Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Aumentare l'appetito dei neuroni (autofagia) per sconfiggere le malattie mentali?

Dentro il cervello delle persone con demenza e morbo di Lou Gehrig, dei grumi di proteine anomale bloccano il funzionamento interno delle cellule cerebrali, condannandole ad una morte precoce.


Ma la chiave per un migliore trattamento di queste condizioni potrebbe essere il potenziamento della capacità naturale di quelle cellule di ripulire tali grumi.


Questa è la scoperta cruciale di una nuova ricerca, effettuata da uno scienziato medico della University of Michigan e dei suoi colleghi in California e nel Regno Unito, e riportata questa settimana sulla rivista Nature Chemical Biology.


Anche se il team ha dimostrato che l'effetto funziona negli animali e nei neuroni umani derivati da cellule staminali, non sui pazienti, le sue scoperte indicano la via per trovare nuovi farmaci che stimolano il processo di eliminazione di proteine. Il lavoro mostra anche come una innovativa tecnica di microscopia possa aiutare i ricercatori a vedere cosa sta succedendo all'interno delle cellule cerebrali, mentre lavorano per eliminare l'accumulo di proteine.


I ricercatori si sono concentrati su un processo cellulare cruciale di pulizia chiamato autofagia, un tema caldo nella ricerca medica di base in questi giorni, poichè gli scienziati hanno scoperto il suo ruolo importante in molte condizioni. Con l'autofagia, le cellule raggruppano i materiali indesiderati, li decompongono e ne buttano fuori i prodotti di scarto.


Nella ricerca appena pubblicata, il team ha dimostrato come la capacità autopulente di alcune cellule cerebrali viene sopraffatta se le cellule producono troppa proteina anomala chiamata TDP43. Hanno visto che le cellule hanno molte differenze nella rapidità di perdere la capacità di autofagia. Ma hanno anche dimostrato come tre farmaci che stimolano l'autofagia (accelerando il processo di pulizia) possono tenere in vita più a lungo le cellule cerebrali.


Cellule cerebrali più longeve, capaci di eliminare la TDP43, sono teoricamente ciò di cui hanno bisogno le persone con malattia di Lou Gehrig (sclerosi laterale amiotrofica o SLA) e alcune forme di demenza (chiamata frontotemporale). Ma solo ulteriori ricerche lo dimostreranno con certezza.


Sami Barmada, MD, PhD, il neurologo e scienziato dell'U-M primo autore del nuovo studio, dice che i nuovi risultati sono incoraggianti, come lo è il successo della nuova tecnica al microscopio usata nella ricerca. Il suo nuovo laboratorio, nel Dipartimento di Neurologia della U-M, continua a rifinire i modi di vedere il funzionamento interno delle cellule nervose.


"Con questa nuova tecnica di visualizzazione, abbiamo davvero potuto vedere come la proteina veniva eliminata, e quindi quali composti hanno potuto migliorare il ritmo e abbreviare il tempo di dimezzamento della TDP43 all'interno delle cellule", dice. "Questo ci ha permesso di vedere che una autofagia maggiorata è direttamente correlata al miglioramento della sopravvivenza cellulare".

[...]

 

 

 

 


FonteUniversity of Michigan Health System (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Sami J Barmada, Andrea Serio, Arpana Arjun, Bilada Bilican, Aaron Daub, D Michael Ando, Andrey Tsvetkov, Michael Pleiss, Xingli Li, Daniel Peisach, Christopher Shaw, Siddharthan Chandran, Steven Finkbeiner. Autophagy induction enhances TDP43 turnover and survival in neuronal ALS models. Nature Chemical Biology, 2014; DOI: 10.1038/nchembio.1563

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.