Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come il cervello si protegge dall'Alzheimer

Neurons by ZEISS MicroscopyNeuroni con microscopio ZEISS.

Alti livelli di calcio sono tossici per le cellule e contribuiscono alla perdita di neuroni nel morbo di Alzheimer (MA). Un nuovo studio su JCI Insight ha identificato un meccanismo attraverso il quale il cervello giovane si protegge da alti livelli di calcio e potrebbe aiutare gli scienziati a imparare come proteggere il cervello da questa devastante condizione neurodegenerativa.


La gliossalasi 1 (GLO1) è una proteina con un ruolo essenziale per eliminare i sottoprodotti tossici delle cellule. Nello studio, i ricercatori della Yale University di New Haven (Connecticut/USA) hanno scoperto livelli elevati di GLO1 nel cervello di animali con livelli eccessivi di calcio cellulare, scoprendo che il cervello aumenta l’espressione di GLO1 come meccanismo protettivo per mitigare gli effetti della disregolazione del calcio.


Tuttavia, con l’avanzare dell’età, l’attività della GLO1 diminuisce, il che potrebbe rendere il cervello meno resistente alla neurodegenerazione. Lo studio, una collaborazione tra i laboratori di Amy Arnsten PhD, prof.ssa di neuroscienze, e di Lauren Hachmann Sansing MD, professore di neurologia della Yale, potrebbe favorire lo sviluppo di terapie che puntano la GLO1 per prevenire la neurodegenerazione. "Abbiamo scoperto che il cervello stesso affronta la perdita di calcio e usa un fattore di resilienza che si erode con l'età", afferma Amy Arnsten, coautrice senior dello studio. “Se potessimo mantenere attivo questo meccanismo, proteggeremmo il cervello in un modo ideato dal cervello stesso”.

 

Come la disregolazione del calcio influisce sul cervello

Il laboratorio della Arnsten si concentra sulla disregolazione del calcio in un canale noto come 'recettore 2 della rianodina' (RyR2), che rilascia il calcio dal deposito all’interno del reticolo endoplasmatico liscio di una cellula. "Questo canale è come un rubinetto che puoi aprire e chiudere", afferma Elizabeth Woo, dottoranda di Yale e prima autrice dello studio. "Può far sì che il calcio fuoriesca nel neurone, il che ha molti effetti a valle". Precedenti ricerche hanno dimostrato che l'RyR2 può alterarsi con l’età in modo che il rubinetto sia costantemente 'aperto' e che questi cambiamenti sono associati al MA e persino al Long COVID.


Nel nuovo studio, i ricercatori hanno esplorato come il cervello risponde a questo afflusso non regolato di calcio. Il team ha usato un modello animale in cui l'RyR2 è stato geneticamente modificato per essere sempre 'attivo', causando una perdita cronica di calcio nel cervello. Hanno osservato un’elevata espressione e attività di GLO1 sia nella corteccia prefrontale che nell’ippocampo, due regioni importanti per la cognizione e la memoria. L’espressione di GLO1 inizialmente aumentava con l’età, raggiungendo il picco a 12 mesi nei topi, ma poi diminuiva negli animali più anziani.


Quindi, i ricercatori hanno messo gli animali più anziani in un labirinto a forma di T progettato per testare la loro memoria. Hanno scoperto che quelli con recettori RyR2 geneticamente modificati, con poca GLO1, avevano una memoria peggiore rispetto alle loro controparti sane. I risultati hanno confermato che la disfunzione del calcio è associata a un peggioramento della cognizione. Lo studio indica l’espressione di GLO1 come un potenziale meccanismo nel cervello per compensare la disregolazione cronica del calcio. "Il calcio è un mediatore molto potente nel cervello", afferma la Woo. "La GLO1 ha proprietà disintossicanti che possono aiutare il cervello a contrastare i cambiamenti del calcio nel tempo".


I ricercatori sperano che la scoperta dei processi che precedono il MA possa un giorno portare a nuove terapie. "Ci sono molte importanti ricerche parallele che esaminano come trattare il MA una volta che si è sviluppato", dice la Woo. “Ma man mano che la biologia a monte diventa più chiara, possiamo anche sviluppare terapie preventive per colpire la malattia prima che diventi un problema”.

 

 

 


Fonte: Yale University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: E Woo, [+21], LH Sansing. Ryanodine receptor 2–mediated calcium leak is associated with increased glyoxalase I in the aging brain. JCI Insight, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.