Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il ruolo dell'epigenetica e dell'ambiente nel rischio di Alzheimer diverso tra bianchi e neri

Uno studio eseguito alla North Carolina State University ha scoperto che le alterazioni provocate dall'ambiente in aree specifiche del genoma - note come regioni di controllo dell'impronta - durante lo sviluppo iniziale possono contribuire al rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA) e che i neri possono essere più colpiti dei bianchi.


Il lavoro migliora la comprensione dei modi in cui i fattori ambientali possono contribuire alle alterazioni genetiche e alla suscettibilità alla malattia. Cathrine Hoyo, prof.ssa di scienze biologiche della NC State e coautrice della ricerca, afferma:

"In termini di genetica e malattia, penso sempre all'analogia del dott. Kenneth Olden: la genetica carica la pistola e l'ambiente tira il grilletto. In effetti, l'Institute of Medicine ha stimato che la risposta epigenetica all'ambiente - in che modo i nostri geni rispondono all'ambiente - concorre al 70%-90% del rischio di malattie croniche. E sappiamo che nel caso del MA, solo circa il 5% dei casi è familiare o ereditato.

"Sappiamo anche che il rischio di sviluppare il MA non familiare o sporadico differisce in base alla razza: i neri hanno il doppio dell'incidenza dei bianchi. Quindi volevamo tentare di identificare caratteristiche epigenetiche stabili - parti dell'epigenoma che è improbabile che cambino una volta consolidate - che distinguono il cervello di MA da quello di chi è senza la malattia".


In particolare, il team di ricerca ha usato l'imprintoma - le regioni di controllo dell'impronta (ICR, imprint control regions) nel genoma umano che regolano l'espressione dei geni impressi (imprinted) - per identificare le caratteristiche epigenetiche stabili che distinguono le persone con MA da quelle senza.


I geni impressi differiscono dagli altri geni perché solo una copia parentale di un gene impresso è attiva. L'altra copia è metilata o silenziata all'inizio dello sviluppo. Inoltre, in questi geni, i segni di metilazione che ne controllano l'espressione sono sensibili alle influenze ambientali.


"Con i geni impressi, non esiste una copia di riserva in caso di mutazione", afferma Randy Jirtle, professore di epigenetica della NC State e coautore della ricerca. “Gli ICR controllano l'espressione di questi geni - in altre parole, dicono ai geni impressi dove, quando e come lavorare attraverso la metilazione del DNA. E questi segni di metilazione negli ICR non cambiano normalmente, a meno che non siano stati alterati all'inizio dello sviluppo, al concepimento o poco dopo”.


Per lo studio, il team ha usato campioni di tessuto cerebrale da 17 donatori: 8 cervelli normali e 9 con MA. Ogni gruppo era diviso tra donatori bianchi non-ispanici e neri non-ispanici (il gruppo di MA aveva 5 campioni di donatori neri e 4 da bianchi). Il team ha sequenziato l'intero genoma di ciascun campione, quindi ha cercato ICR nel cervello del MA che erano sovra- o sotto-metilati rispetto ai cervelli sani.


Hanno trovato 120 ICR metilati in modo diverso nel cervello del MA: 40 nelle popolazioni combinate di bianchi e neri. Però 81 ICR sono stati trovati solo nella popolazione nera e 27 solo nella popolazione bianca. Gli ICR metilati diversamente, comuni ad entrambe le popolazioni, sono associati a MEST/MESTIT1, un gene impresso espresso paternamente, e NLRP1, un gene impresso che si ritiene coinvolto nell'infiammazione cerebrale.


"Trovare ICR comuni è importante perché potrebbe aiutarci a sviluppare test universali per potenziali marcatori di malattia", afferma la Hoyo. “Ma è stato sconcertante scoprire che la popolazione nera aveva quasi il triplo di ICR colpiti della popolazione bianca. Quando vedi quel livello di differenza e sai che i cambiamenti trovati sono probabilmente causati presto dalle interazioni ambientali, una possibile spiegazione è che ci sono fattori di stress unici o diversi in quella popolazione e che quegli effetti epigenetici vengono trasmessi".


I ricercatori sperano che il lavoro possa portare a test e interventi precoci mirati per prevenire il MA.


"Sappiamo che la prevenzione mirata per lunghi periodi può alterare il rischio", afferma la Hoyo. "Quindi, se puoi avvisare presto le persone del loro rischio e applicare interventi mirati, è possibile prevenire l'insorgenza della malattia".


"L'epigenetica è la scienza della speranza", afferma Jirtle. "Non puoi necessariamente invertire le mutazioni genetiche, ma quando sai che i rischi della malattia derivano dai cambiamenti nell'epigenoma puoi potenzialmente impedirli".

 

 

 


Fonte: Tracey Peake in North Carolina State University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: SE Cevik, [+7], A Planchart. DNA methylation of imprint control regions associated with Alzheimer’s disease in non-Hispanic Blacks and non-Hispanic Whites. Clinical Epigenetics, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.