Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cambiare il tipo delle cellule con un singolo click

Con poche eccezioni, le cellule non cambiano tipo una volta che si sono specializzate: una cellula del cuore, per esempio, non diventa improvvisamente una cellula cerebrale.


Tuttavia una nuova ricerca della University of California di Santa Barbara (UCSB) ha identificato un metodo per modificare un tipo di cellula in un altro, con un processo chiamato transdifferenziazione forzata. Il lavoro è apparso ieri sulla rivista Development.


Con il C.elegans come modello animale, l'autrice principale Misty Riddle, studentessa in dottorato di ricerca nel Rothman Lab, ha usato il fattore di trascrizione ELT-7 per trasformare le cellule faringee del nematode in cellule dell'intestino, con un processo a singola fase.


Ogni cellula ha il potenziale genetico di diventare qualsiasi tipo di cellula. Tuttavia la storia della cellula e i segnali che riceve modificano i fattori di trascrizione che contiene, e quindi determinano il tipo di cellula che diventerà. Un fattore di trascrizione è una proteina che induce i geni ad attivarsi.


"Questa scoperta è abbastanza sorprendente perché finora si pensava che solo le cellule embrionali precoci potessero essere indotte a cambiare la loro identità così facilmente", ha detto la Riddle. "Le cellule definite che abbiamo trasformato sono completamente rimodellate e riprogrammate in tutti i modi che abbiamo provato". Commutare un tipo di cellula in un altro per sostituire tessuto perso o danneggiato è un obiettivo importante della medicina rigenerativa. L'ostacolo è che le cellule sono molto resistenti a cambiare la propria identità una volta che sono definite in un genere specifico.


"La nostra scoperta significa che può diventare possibile creare un tessuto o un organo di un tipo, direttamente da quello di un altro tipo", dice Joel Rothman, professore nel Dipartimento di Biologia Molecolare, Cellulare e dello Sviluppo della University of California, che dirige il laboratorio. La Riddle ed i suoi colleghi hanno sfidato tutte le cellule del C. elegans a diventare cellule intestinali, ma solo quelle faringee sono state in grado di farlo. "Abbiamo chiesto alle cellule della pelle, dei muscoli, dei neuroni di cambiare, ma abbiamo scoperto che solo le cellule della faringe riescono a trasformarsi", ha spiegato la Riddle.


"Quindi questo genera alcune grandi domande: perché non ci sono altre cellule che cambiano la loro identità? che cosa c'è di speciale nelle cellule della faringe che permette loro di cambiare l'identità in quelle dell'intestino? Dal momento che il C. elegans è un sistema di modello così incredibile possiamo davvero affrontare tali questioni", ha continuato. "Disattivando alcuni geni e manipolando l'animale, possiamo cominciare a comprendere meglio le condizioni in cui le cellule della pelle e dei muscoli potrebbero cambiare la loro identità. Ciò aiuterà a capire cosa c'è di speciale nelle cellule della faringe".


Studi precedenti del laboratorio di Rothman avevano rivelato la cascata di fattori di trascrizione necessari per il corretto sviluppo dell'intestino del C. elegans. L'ELT-7, impiegato nella fase tarda dello sviluppo dell'intestino, continua ad essere espresso nell'intera vita dell'animale ed ha funzioni importanti non solo nello sviluppo nell'intestino, ma anche nella funzione intestinale.


Questo studio è rivoluzionario perchè i ricercatori hanno chiaramente dimostrato che le cellule non sono limitate alla loro identità originale. "Pensiamo a loro come a diverse stanze di una casa", ha detto la Riddle. "Come le cellule, le diverse stanze hanno strutture e funzioni diverse. Una modifica della funzione di una stanza è probabile che sia più facile se le strutture sono simili, per esempio, trasformare una camera da letto in un salotto o viceversa". "Ma cambiare il bagno in un soggiorno presenta una sfida più grande", ha spiegato la Riddle. "Così come alcune stanze della casa sono convertibili più facilmente di altre, alcuni tipi di cellule possono essere indotte più facilmente a cambiare la propria identità in un altro tipo specifico. Ciò non sembra dipendere dalla parentela delle cellule alla nascita o da quanto sono strettamente correlate nel lignaggio".


Forse una cellula del cuore può diventare una cellula cerebrale, dopo tutto.


Come dimostrato da un altro dato importante dello studio della UCSB, le cellule stesse si auto-rimodellano in un processo continuo; c'erano fasi nel processo di rimodellamento durante il quale l'identità della cellula era mista. "Tornando all'esempio sul rimodellamento della casa", ha detto la Riddle, "il divano e la televisione sono stati aggiunti alla camera da letto prima che fossero tolti il letto e il comò".


"L'importanza fondamentale della nostra scoperta è che abbiamo osservato le cellule in un processo di morphing (=mutazione) per cui un tipo di cellula specializzata viene convertito in un altro di un tipo completamente diverso", ha detto Rothman. "Questo significa che può essere possibile trasformare la cellula di un qualsiasi tipo in una di un altro, con una conversione diretta. In termini di comprensione dei vincoli biologici sull'identità della cellula, abbiamo dimostrato che non esiste la barriera che credevamo impedisse assolutamente alle cellule di cambiare la loro identità. Potrebbe un giorno essere possibile passare un intero organo da un tipo ad un altro".

 

 

 

 

 


Fonte: University of California - Santa Barbara, via EurekAlert!

Riferimenti: M. R. Riddle, A. Weintraub, K. C. Q. Nguyen, D. H. Hall, J. H. Rothman. Transdifferentiation and remodeling of post-embryonic C. elegans cells by a single transcription factor. Development, 2013; 140 (24): 4844 DOI: 10.1242/dev.103010

Pubblicato in eurekalert.org (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)