Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le persone con demenza hanno una maggiore frequenza di ricoveri

Immagine: UW MedicinaI pazienti affetti da demenza hanno maggiore rischio di ospedalizzazione e minori risultati per le condizioni non correlate alla loro demenza, ma l'identificazione precoce di alcune malattie in questi pazienti può ridurre questo rischio, secondo uno studio riportato oggi in JAMA.

Lo studio, di ricercatori dell'Università di Washington e del Group Health Research Institute di Seattle, ha coinvolto 3019 individui di 65 anni o più, nessuno dei quali aveva demenza all'inizio dello studio, iscritti ad un sistema integrato di assistenza sanitaria.

Durante il periodo di studio (1994 - 2007), 494 soggetti hanno sviluppato demenza, mentre per 2.525 non è successo. Le regisrazioni dei ricoveri ospedalieri di questi pazienti indicano che l'86% di coloro che hanno sviluppato demenza sono stati ricoverati in un ospedale almeno una volta, contro il 59% di coloro che sono rimasti liberi di demenza. Inoltre, circa il 40% di coloro che hanno sviluppato demenza sono stati ricoverati per condizioni che potenzialmente potevano essere trattate senza ricovero, tra cui la polmonite batterica, l'insufficienza cardiaca congestizia, le infezioni delle vie urinarie, la disidratazione e l'ulcera duodenale, contro solo il 17% dei quelli senza demenza.

Elizabeth A. Phelan, MD, MS (foto in alto a sinistra), autrice principale e professore associato della divisione di gerontologia e medicina geriatrica dell'Università di Washington, discute le scoperte del suo team e le implicazioni per i pazienti affetti da demenza e quelli che se ne prendono cura: "Abbiamo voluto fornire uno studio più completo e guardare ai ricoveri potenzialmente prevenibili. Il nostro studio conferma quello che avevamo ipotizzato: che c'è molto lavoro da fare per migliorare l'assistenza. Questo studio dovrebbe mettere in guardia i caregivers che c'è un rischio particolare per i ricoveri per le persone con demenza".

"Allo stato attuale delle cure per gli anziani, la demenza è sotto-diagnosticata. Quindi, per capire effettivamente chi potrebbe essere a rischio di questi ricoveri, è importante migliorare il rilevamento della demenza.

E' importante che il caregiver (la sentinella dei cambiamenti nelle condizioni di salute delle persone con demenza) allerti presto il medico personale, appena emergono i sintomi, in modo che qualsiasi cosa osservata sia tradotta in procedure diagnostiche per aiutare direttamente con il trattamento prima che sia troppo tardi e la persona finisca in ospedale".

"Per i famigliari, è importante acquisire confidenza con i comportamenti e le funzioni quotidiani di una persona e quindi essere attenti ai cambiamenti che potrebbero segnalare un cambio di salute, come ad esempio i modelli alimentari, i livelli di vigilanza, o la presenza di incontinenza, che possono essere diversi. L'emergere di un problema di salute può essere sottile. Per esempio, le persone anziane che sviluppano un'infezione spesso non hanno sintomi riferibili al sistema degli organi colpiti. Mentre un giovane può avere la febbre e la tosse insieme ad una polmonite, un anziano può essere solo più assonnato o confuso o smettere di mangiare in modo regolare".

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 

 


Fonte: JAMA 2012; 307 [1] :197-198.

Pubblicato in NewsAtJama il 10 gennaio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare a informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)