Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Stare troppo seduti è dannoso per la salute cardiovascolare

Cardiologi della Università del Texas Southwestern hanno scoperto che i comportamenti sedentari possono abbassare i livelli di forma cardiorespiratoria.


I nuovi dati suggeriscono che due ore di comportamento sedentario può essere dannoso nello stesso modo in cui 20 minuti di esercizio fisico sono benefici.


Lo studio, pubblicato nell'edizione online di ieri di Mayo Clinic Proceedings, ha esaminato l'associazione tra i livelli di forma, l'esercizio quotidiano, e il comportamento sedentario, nei dati di 2.223 partecipanti al «National Health and Nutrition Examination Survey» (NHANES).


La sedentarietà comporta livelli bassi di attività di dispendio energetico, come stare seduti, guidare, guardare la televisione e leggere, tra gli altri. I risultati suggeriscono che il comportamento sedentario può essere un importante determinante della forma cardiorespiratoria, indipendentemente dall'esercizio che si fa.


"Studi precedenti avevano riferito che il comportamento sedentario è associato ad un maggiore rischio di esiti cardiovascolari negativi; tuttavia i meccanismi attraverso cui questo avviene non sono del tutto chiari", ha detto il Dott. Jarett Berry, assistante professore di Medicina Interna e Scienze Cliniche e autore senior dello studio. "I nostri dati suggeriscono che il comportamento sedentario può aumentare il rischio attraverso livelli di forma più bassi, e che evitare tali comportamenti per tutta la giornata può rappresentare una strategia complementare importante per migliorare la forma fisica e la salute, al di fuori dell'attività di esercizio fisico regolare".


Il team di medici-ricercatori ha analizzato i dati accelerometrici di uomini e donne da 12 a 49 anni, senza storia nota di malattie cardiache, asma o ictus, e ha misurato la loro attività fisica giornaliera e i tempi dei comportamenti sedentari. La forma è stata stimata con un test submassimale sul tapis roulant, e le variabili sono state adeguate al sesso, all'età e all'indice di massa corporea. I risultati dimostrano che l'effetto negativo sul livello di forma derivante da sei ore di sedentarietà era simile in grandezza al vantaggio di un'ora di esercizio.


"Abbiamo scoperto anche che quando si è seduti per lunghi periodi di tempo, ogni movimento è un movimento buono, ed è stato anche associato ad una migliore forma fisica"
, ha detto il Dott. Jacquelyn Kulinski, neolaureata del «Cardiology Fellowship Training Program» della UT e prima autrice dello studio. "Quindi, se si è bloccati alla scrivania per lungo tempo, cambiare spesso posizione, alzarsi e sollecitare i muscoli nel bel mezzo di un pensiero, camminare durante una telefonata, o addirittura giocherellare".

Può essere rilevante perché:

C'è un collegamento tra i fattori cardiorespiratori e la demenza di Alzheimer: "Quello che è bene per il cuore fa bene anche al cervello".


Per rimanere attivi e combattere il comportamento sedentario, i cardiologi di prevenzione della UT Southwestern consigliamo di fare brevi passeggiate durante il pranzo e nel corso della giornata, con un pedometro per monitorare i passi quotidiani, prendere le scale anziché l'ascensore, ospitare le riunioni in piedi al lavoro, e sostituire la sedia da scrivania standard con una palla da fitness o anche con una scrivania/tapis roulant (come quello nella foto in alto), se possibile.

 

********
Il NHANES è una serie continua di studi condotti dal National Center for Health Statistics e dai Centers for Disease Control and Prevention. Il database contiene dati nutrizionali e sanitari di una popolazione diversificata, rappresentativa della popolazione degli Stati Uniti.

Altri ricercatori della UT Southwestern coinvolti nello studio sono il Dott. Amit Khera, Direttore del Preventive Cardiology Program e professore associato di Medicina Interna; il Dr. Sandeep Das, Professore Associato di Medicina Interna; il Dr. James de Lemos, direttore associato del Cardiology Fellowship Program e Professore di Medicina Interna; e Colby Ayers, Associato di Facoltà al Dipartimento di Scienze Cliniche.

Questo studio è stato finanziato dal National Heart, Lung and Blood Institute, dall'American Heart Association, e da una dotazione illimitata fornita al Dott. Berry dalla famiglia Dedman.

 

 

 

 

 


FonteUT Southwestern Medical Center  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Jacquelyn P. Kulinski, Amit Khera, Colby R. Ayers, Sandeep R. Das, James A. de Lemos, Steven N. Blair, Jarett D. Berry. Association Between Cardiorespiratory Fitness and Accelerometer-Derived Physical Activity and Sedentary Time in the General Population. Mayo Clinic Proceedings, 2014; DOI: 10.1016/j.mayocp.2014.04.019

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)