Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il ruolo dei mitocondri nel modellare i circuiti della memoria

Una nuova ricerca ha scoperto un meccanismo mitocondriale cruciale che supporta la plasticità cerebrale.

CA2 neurons in mice Scoperto un meccanismo mitocondriale che aiuta a spiegare come i neuroni CA2, come quelli evidenziati qui, funzionano nei topi. (Fonte: Shannon Farris / Virginia Tech)

Neuroscienziati del Fralin Biomedical Research Institute della Virginia Tech di Roanoke (Virginia, USA) hanno scoperto un processo mitocondriale che supporta le cellule cerebrali fondamentali per l'apprendimento, la memoria e il riconoscimento sociale. La ricerca, guidata dall'assistente prof.ssa Shannon Farris, ha esaminato su topi modello la regione CA2 dell'ippocampo, un'area specializzata nel centro di memoria del cervello, essenziale per la memoria di riconoscimento sociale.


Lo studio pubblicato su Scientific Reports, rivela il ruolo critico dell'uniporter di calcio mitocondriale (MCU), una proteina che regola il flusso di calcio nei mitocondri, nel consentire ai neuroni di rafforzare le connessioni. Questo processo, noto come plasticità sinaptica, è fondamentale per la funzione cognitiva e per l'apprendimento adattivo.


"I nostri risultati evidenziano un meccanismo mitocondriale distinto che aiuta a spiegare come funzionano i neuroni CA2, che può contribuire al suo ruolo nella cognizione sociale e alla sua vulnerabilità in alcuni disturbi neurologici", ha affermato Farris.

 

Ruolo unico della regione CA2 nella memoria sociale

La regione CA2 dell'ippocampo è un nucleo piccolo ma cruciale per il riconoscimento sociale, che è la capacità di ricordare e distinguere gli individui. A differenza delle regioni dell'ippocampo vicine, i neuroni CA2 resistono a determinate forme di plasticità sinaptica, sollevando domande intriganti sulla loro funzione specializzata.


La Farris e il suo team hanno scoperto che i mitocondri nei neuroni CA2 non sono uniformi, ma hanno struttura e funzione che variano a seconda della loro posizione all'interno del neurone. I mitocondri nelle estremità più lontane dei dendriti dei neuroni - nelle connessioni di ingresso sinaptiche più esterne - sono altamente specializzati e dipendono fortemente dall'MCU per controllare la loro attività.


Per esplorare questo, i ricercatori hanno eliminato il gene MCU nei neuroni CA2 di topi geneticamente modificati. Ciò ha causato un'interruzione della plasticità nelle sinapsi più esterne, mentre quelle più vicine al corpo cellulare non sono state influenzate.


"Ciò suggerisce che la diversità mitocondriale non è solo una stranezza biologica", ha detto la Farris. "È una caratteristica fondamentale che consente a diverse parti dello stesso neurone di funzionare in modi distinti".

 

Potenziali implicazioni per Alzheimer e disturbo dello spettro autistico

La disfunzione mitocondriale è sempre più riconosciuta come un importante contributo a disturbi neurologici come il morbo di Alzheimer (MA), l'autismo, la schizofrenia e la depressione. Le sinapsi hanno bisogno di molta energia per rimanere connesse ed elaborare le informazioni. Quando i mitocondri non funzionano correttamente, possono interrompere la capacità funzionale di questi canali di comunicazione delle cellule, portando a problemi con il pensiero e la memoria.


È noto che le sinapsi più esterne, più distanti, sono tra le prime connessioni sinaptiche colpite dal MA. I risultati suggeriscono che la funzione di MCU nei neuroni CA2 può contribuire a questa debolezza iniziale, offrendo potenziali informazioni sul perché questo circuito è particolarmente suscettibile alla neurodegenerazione.


"Comprendere perché i mitocondri nei neuroni CA2 sono diversi, e come falliscono, potrebbe aiutarci a progettare terapie per proteggere o ripristinare la funzione in specifiche regioni cerebrali", ha affermato la Farris.


Oltre al MA, lo studio solleva domande più ampie su come la diversità mitocondriale può influenzare altri disturbi neurologici. La capacità dei neuroni di perfezionare le proprietà mitocondriali potrebbe essere un fattore critico nella comprensione dell'autismo, in cui la disfunzione in CA2 potrebbe essere collegata ai deficit sociali noti che si verificano in questo spettro.

 

Decodificare la funzione mitocondriale nei circuiti neurali

Questo studio fa avanzare la comprensione della biologia mitocondriale e supera un ostacolo tecnico nella valutazione dei mitocondri nei tessuti cerebrali densi e diversi, hanno affermato i ricercatori. Attraverso la microscopia elettronica e l'intelligenza artificiale per identificare imparzialmente solo i mitocondri dendritici all'interno dello strato sinaptico denso, il team della Farris ha mappato la struttura mitocondriale nei dendriti dei neuroni CA2 ad alta risoluzione spaziale con estrema precisione su aree milimetriche.


L'analisi ha rivelato che i mitocondri con deficit di MCU erano più piccoli e più frammentati, un cambio strutturale che potrebbe essere alla base della compromissione della loro capacità di supportare la funzione sinaptica. Più in generale, lo studio sfida il presupposto di lunga data che i mitocondri funzionino allo stesso modo in tutte le parti del neurone.


Al contrario, i neuroni possono modificare attivamente le proprietà mitocondriali per ottimizzare la funzione in sinapsi specifiche, un concetto che potrebbe rimodellare la nostra comprensione della regolazione dell'energia e della plasticità neurale.


"Questi risultati sfidano il presupposto di lunga data che i mitocondri funzionano in modo uniforme all'interno dei dendriti", ha affermato Katy Pannoni, ricercatrice senior nel laboratorio della Farris e prima autrice dello studio. "Invece, il nostro lavoro suggerisce che i mitocondri sono altamente specializzati per supportare le esigenze distinte di diversi circuiti neurali".


Applicando l'intelligenza artificiale per analizzare set di dati di microscopia elettronica su larga scala, il team di ricerca ha quantificato la struttura mitocondriale e la distribuzione nei vari circuiti su una scala irraggiungibile con metodi manuali convenzionali. Questo nuovo approccio consentirà agli studi futuri di studiare la funzione mitocondriale con maggiore precisione e profondità di analisi.

 

Il futuro della ricerca mitocondriale

Questa scoperta apre nuove vie da considerare per potenziali terapie, in particolare per i disturbi neurologici in cui i deficit energetici indeboliscono le connessioni cerebrali. Rivelando come i mitocondri supportano la plasticità neurale, la ricerca della Farris pone le basi per strategie che preservano la funzione cerebrale e rallentano la neurodegenerazione.


In seguito, il suo team indagherà su come i mitocondri nei neuroni CA2 sviluppano le loro proprietà specializzate e se esistono adattamenti simili in altre regioni cerebrali. Puntano anche a esplorare strategie terapeutiche che potrebbero rafforzare la salute mitocondriale e proteggere i neuroni dalle malattie.


"Più comprendiamo la diversità mitocondriale, più ci avviciniamo a svelare il modo in cui il cervello impara, ricorda e si adatta e come possiamo mantenerlo sano", ha detto la Farris.

 

 

 


Fonte: Virginia Polytechnic Institute and State University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: KE Pannoni, [+8], S Farris. MCU expression in hippocampal CA2 neurons modulates dendritic mitochondrial morphology and synaptic plasticity. Sci Rep, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.