Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le nuove idee cambiano realmente le cellule del cervello

Un nuovo studio dell'Università della British Columbia (Canada) identifica un cambiamento molecolare importante che si verifica nel cervello quando impariamo e ricordiamo.


La ricerca, pubblicata questo mese su Nature Neuroscience,  dimostra che l'apprendimento stimola le nostre cellule cerebrali in modo tale da indurre un piccolo acido grasso ad attaccarsi alla delta-catenina, una proteina nel cervello.


Lo studio ha scoperto che questa modifica biochimica è essenziale per produrre i cambiamenti alla connettività delle cellule cerebrali connesse all'apprendimento. Gli scienziati hanno rilevato, in modelli animali, quasi il doppio del numero di modifiche alla delta-catenina nel cervello, dopo l'apprendimento di nuovi ambienti. Anche se la delta-catenina era già stata associata all'apprendimento, questo studio è il primo a descrivere il ruolo della proteina nel meccanismo molecolare che sottende la formazione della memoria.


"Anche se è necessaria altra ricerca, questa scoperta ci fa conoscere meglio gli strumenti che il nostro cervello usa  per imparare e ricordare, e permette di capire meglio come questi processi diventano perturbati nelle malattie neurologiche", dice la co-autrice Shernaz Bamji, professore associato del «Life Sciences Institute» alla UBC.


Può anche fornire la spiegazione di alcune disabilità mentali, dicono i ricercatori. Le persone nate senza il gene hanno una grave forma di ritardo mentale chiamata sindrome Cri-du-chat, una rara malattia genetica che prende il nome dal grido acuto simile a quello di un gatto dei bambini affetti. Un deterioramento del gene delta-catenina è stato osservato anche in alcuni pazienti con schizofrenia.


"L'attività cerebrale può cambiare sia la struttura di questa proteina, sia la sua funzione", spiega Stefano Brigidi, primo autore dell'articolo e candidato al dottorato di ricerca nel laboratorio della Bamji. "Quando abbiamo introdotto una mutazione che ha bloccato la modifica biochimica che avviene nei soggetti sani, abbiamo abolito i cambiamenti strutturali nelle cellule del cervello, importanti per la formazione della memoria".


Secondo i ricercatori, è necessario più lavoro per stabilire pienamente l'importanza della delta-catenina nella costruzione della connettività cerebrale che sta dietro l'apprendimento e la memoria. Si ritiene che i disturbi a queste connessioni delle cellule nervose siano una causa di malattie neurodegenerative come l'Alzheimer e l'Huntington.


Capire i processi biochimici importanti per il mantenimento di queste connessioni può contribuire ad affrontare le anomalie nelle cellule nervose che sono presenti in questi stati di malattia.

 

 

 

 

 


FonteUniversity of British Columbia  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  G Stefano Brigidi, Yu Sun, Dayne Beccano-Kelly, Kimberley Pitman, Mahsan Mobasser, Stephanie L Borgland, Austen J Milnerwood, Shernaz X Bamji. Palmitoylation of δ-catenin by DHHC5 mediates activity-induced synapse plasticity. Nature Neuroscience, 2014; DOI: 10.1038/nn.3657

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)