Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Migliorati sintomi di obesità e diabete nei topi invertendo l'infiammazione del cervello

L'uso di un antiossidante per invertire l'infiammazione nel cervello causata da una dieta ricca di grassi, migliora notevolmente i sintomi legati all'obesità e al diabete di tipo II, secondo un nuovo studio dell'Università di Otago in Nuova Zelanda.


La ricerca, che appare nella rivista internazionale Diabetes, è stata condotta dal dottor Alex Tups del Centro di Neuroendocrinologia e del Dipartimento di Fisiologia dell'Università.


Il Dr Tups e un team internazionale hanno controllato se l'interruzione diretta dei processi infiammatori nell'ipotalamo del cervello potrebbe aiutare a ridurre i livelli di zucchero nel sangue e a ridurre la resistenza all'insulina.


Nella ricerca il team ha bloccato un particolare percorso di segnalazione infiammatoria (IKKβ/NF-kB) nel cervello di topi obesi. I ricercatori hanno studiato sia i topi obesi a causa di un deficit di leptina, l'ormone della sazietà, sia degli altri con obesità causata da una dieta ricca di grassi. Gli scienziati hanno somministrato la buteina (un flavonoide derivato da piante dell'erboristeria tradizionale cinese) ai topi per bloccare la via di segnalazione, che è coinvolta nella risposta immunitaria infiammatoria del corpo.


Il Dr Tups dice che il team ha scoperto che somministrare buteina direttamente nel cervello o per via orale, migliora notevolmente la tolleranza al glucosio e la segnalazione dell'insulina nel cervello in entrambi i tipi di topi obesi. "Abbiamo anche dimostrato che questo effetto profondo è dose-dipendente, con una migliore tolleranza al glucosio ottenuta attraverso dosi più elevate di buteina", dice il Dott Tups.

Può essere rilevante perché:

L'obesità è uno dei fattori di rischio per l'Alzheimer.


La migliore tolleranza al glucosio dei topi con dieta ricca di grassi trattati con l'antiossidante era tale che non si notava alcuna differenza tra loro e i topi con dieta a basso contenuto di grassi, che non avevano ricevuto la buteina.

[...]

Il Dr Tups dice che lo studio aggiunge altre prove a quelle esistenti che una dieta ricca di grassi saturi induce una cascata di processi infiammatori nel cervello che pregiudica la segnalazione della leptina e dell'insulina, portando a obesità e diabete di tipo II: "I nostri risultati suportano con forza questa idea e ci mostrano anche che invertire questa infiammazione promuove il ritorno al normale funzionamento metabolico".


Secondo lui, la ricerca suggerisce che la buteina ed altri composti naturali che bloccano l'infiammazione nel cervello dovrebbero essere vigorosamente indagati come nuovi trattamenti anti-diabetici.

 

 

 

 

 


Fonte: University of Otago via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.