Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il cervello funziona come un ricevitore radio

E' stata ottenuta la prova preliminare che il cervello ha una 'manopola di sintonizzazione' che influenza realmente il comportamento.


I circuiti cerebrali possono entrare in sintonia con la frequenza delle altre parti del cervello interessate in quel momento. La rivista scientifica Neuron ha pubblicato il 22 gennaio i risultati dei ricercatori della Radboud University nei Paesi Bassi.


Gli animali, come gli esseri umani, hanno una mappa metallica dell'ambiente circostante, costituita dalle «cellule di posizione». Queste cellule corrispondono ai luoghi nello spazio fisico e «sparano» quando l'animale raggiunge il luogo o lo ricorda. La mappa mentale è alimentata da due tipi di informazioni: i ricordi di esperienze precedenti, e le informazioni sensoriali. Ma come fa la mappa mentale a caricare queste informazioni?


Misure dirette nel cervello di topi, che cercano la loro strada in un labirinto, mostrano che le informazioni sulla memoria vengono inviate alla mappa mentale con una frequenza diversa da quella delle informazioni sensoriali. L'area del cervello che rappresenta la mappa mentale si sincronizza con queste frequenze, come un ricevitore radio: si sintonizza solo sulle informazioni che sono importanti in un dato momento.


Questo è quanto dimostra un team internazionale di ricercatori guidato da Francesco Battaglia del Donders Institute for Brain, Cognition and Behaviour della Radboud University di Nijmegen. La ricerca chiarisce la questione intrigante di come le parti del cervello scelgono le informazioni rilevanti tra la diffusione costante dei neuroni che avviene nel cervello.

 

Trasferimento di informazioni all'interno del cervello
Con trapianti nel cervello dei topi, i neuroscienziati hanno trovato la prima prova diretta del modo in cui funziona la manopola di sintonizzazione nel cervello. I minuscoli elettrodi impiantati possono raccogliere e inviare informazioni su singole cellule cerebrali che sono al lavoro. Poiché i dispositivi - che pesano solo due grammi e non sembrano disturbare i roditori che girovagano liberi - misurano più cellule contemporaneamente, può essere seguita anche l'attività di rete, spiega Francesco Battaglia.

 

Micro intercettazioni
I ricercatori hanno usato un labirinto a forma di pentagono, con cinque corridoi che nascondevano o meno una ricompensa. I topi sono stati addestrati a cercare tale ricompensa da un punto di partenza fisso e iniziavano ad prendere abbastanza di routine la via più breve verso la ricompensa.

Per testare come gli animali sono in grado di girare verso la meta, i ricercatori li sfidavano facendoli partire, ogni tanto, da un braccio diverso del labirinto rispetto a quello di routine. Quindi i topi si dirigevano verso la consueta posizione della ricompensa, probabilmente usando punti di riferimento per orientarsi, ma altre volte facevano semplicemente affidamento sulla sequenza memorizzata di curve a destra e a sinistra e finivano nel braccio sbagliato del labirinto.

 

Difficoltà ad analizzare i dati
L'analisi meticolosa dei dati del cervello ha rivelato che quando i topi usavano la loro memoria le «cellule di posizione» oscillavano nella stessa frequenza delle celle di memoria (35 Hz), ma si sintonizzavano sulle vibrazioni delle cellule sensoriali quando sembrava che usassero i punti di riferimento (60 Hz).

Per chiarire ulteriormente i diversi ruoli della memoria e degli input sensoriali sulla mappa mentale, i ricercatori hanno ripetuto l'esperimento con topi ai quali era stato bloccato il gene che codifica per il recettore NMDA. Battaglia dice: "Sappiamo che l'NMDA è importante per il funzionamento normale delle sinapsi, e per le oscillazioni. Con nostra sorpresa, i topi knock out [senza NMDA] non sono riusciti per niente ad inviare informazioni dal loro sistema sensoriale alla mappa mentale".

 

 

 

 

 


Fonte: Radboud University Nijmegen.

Riferimenti:  Cabral et al. Oscillatory dynamics and place field maps reflect sequence and place memory processing in hippocampal ensembles under NMDA receptor control. Neuron, Volume 81, Issue 2, 402-415, 22 January 2014, Copyright © 2014 Elsevier Inc. All rights reserved. DOI: 10.1016/j.neuron.2013.11.010

Pubblicato in ru.nl (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.