Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La distinzione iniziale tra Alzheimer e demenza frontotemporale

La distinzione iniziale tra Alzheimer e demenza frontotemporaleSostanza bianca e sostanza grigia nel cervello

Nella sostanza bianca del cervello, in particolare, possono esistere grandi differenze tra il cervello delle persone con Alzheimer e quelle con la variante comportamentale della demenza frontotemporale.


La neuropsicologa Christiane Möller ha usato tecniche avanzate per analizzare le scansioni a risonanza magnetica del cervello di pazienti affetti da demenza in una fase precoce della malattia. La sua tesi del dottorato di ricerca è stata presentata il 1° maggio al Centro Medico della VU University. La sua ricerca è stata finanziata dalla National Initiative Brain & Cognition del NWO.


L'Alzheimer e la variante comportamentale della demenza frontotemporale (FTD) sono i due tipi più comuni di demenza giovanile. I medici specialisti trovano tuttora difficoltà a distinguere i due tipi di malattia in una fase precoce del decorso. Usando le tecniche di imaging esistenti, la differenza spesso non è visibile ad occhio nudo sulle scansioni.


La Möller ha usato metodi di analisi avanzate in grado di misurare il danno nel cervello, non ancora visibile all'occhio umano. "A livello di gruppo, le malattie esibiscono grandi differenze, in particolare nella sostanza bianca del cervello. Nella demenza frontotemporale ci sono molti danni alla sostanza bianca, nelle parti più importanti del cervello, mentre nel cervello delle persone con Alzheimer non ci sono gli stessi danni misurabili rispetto alla FTD. Una combinazione di diversi metodi di analisi ha consentito di fare una distinzione ancora più chiara".


Lo scopo della ricerca era rilevare cambiamenti nel cervello il più presto possibile e determinare se vi sono differenze nel cervello tra i due tipi di demenza. "Per lo sviluppo di farmaci in particolare, una buona diagnosi è un prerequisito", spiega la Möller.


Il Centro Medico della VU University ha condotto lo studio insieme al Medical Center della Leiden University e dell'Erasmus di Rotterdam. Questa ricerca rientra nell'ambito del programma 'Cervello & Cognizione: innovazione sociale' ed è finanziato dalla National Initiative Brain & Cognition, che fa parte del NWO.


Nei Paesi Bassi ci sono già circa 250.000 persone che soffrono di demenza e si prevede che entro il 2040 questo numero sarà aumentato a mezzo milione di persone. La conoscenza sulla causa della demenza permette di sviluppare terapie molto specifiche in modo che la malattia possa essere curata.

 

 

 

 

 


Fonte: Netherlands Organisation for Scientific Research (> English text) -Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)