Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovi criteri USA di valutazione pregiudicano la diagnosi di Alzheimer

La diagnosi di Alzheimer (AD) molto lieve o lieve di molti pazienti potrebbe essere riclassificata in decadimento cognitivo lieve (MCI) in base ai criteri rivisti per tale condizione, secondo un rapporto anticipato online su Archives of Neurology.

L'autore unico dello studio, John C. Morris, MD, della Washington University School of Medicine in St. Louis, scrive che, il gruppo di lavoro composto da National Institute on Aging e Alzheimer's Association che ha aggiornato i criteri del MCI, ha lasciato una "grande libertà" su ciò che rappresenta l'indipendenza funzionale.

 

Ad esempio sono ammessi i "problemi lievi" nello svolgere le attività quotidiane come fare acquisti, pagare bollette e cucinare, così come la dipendenza da aiuti o assistenza per completare questi compiti.


In questo studio sono stati valutati, con i dati clinici e cognitivi di Alzheimer gestiti dal Centro di Coordinamento Nazionale, i risultati funzionali dei pazienti iscritti negli Alzheimer Disease Centers, finanziati dal governo federale. Un totale di 17,535 persone con funzioni cognitive normali, MCI o AD hanno soddisfatto i requisiti di ammissibilità. L'età media del campione totale era di 74,6 anni.


Lo studio suggerisce che il 99,8 per cento dei pazienti attualmente con diagnosi di demenza AD molto lieve e il 92,7 per cento di quelli con diagnosi di demenza AD lieve potrebbero essere riqualificati in MCI in base ai criteri modificati. La differenza tra MCI e AD nelle prime fasi sintomatiche è stata largamente basata sul fatto che la compromissione cognitiva interrompe le attività della vita quotidiana. Secondo Morris, i criteri modificati "ora oscurano questa distinzione". "L'eliminazione del confine funzionale tra MCI e AD significa che per distinguerle ci si dovrà basare unicamente sul giudizio individuale dei medici, con conseguenti approcci diagnostici al MCI non standard e in ultima analisi arbitrari", commenta Morris. "Questa ricalibrazione del MCI sposta la sua attenzione lontano dalle prime fasi del declino cognitivo, confonde gli studi clinici di soggetti affetti da MCI il cui risultato è la progressione verso l'AD, e complica le decisioni diagnostiche e i raffronti di ricerca con dati precedenti".


L'autore suggerisce che i nuovi criteri per l' MCI "consigliano lodevolmente" una diagnosi eziologica (delle origini), "MCI causata dall'AD", quando il giudizio del medico è che l'AD è responsabile della disfunzione cognitiva di un individuo. "La sovrapposizione diagnostica del MCI con i casi più lievi di AD è notevole e suggerisce che qualsiasi distinzione è artificiale e arbitraria", conclude Morris. "Già molti individui affetti da MCI sono trattati con agenti farmacologici approvati per l'AD sintomatica, indicando che i medici spesso non distinguono le due condizioni in presenza di problemi di gestione medica. È giunto il momento per far avanzare la cura e la ricerca dell'AD accettando che 'MCI causato dall'AD' è riconosciuto più correttamente come primo stadio sintomatico di AD".

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 

 


Riferimento: Archives of Neurology, 6-feb-2012 doi: 10.1001/archneurol.2011.3152.

Pubblicato in MedicalXpress il 6 febbraio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare a informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)