Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Errore genetico trovato nel cervello di pazienti con demenza

In alcune demenze, aree silenti del codice genetico sono tradotte in proteine altamente inusuali per errore. Le proteine che sono state ora individuate non dovrebbero esistere e tuttavia costruiscono il nucleo di aggregati cellulari la cui identità fino ad ora era rimasta enigmatica.

Questi aggregati sono in genere associati a malattie neurodegenerative ereditarie comprese le varianti di demenza frontotemporale (FTD), nota anche come degenerazione lobare frontotemporale (FTLD), e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA). probabilmente sono dannosi e dovrebbero diventare obiettivo di una terapia.


FTD e SLA fanno parte di un gruppo di malattie neurodegenerative che mostrano una varietà ampia e coincidenza di sintomi: i pazienti spesso soffrono di demenza, cambiamenti di personalità e possono essere influenzati anche da anomalie linguistiche e disturbi del movimento. I problemi spesso nascono prima dei 65 anni senza una causa chiara, e tuttavia circa il 30 per cento dei casi sono legati a una causa genetica. In Europa circa il 10 percento dei pazienti mostrano una caratteristica genetica comune: nel loro DNA (il vettore del codice genetico) una particolare sequenza breve appare in numerose copie, una dopo l'altra. Inoltre all'interno del cervello di questi pazienti si accumulano proteine di identità sconosciuta.


Quello che il team di ricercatori che comprende i biologi molecolari Dieter Edbauer (foto a sinistra) e Christian Haass (a destra) ha dimostrato è che entrambi i risultati sono strettamente connessi. "Abbiamo scoperto che le proteine sono collegate a una particolarità genetica che molti pazienti condividono. In una certa posizione all'interno del gene C9orf72 ci sono diverse centinaia di ripetizioni della sequenza GGGGCC, mentre le persone sane hanno meno di 20 copie", spiega il Prof. Edbauer, ricercatore al DZNE e alla LMU. "Ma è sorprendente che queste proteine siano effettivamente prodotte, perché queste ripetizioni cadono in una regione del DNA che non deve essere tradotta in proteine".

 

Un'area del DNA che dovrebbe essere silente

Il DNA contiene la matrice per la costruzione di proteine. In generale, l'inizio di un tale matrice è indicato da un certo segnale molecolare di inizio, ma in questo caso manca il segnale solito. La regione di DNA comprendente le numerose ripetizioni non dovrebbe quindi essere tradotta in proteine. Sembra che il processo di sintesi proteica inizi in un modo non da manuale. "Anche se molto rare, ci sono due alternative conosciute al meccanismo normale. Non sappiamo ancora quale procedura si applica qui", dice il professor Haass, presidente del sito di Monaco di Baviera del DZNE e docente di Biochimica Metabolica alla LMU.


Ciò nonostante, in esperimenti di coltura cellulare i ricercatori sono riusciti a dimostrare che le lunghe ripetizioni della sequenza GGGGCC possono condurre proprio alla produzione di proteine, anche se manca il solito segnale di avvio. Inoltre sono state identificate le stesse proteine nelle particelle che di solito si accumulano nel cervello dei pazienti. Lo scienziato è riuscito anche ad identificare la loro composizione: si sono rivelate essere proteine a ripetizione dipeptid, che comprendono un numero molto elevato di blocchi di costruzione identici. "Si tratta di proteine molto straordinarie, che di solito non sono presenti nell'organismo", osserva Edbauer. "Per quanto ne sappiamo, sono completamente inutili e poco solubili. Pertanto, esse tendono ad aggregarsi e sembrano danneggiare le cellule nervose. Non ne abbiamo provata formalmente la tossicità, ma ci sono molte prove".


A causa della loro peculiarità queste proteine potrebbero essere un bersaglio interessante per nuove terapie. "Poichè il meccanismo della loro produzione è così insolito, possiamo trovare il modo di inibire la sintesi senza interferire con la formazione di altre proteine. Si potrebbe anche provare a bloccarne l'aggregazione e accelerarne la decomposizione". Gli scienziati hanno richiesto il brevetto e perseguono un obiettivo importante. "Al DZNE di Monaco di Baviera il sogno è di sviluppare una terapia contro queste malattie devastanti", concludono Haass e Edbauer.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della Helmholtz Association of German Research Centres, via EurekAlert!, a service of AAAS.

Riferimento:
Kohji Mori, Shih-Ming Weng, Thomas Arzberger, Stephanie May, Kristin Rentzsch, Elisabeth Kremmer, Bettina Schmid, Hans A. Kretzschmar, Marc Cruts, Christine Van Broeckhoven, Christian Haass, Dieter Edbauer, Scienc. The C9orf72 GGGGCC Repeat is Translated into Aggregating Dipeptide-Repeat Proteins in FTLD/ALS. Science, 2013 DOI: 10.1126/science.1232927.

Pubblicato in Science Daily il 7 Febbraio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)