Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La gratitudine: rimedio ai mali sociali e a malattie

La mente umana tende a sottovalutare le ricompense future a favore di quelle immediate, un fenomeno che spesso porta a preferire la gratificazione immediata piuttosto che il benessere a lungo termine.


Di conseguenza, la pazienza è da tempo riconosciuta come una virtù. E infatti, l'incapacità di resistere alla tentazione è alla base di una serie di problemi che vanno dal debito della carta di credito ad un risparmio inadeguato, al mangiare malsano ed alla tossicodipendenza.


L'opinione prevalente per ridurre l'impazienza costosa ha finora sottolineato l'uso della forza di volontà. Le emozioni dovevano essere arginate per evitare impulsi irrazionali di guadagno immediato. Ma, come nota lo psicologo David DeSteno della Northeastern University, "le emozioni esistono per servire scopi adattativi, così l'idea che le emozioni siano sempre un ostacolo per il successo a lungo termine ha poco senso".


In uno studio, potenzialmente un punto di riferimento, che apparirà a breve sulla rivista Psychological Science, un team di ricercatori della Northeastern University, della University of California di Riverside e della Harvard Kennedy School, sfida la visione convenzionale, dimostrando che i sentimenti di gratitudine riducono automaticamente l'impazienza finanziaria.


L'impazienza è stata valutata usando una serie di decisioni che vedevano il desiderio di gratificazione immediata contrapposto all'attesa di una ricompensa futura più grande. Ad esempio, i partecipanti dovevano scegliere tra ricevere 54 dollari subito o 80 dollari dopo 30 giorni. Per aumentare la posta in gioco, i partecipanti avevano la possibilità di ottenere una delle ricompense finanziarie selezionate. Ma prima di prendere queste decisioni, i partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a una delle tre condizioni di un evento del passato che li aveva fatti sentire (a) riconoscenti, (b) felici, o (c) neutri, a seconda della condizione.


Anche se i partecipanti che si erano sentiti neutri e felici hanno mostrato una forte preferenza per i pagamenti immediati, quelli che si erano sentiti grati hanno dimostrato più pazienza. Ad esempio, essi hanno richiesto 63 dollari subito per rinunciare a 85 dollari dopo tre mesi, mentre le persone neutrali e felici hanno chiesto solo 55 dollari per rinunciare al guadagno futuro.

Può essere rilevante perché:

La carenza di appagamento e gratificazione, con la conseguente mancanza di riconoscimento (personale, sociale, professionale), potrebbe essere un meccanismo morale che prepara il terreno o determina le condizioni per le patologie della demenza e dell'Alzheimer.  


Ancora di più, il grado di pazienza dimostrato era direttamente correlato alla quantità di gratitudine percepita da ogni individuo. I sentimenti positivi da soli non erano sufficienti a migliorare la pazienza, poichè i partecipanti felici erano altrettanto impazienti di quelli nella condizione neutra. L'influenza della gratitudine, forse a causa dei suoi legami con il senso di appagamento e della necessità di «ripagare» in futuro, era piuttosto specifica.


Le implicazioni di questa scoperta sono profonde. "Mostrare che l'emozione può favorire l'autocontrollo, e scoprire un modo per ridurre l'impazienza con un semplice esercizio di gratitudine, apre enormi possibilità di ridurre una vasta gamma di mali sociali dagli acquisti impulsivi, al risparmio insufficiente, all'obesità e al fumo", dice l'assistente professore Ye Li della School of Business Administrationo alla University of California di Riverside.


Il professor Jennifer Lerner della Harvard Kennedy School, ha sottolineato che l'impazienza economica è una delle tendenze più comuni e preoccupanti nel processo decisionale umano.

 

 

 

 

 


FonteNortheastern University College of Science  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)