Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Alcune malattie, tra cui l'Alzheimer, condividono gli stessi segnali molecolari dell'aborto ripetuto

Le fasi dell'embriogenesi umana - WikipediaDei ricercatori hanno identificato i segnali molecolari che controllano se gli embrioni vengono accettati dal grembo materno, e che sembrano funzionare in modo anomalo nelle donne che hanno subito aborti ripetuti.

La ricerca, condotta all'Imperial College di Londra e all'Università di Warwick, suggerisce che questi segnali, gli stessi presenti in varie malattie compreso l'Alzheimer, potrebbero costituire un bersaglio per i farmaci che aiutano a prevenire l'aborto spontaneo nelle donne che sono particolarmente vulnerabili.


All'inizio della gravidanza, l'embrione fecondato deve incorporarsi nel rivestimento dell'utero. L'utero riceve gli embrioni solo per un paio di giorni in ogni ciclo mestruale, assicurando che gli embrioni possano fissarsi proprio nello stadio di sviluppo corretto. Attualmente gli scienziati conoscono solo pochi dettagli sui processi biologici che controllano quando un embrione può essere impiantato.


In questo ultimo studio, pubblicato sulla rivista PLoS ONE, i ricercatori hanno studiato i segnali chimici prodotti dalle cellule umane, prelevate dal rivestimento dell'utero e cresciute in laboratorio. Hanno identificato il ruolo chiave della molecola chiamata IL-33, che le cellule secernono durante la fase ricettiva e che influenza l'attività delle cellule vicine.


Di solito gli effetti dell' IL-33, e di altri segnali chimici nella mucosa uterina, sono di breve durata, contribuendo a garantire che la donna possa concepire solo in una finestra di tempo ristretta. Però nelle cellule delle donne che hanno subito tre o più aborti, continuano ad essere secreti livelli alti di IL-33 per 10 giorni, suggerendo che in queste donne la ricettività dell'utero non sia controllata adeguatamente.


Lo studio ha anche esaminato gli effetti di questi segnali molecolari sulla fertilità nei topi. I ricercatori hanno trattato l'utero dei topi con sostanze chimiche secrete dalle cellule del rivestimento dell'utero umano. Essi hanno scoperto che le sostanze chimiche prodotte dalle cellule di donne con aborti ripetuti hanno prorogato il tempo durante il quale le femmine di topo potevano rimanere incinte, ma hanno anche reso più probabili gli aborti spontanei. I ricercatori concludono che una finestra prolungato di fertilità aumenta il rischio di impianto di embrioni anomali. Inoltre, ciò è associato all'infiammazione del rivestimento dell'utero, che compromette lo sviluppo di embrioni sani.


Il dottor Madhuri Salker, uno degli autori dello studio del Dipartimento di Chirurgia e Cancro dell'Imperial College di Londra, ha dichiarato: "Il nostro studio suggerisce che i meccanismi che controllano se l'utero può accettare e sostenere un embrione non funzionano correttamente nelle donne che hanno avuto aborti spontanei ripetuti. Ciò potrebbe significare che possono rimanere incinte con embrioni di scarsa qualità o che l'embrione si impianta in un ambiente che non offre sostegno, il che potrebbe compromettere gravemente le possibilità di riuscita della gravidanza".


L'autore senior dello studio, il professor Jan Brosens dell'Università di Warwick, ha dichiarato: "I segnali molecolari che abbiamo identificato sono noti per essere coinvolti in una serie di malattie, tra cui l'Alzheimer, l'asma e le malattie cardiache. I risultati suggeriscono che puntare tali molecole potrebbe essere una strategia promettente anche per lo sviluppo di trattamenti che impediscono aborti nelle donne che sono particolarmente vulnerabili".


La ricerca è stata finanziata dalla Biomedical Research Unit in Reproductive Health, un'iniziativa congiunta tra l'ospedale dell'Università di Coventry, il NHS Trust del Warwickshire e Warwick Medical School, e dal Trust Genesis Research.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale dell' Imperial College London.

Riferimento:
Madhuri S. Salker, Jaya Nautiyal, Jennifer H. Steel, Zoe Webster, Sandra Šućurović, Marilena Nicou, Yogesh Singh, Emma S. Lucas, Keisuke Murakami, Yi-Wah Chan, Sean James, Yazan Abdallah, Mark Christian, B. Anne Croy, Biserka Mulac-Jericevic, Siobhan Quenby, Jan J. Brosens. Disordered IL-33/ST2 Activation in Decidualizing Stromal Cells Prolongs Uterine Receptivity in Women with Recurrent Pregnancy Loss. PLoS ONE, 2012; 7 (12): e52252 DOI: 10.1371/journal.pone.0052252.

Pubblicato in ScienceDaily il 3 Gennaio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)