Una nuova terapia può ritardare di anni la progressione del morbo di Alzheimer (MA), secondo uno studio di ricercatori della Texas A&M University pubblicato sul Journal of Extracellular Vesicles. La ricerca mirava a esplorare le opzioni di trattamento per il MA, che costituisce la forma più comune di demenza ed è una delle principali cause di morte negli over-65, affliggendo quasi 7 milioni di americani.
Usando uno spray nasale per puntare non invasivamente le cellule che perpetuano una neuroinfiammazione cronica, i ricercatori hanno riscontrato una riduzione sia dell'infiammazione nel cervello che dell'accumulo di placche e proteine ritenute legate alla progressiva perdita di neuroni nel cervello, caratteristica del MA.
"Questo approccio è efficace perché il carico trasportato da queste vescicole extracellulari potrebbe ridurre i cambiamenti neuropatologici nel cervello", afferma Ashok K. Shetty PhD, professore e direttore associato dell'Istituto di Medicina Rigenerativa nel dipartimento di biologia cellulare e genetica.
Shetty, il collaboratore Leelavathi N. Madhu PhD e i loro colleghi, hanno somministrato il trattamento spray nasale ad animali modello delle prime fasi di MA. Approfondendo i loro risultati promettenti, i ricercatori hanno anche scoperto che le microglia, le cellule immunitarie del cervello, incorporavano le vescicole extracellulari derivate dalle cellule staminali neurali somministrate per via intranasale.
Nel MA, le microglia si attivano per causare infiammazione ed eliminare dal cervello le placche legate al MA. Questa funzione, inizialmente utile, diventa problematica nel tempo, afferma Shetty: "L'attivazione prolungata fa sì che perdano la loro funzione normale e inizino a danneggiare i neuroni, determinando la loro perdita progressiva".
I risultati indicano che l'assorbimento di vescicole extracellulari derivate dalle cellule staminali neurali ha cambiato significativamente l'espressione genica delle microglia e ha ridotto le molteplici proteine proinfiammatorie dannose, senza influire sulla capacità delle microglia di continuare a eliminare l'accumulo di proteine correlato al MA, afferma Madhu.
Shetty ha presentato un brevetto per l'applicazione intranasale delle vescicole extracellulari derivate dalle cellule staminali neurali per il trattamento di MA e altri disturbi neurologici. Egli dice che la ricerca condotta nel suo laboratorio, finanziata dal National Institute on Aging, ha già ispirato ulteriori studi e spera che possa indicare un trattamento per ritardare i cambiamenti legati al MA e ai gravi problemi cognitivi di 10-15 anni dopo la diagnosi iniziale: "Il nostro viaggio per far avanzare l'applicazione di questa terapia per il MA è appena all'inizio".
Fonte: Texas A&M University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: LN Madhu, [+11], AK Shetty. Extracellular vesicles from human-induced pluripotent stem cell-derived neural stem cells alleviate proinflammatory cascades within disease-associated microglia in Alzheimer's disease. J Extracell Vesicles, 2024, DOI
Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.