Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Lo stress può ritardare lo sviluppo cognitivo nei primi anni

Lo stress può influenzare lo sviluppo cerebrale nei bambini, alterando la crescita di una parte specifica del cervello e le abilità ad essa associate, secondo i ricercatori della University of Wisconsin-Madison (UW-M).

"Molti studi sugli animali hanno collegato lo stress acuto e cronico alle variazioni di una parte del cervello chiamata corteccia prefrontale, coinvolta in complesse abilità cognitive come trattenere informazioni importanti per il richiamo e l'uso rapido", dice Jamie Hanson, studente laureato di psicologia alla UW-M.

"Abbiamo ora trovato associazioni simili negli esseri umani, e abbiamo scoperto che una maggiore esposizione allo stress è legata a più problemi con alcuni tipi di processi cognitivi". I bambini che hanno vissuto eventi stressanti più intensi e duraturi nella loro vita, ottengono punteggi più bassi nei test di quella che i ricercatori chiamano memoria di lavoro spaziale. Hanno più problemi a procedere nelle prove di memoria a breve termine, come trovare un simbolo in una serie di riquadri, secondo lo studio pubblicato nel numero del 6 giugno del Journal of Neuroscience.


Le scansioni cerebrali hanno rivelato che il cingolo anteriore, una porzione della corteccia prefrontale ritenuta cruciale nella memoria di lavoro spaziale, occupa meno spazio nei bambini con una maggiore esposizione a situazioni molto stressanti. "Si tratta di sottili differenze, ma differenze relative a importanti abilità cognitive", dice Hanson.


Ma forse le differenze non sono irreversibili. "Non stiamo cercando di sostenere che lo stress sfregia in modo permanente il cervello. Non sappiamo se e come è possibile che lo stress colpisca il cervello", dice Hanson. "Abbiamo solo una fotografia (una scansione MRI di ciascun soggetto) e a questo punto non capiamo se questo è solo un ritardo nello sviluppo o una differenza duratura. Potrebbe essere che, poiché il cervello è molto plastico, molto abile a cambiare, i bambini che hanno subito una grande quantità di stress possano recuperare in queste aree".


I ricercatori hanno determinato i livelli di stress attraverso interviste con i bambini dai 9 ai 14 anni e ai loro genitori. Il team di ricerca, che comprendeva i professori di psicologia Richard Davidson e Seth Pollak ed i loro laboratori della UW-M, hanno raccolto ampie biografie di eventi stressanti da lievi a gravi. "Invece di mettere a fuoco uno specifico tipo di stress, abbiamo cercato di guardare una serie di fattori di stress", dice Hanson. "Volevamo sapere il più possibile, e quindi utilizzare tutte queste informazioni in un secondo momento per avere un'idea di quanto sia stata stimolante, cronica e intensa ogni esperienza per il bambino".


È interessante notare che vi era una scarsa correlazione tra lo stress cumulat0 nella vita e l'età. Cioè, i bambini che hanno sperimentato diversi episodi stressanti nella loro vita, non avevano una probabilità maggiore dei loro coetanei di avere accumulato un lungo curriculum di stress. La pubertà, invece, in genere va di pari passo con pesanti dosi di stress.


I ricercatori, il cui lavoro è stato finanziato dal National Institutes of Health, hanno altresì preso atto dei cambiamenti nei tessuti cerebrali noti come sostanza bianca e materia grigia. Nelle aree del cervello importanti che variavano in volume con lo stress, i volumi della sostanza bianca e grigia erano più bassi in tandem. La sostanza bianca, ha spiegato Hanson, è come un cablaggio di lunga distanza del cervello. Connette parti separate del cervello in modo che possano condividere le informazioni. La materia grigia "fa la matematica", dice Hanson. "Si occupa dell'elaborazione, utilizzando le informazioni che sono condivise lungo le connessioni della sostanza bianca".


La materia grigia nel primo sviluppo sembra consentire la flessibilità; i bambini possono giocare ed eccellere in molte attività diverse. Ma, come i bambini crescono e si specializzano, la materia grigia si assottiglia. Comincia a essere "potata" dopo la pubertà, mentre la quantità di materia bianca cresce nell'età adulta. "Vediamo effettivamente volumi più piccoli, sia di materia grigia che di quella bianca, associati allo stress elevato", dice Hanson. "I tipi di effetti nei diversi tipi di tessuto sono le cose che vorremmo studiare per lunghi periodi di tempo. Capire come queste aree cambiano può fornire un quadro migliore del fatto che si tratti solo di un ritardo nello sviluppo o di qualcosa di più duraturo".


Più studi potrebbero anche mostrare ai ricercatori come aiutare i bambini che hanno subito una quantità eccessiva di stress. "Ci sono gruppi in tutto il paese che stanno facendo interventi sulla memoria di lavoro per cercare di formare o riqualificare le persone su questa particolare capacità cognitiva e migliorare le prestazioni", dice Hanson. "Comprendere se e come lo stress influisce su questi processi potrebbe aiutarci a capire se ci possono essere interventi simili per aiutare i bambini che vivono in condizioni di stress, e come questo può influenzare il cervello".

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della University of Wisconsin-Madison.

Riferimento:
JL Hanson, MK Chung, BB Avants, KD Rudolph, EA Shirtcliff, JC Gee, RJ Davidson, SD Pollak. Structural Variations in Prefrontal Cortex Mediate the Relationship between Early Childhood Stress and Spatial Working Memory. Journal of Neuroscience, 2012; 32 (23): 7917 DOI: 10.1523/JNEUROSCI.0307-12.2012.


Pubblicato in ScienceDaily il 6 Giugno 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari. - Foto: Credit: © ia_64 / Fotolia

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)