Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sensibile? Emotivo? Empatico? Potrebbe dipendere dai tuoi geni

Ti butti ad aiutare i meno fortunati, piangi durante le scene tristi di un film, o posti gli ultimi argomenti e foto che ti eccitano o ti commuovono?


Se è sì, potresti essere nel 20 per cento della popolazione che è geneticamente predisposto all'empatia, secondo i psicologi Arthur e Elaine Aron della Stony Brook University.


In un nuovo studio pubblicato su Brain and Behavior, i Dottori Aron e i colleghi dell'Università della California, dell'Albert Einstein College of Medicine, e della Monmouth University, hanno scoperto che la risonanza magnetica funzionale (fMRI) del cervello fornisce le prove fisiche che il cervello «altamente sensibile» risponde con forza alle immagini emozionali.


Precedenti ricerche avevano suggerito che la sensibilità dell'elaborazione sensoriale (SPS) è una caratteristica innata associata ad una maggiore sensibilità, o risposta, agli stimoli ambientali e sociali. Secondo il dottor Arthur Aron, il tratto è sempre più associato a comportamenti identificabili, a geni, a reazioni fisiologiche, e a modelli di attivazione cerebrale.


Le persone altamente sensibili (HSP), quelle con alta SPS, comprendono circa il 20 per cento della popolazione. Elaine Aron, PhD, ha creato il concetto HSP. Gli esseri umani caratterizzati come HSP tendono a mostrare una maggiore consapevolezza agli stimoli sottili, elaborano più a fondo le informazioni, e sono più reattivi agli stimoli positivi e negativi. Al contrario, la maggior parte delle persone hanno una SPS relativamente bassa e prestano meno attenzione agli stimoli sottili, approcciano le situazioni più rapidamente e non sono così reattive emotivamente.


Nel loro studio i Drs. Aron e colleghi hanno usato scansioni cerebrali con Risonanza Magnetica Funzionale (fMRI) per confrontare degli HSP ad individui con bassa SPS. L'analisi è la prima, effettuata con la fMRI, a dimostrare come l'attività del cervello degli HSP elabora le altrui emozioni.  E' stato analizzato il cervello di 18 individui sposati (alcuni con SPS alti e alcuni bassi) mentre guardavano le foto di facce sorridenti o tristi. Un gruppo di foto includeva volti di stranieri, e l'altra serie includeva le foto dei loro mariti o mogli.


"Abbiamo scoperto che le aree del cervello coinvolte nella consapevolezza e nell'emozione, in particolare quelle connesse con i sentimenti empatici, nelle persone altamente sensibili hanno mostrato un sostanziale aumento del flusso di sangue verso aree cerebrali rilevanti, rispetto a quello visto negli individui con bassa sensibilità, durante il periodo di dodici secondi dopo aver visto le foto", ha detto il dottor Aron, professore di ricerca in Psicologia alla Stony Brook. "Questa è la prova fisica all'interno del cervello che individui altamente sensibili rispondono in modo particolarmente forte a situazioni sociali che innescano emozioni, in questo caso facce felici o tristi".


L'attività cerebrale era ancora più elevata quando gli HSP vedevano le espressioni dei loro coniugi, in particolare mentre guardavano le immagini dei loro partner felici. La maggior parte dei partecipanti sono stati scansionati ancora un anno dopo, e si sono avuti gli stessi risultati. Le aree del cervello che indicano una maggiore attività - come dimostra il flusso di sangue - comprendono sezioni note come «sistema di neuroni-specchio», un'area fortemente associata con le aree della risposta empatica e le aree cerebrali connesse con la consapevolezza, l'elaborazione delle informazioni sensoriali e la pianificazione delle azioni.


Il Dr. Aron ritiene che i risultati forniscano ulteriore prova che gli HSP sono generalmente molto in sintonia nel loro ambiente. Egli dice che i nuovi risultati con la fMRI forniscono la prova che i livelli di consapevolezza e reattività emotiva particolarmente alti sono caratteristiche fondamentali degli esseri umani caratterizzati come HSP.

 

********
Lo studio è stato condotto da Bianca Acevedo, PhD, della University of California di Santa Barbara, in collaborazione con il Dr. Arthur Aron, suo consigliere di dottorato quando frequentava la Stony Brook University, e con la Dott.ssa Elaine Aron.

 

 

 

 

 


FonteStony Brook University  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Bianca P. Acevedo, Elaine N. Aron, Arthur Aron, Matthew-Donald Sangster, Nancy Collins, Lucy L. Brown. The highly sensitive brain: an fMRI study of sensory processing sensitivity and response to others' emotions. Brain and Behavior, 2014; DOI: 10.1002/brb3.242

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)