Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un "interruttore" nell'Alzheimer impedisce creazione e sopravvivenza dei neuroni

Un nuovo studio condotto da ricercatori dello «Sanford-Burnham Medical Research Institute» ha identificato un "interruttore" chimico che controlla sia la generazione di nuovi neuroni da cellule staminali neurali che la sopravvivenza delle cellule nervose esistenti nel cervello.


L'interruttore che spegne i segnali che promuovono la produzione di neuroni e la sopravvivenza è presente in abbondanza nel cervello dei malati di Alzheimer e delle vittime di ictus.


Lo studio, pubblicato il 3 luglio su Cell Reports, suggerisce che l'interruttore chimico (MEF2) può essere un potenziale bersaglio terapeutico per proteggere dalla perdita neuronale in varie malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer, il Parkinson e l'autismo.


"Abbiamo dimostrato che quando l'ossido nitrico (NO), un radicale libero altamente reattivo, reagisce con il MEF2, quest'ultimo può non essere più in grado di legare e attivare i geni che guidano la neurogenesi e la sopravvivenza neuronale", ha detto Stuart Lipton, MD, PhD, direttore e professore del «Neuroscience and Aging Research Center» del Sanford-Burnham, e neurologo clinico praticante. "La cosa singolare è che una singola alterazione del MEF2 controlla due eventi distinti: la generazione di nuovi neuroni e la sopravvivenza dei neuroni esistenti", ha aggiunto Lipton, che è autore senior dello studio.


Nel cervello i fattori di trascrizione sono cruciali per collegare gli stimoli esterni alla produzione di proteine, consentendo ai neuroni di adattarsi ai cambiamenti ambientali. I membri della famiglia MEF2 di fattori di trascrizione hanno dimostrato di avere un ruolo importante nella neurogenesi e nella sopravvivenza neuronale, così come nei processi di apprendimento e memoria. E le mutazioni del gene MEF2 sono state associate ad una gamma di patologie neurodegenerative, compreso Alzheimer e l'autismo.


Il processo di modifiche del NO alle proteine, noto come S-nitrosilazione (S-nitrosylation), è stato descritto per la prima volta da Lipton e i suoi collaboratori circa 20 anni fa. La S-nitrosilazione ha importanti funzioni di regolamentazione in condizioni fisiologiche normali in tutto il corpo. Tuttavia, con l'invecchiamento, le tossine ambientali, o le lesioni legate allo stress, possono verificarsi reazioni anomale della S-nitrosilazione, che contribuiscono alla patogenesi della malattia.


"Il nostro laboratorio aveva dimostrato in precedenza che la S-nitrosilazione del MEF2 controlla la sopravvivenza neuronale nel Parkinson", ha detto Lipton. "Ora abbiamo dimostrato che questa stessa reazione è più onnipresente, avviene in altre condizioni neurologiche come l'ictus e l'Alzheimer. Mentre i principali obiettivi genici del MEF2 possono essere diversi in varie malattie e aree cerebrali, la nuova scoperta notevole è che potremmo essere in grado di trattare ciascuno di questi disturbi neurologici impedendo una comune modifica di S-nitrosilazione al MEF2.

"I risultati suggeriscono che lo sviluppo di una piccola molecola terapeutica (che possa attraversare la barriera emato-encefalica e bloccare la S-nitrosilazione del MEF2 o di aumentare in qualche altro modo l'attività trascrizionale del MEF2) potrebbe promuovere la crescita di nuove cellule cerebrali e proteggere le cellule esistenti in diverse malattie neurodegenerative", ha aggiunto Lipton.

"Abbiamo già trovato diverse di tali molecole nella nostra selezione ad alta capacità e negli sforzi per scoprire nuovi farmaci, quindi il potenziale per lo sviluppo di nuovi farmaci per attaccare questo percorso è molto interessante", ha concluso Lipton.

 

 

 

 

 


FonteSanford-Burnham Medical Research Institute  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Shu-ichi Okamoto, Tomohiro Nakamura, Piotr Cieplak, Shing Fai Chan, Evgenia Kalashnikova, Lujian Liao, Sofiyan Saleem, Xuemei Han, Arjay Clemente, Anthony Nutter, Sam Sances, Christopher Brechtel, Daniel Haus, Florian Haun, Sara Sanz-Blasco, Xiayu Huang, Hao Li, Jeffrey D. Zaremba, Jiankun Cui, Zezong Gu, Rana Nikzad, Anne Harrop, Scott R. McKercher, Adam Godzik, John R. Yates, Stuart A. Lipton. S-Nitrosylation-Mediated Redox Transcriptional Switch Modulates Neurogenesis and Neuronal Cell Death. Cell Reports, 2014; DOI: 10.1016/j.celrep.2014.06.005

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)