Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Invertita la perdita di memoria nel cervello di cellule animali

Neuroscienziati dell'Health Science Center dell'Università del Texas di Houston (UTHealth) hanno compiuto un passo importante nello sforzi di aiutare le persone con perdita di memoria legata a disturbi cerebrali, come l'Alzheimer.

Usando cellule nervose di un mollusco, (l'Aplysia californica) gli scienziati hanno invertito la perdita di memoria, determinando quando le cellule erano pronte per l'apprendimento.


Gli scienziati sono riusciti ad aiutare le cellule a compensare la perdita di memoria ri-addestrandole attraverso programmi ottimizzati di formazione. I risultati di questo studio prova-di-principio appaiono nel numero del 17 Aprile del Journal of Neuroscience.


"Anche se resta da fare ancora molto lavoro, abbiamo dimostrato la fattibilità della nuova strategia per aiutare a superare i deficit di memoria"
, ha dichiarato John "Jack" Byrne, Ph.D., autore senior dello studio, nonché direttore del WM Keck Center for the Neurobiology of Learning and Memory e presidente del Dipartimento di Neurobiologia e Anatomia della Facoltà di Medicina alla UTHealth.


Questo ultimo studio si basa su indagini del 2012 di Byrne che ha aperto la strada verso questa strategia di miglioramento della memoria. Lo studio del 2012 aveva mostrato un aumento significativo della memoria a lungo termine nel tipo di lumache di mare sane chiamate Aplysia californica, un animale che ha un sistema nervoso semplice, ma con celle aventi proprietà simili ad altre specie più avanzate come l'uomo.


Yili Zhang, Ph.D., co-autrice principale dello studio e ricercatrice alla Facoltà di Medicina dell'UTHealth, ha sviluppato un sofisticato modello matematico in grado di prevedere quando i processi biochimici nel cervello della lumaca sono pronti per l'apprendimento. Il suo modello si basa su cinque sessioni di allenamento programmate a diversi intervalli di tempo che vanno da 5 a 50 minuti. Può generare 10.000 orari diversi e individuare il programma che è più in sintonia con l'apprendimento ottimale. "La domanda logica conseguente era se si poteva usare la stessa strategia per superare un deficit di memoria", scrive Byrne. "La memoria è dovuta ad un cambiamento nella forza delle connessioni tra i neuroni. Il cambio è bloccato in molte malattie associate a deficit di memoria".


Per verificare se la loro strategia avrebbe potuto aiutare nel caso di perdita di memoria, Rong-Yu Liu, Ph.D., co-autore e ricercatore senior alla Facoltà di Medicina dell'UTHealth, ha simulato un disturbo del cervello in una coltura cellulare prendendo cellule sensoriali dalle lumache di mare e bloccando l'attività di un gene che produce una proteina di memoria. Ciò ha determinato una significativa compromissione della forza delle connessioni dei neuroni, che è responsabile della memoria a lungo termine.


Per simulare le sessioni di formazione, le cellule sono state cosparse di una sostanza chimica a intervalli prescritti dal modello matematico. Dopo cinque sessioni di formazione che, come nel precedente studio erano ad intervalli irregolari, la forza delle connessioni è tornata quasi normale nelle cellule deteriorate.


"Questa metodologia può valere per gli esseri umani, se identificheremo gli stessi processi biochimici negli esseri umani. Questi risultati suggeriscono una nuova strategia per il trattamento del deficit cognitivo. I modelli matematici potrebbero aiutare a progettare terapie che permettono di ottimizzare la combinazione di protocolli di addestramento con trattamenti farmacologici tradizionali"
, dichiara Byrne. "La combinazione dei due [metodi] potrebbe migliorare l'efficacia del secondo, compensando allo stesso tempo, almeno in parte, eventuali limitazioni o effetti collaterali indesiderati dei farmaci. Questi due approcci insieme hanno più probabilità di essere più efficaci che non separatamente e possono avere ampie generalità nel trattamento di individui con deficit di apprendimento e memoria".


Hanno collaborato anche Douglas A. Baxter, Ph.D., professore, Paul Smolen, Ph.D., professore assistente, e Len Cleary, Ph.D., professore, tutti della Facoltà di Medicina dell'UTHealth.

 

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
The original English version EnFlag
of this article is here.

 

 

 

 

 


Fonte: University of Texas Health Science Center at Houston.

Riferimento: R.-Y.Liu, Y. Zhang, DA Baxter, P. Smolen, LJ Cleary, JH Byrne. Deficit in Long-Term Synaptic Plasticity Is Rescued by a Computationally Predicted Stimulus Protocol. Journal of Neuroscience, 2013; 33 (16): 6944 DOI: 10.1523/JNEUROSCI.0643-13.2013.

Pubblicato in Science Daily il 17 Aprile 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari - Foto: Wikipedia

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

 

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

I tuoi ricordi sono governati da timer nascosti nel tuo cervello

10.12.2025 | Ricerche

Uno dei compiti più essenziali del cervello è decidere quali esperienze immagazzinare co...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)