalla morte delle cellule cerebrali, esplorando il potenziale per ulteriori interventi terapeutici che colpiscono l'autofagia ed esaminando gli effetti di diversi regimi di digiuno sulla salute del cervello.

 

 

 


Fonte: Claudia Ntsapi (docente, University of Free State/SA) su The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.