Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Impatto di comorbilità geriatrica e politerapia sui farmaci per la demenza

Sebbene la maggior parte delle linee guida raccomandino l'uso degli inibitori delle colinesterasi (ChEIs) per l'Alzheimer da lieve a moderato, solo una piccola percentuale di pazienti che ne sono affetti ricevono questi farmaci.

Abbiamo voluto studiare se la comorbilità geriatrica e la multiprescrizione di farmaci influenzano la prescrizione di ChEIs nei pazienti con demenza in Germania.

Metodi: Abbiamo utilizzato i dati di 1.848 pazienti con demenza di 65 anni di età. I criteri di inclusione sono stati la prima diagnosi ambulatoriale per demenza in almeno tre trimestri consecutivi (anno di incidenza). La nostra variabile dipendente era la prescrizione di almeno un ChEI nell'anno incidenza.

Le principali variabili indipendenti sono state la politerapia (definita come numero di farmaci prescritti classificati in quartili) e le misure di comorbidità geriatrica (livelli di dipendenza dalla cura e 14 di sintomi che caratterizzano i pazienti geriatrici).I dati sono stati analizzati mediante regressione logistica multivariata.

Risultati: In media, i pazienti avevano 78,7 anni di età (47,6% femmine) e hanno ricevuto 9,7 farmaci diversi (gamma interquartile: 6-13). Il 44,4% sono stati assegnati ad uno dei tre livelli di assistenza e praticamente tutti i pazienti (92,0%) avevano almeno un complesso di sintomi che caratterizzano i pazienti geriatrici. Il 13,0% ha ricevuto almeno una ChEI entro l'anno di incidenza. I pazienti non assegnati al più alto livello di cura avevano una maggiore probabilità di ricevere una prescrizione (per esempio, nessun livello di dipendenza dalla cura rispetto al livello 3 - Odds Ratio [OR]: 5,35, IC 95%:. 1,61-17,81). La probabilità diminuiva con l'aumento dei sintomi che caratterizzano i pazienti geriatrici (ad esempio, 0 vs 5+ complessi geriatrici: OR: 4,23, IC 95%:. 2,06-8,69). Il numero complessivo dei farmaci prescritti non ha avuto alcuna influenza sulla prescrizione di ChEI e un effetto significativo dell'età potrebbe essere trovato solo nell'analisi univariata. Vivere in una zona rurale a fronte di un ambiente urbano e essere in contatto con neurologi e psichiatri sono stati associati a un aumento significativo della probabilità di ricevere ChEIs nell'analisi multivariata.

Conclusioni: Sembra che non l'età in quanto tale ma le condizioni cliniche generali di un paziente, tra cui la dipendenza dalla cura e la comorbilità geriatrica, influenzano il processo decisionale sulla prescrizione di ChEIs.

Autore: Falk Hoffmann, Hendrik van den Bussche, Birgitt Wiese, Gerhard Schon, Daniela Koller, Marion Eisele, Gerd Glaeske, Martin Scherer, Hanna Kaduszkiewicz. Credits / Fonte: BMC Psychiatry 2011, 11:190

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 


Pubblicato in 7th Space il 6 dicembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)