Un nuovo studio danese incoraggia i malati di Alzheimer a restare attivi per un migliore benessere psicofisico.
E' un fatto ampiamente dimostrato che l'esercizio fisico fa bene al corpo e all'anima, ma ora la nuova ricerca ha definito un altro buon motivo per essere attivi.
Secondo un nuovo studio danese del National Dementia Research Centre del Rigshospitalet, l'esercizio fisico è in grado di migliorare significativamente la memoria e la concentrazione dei pazienti nelle prime fasi dell'Alzheimer.
Il programma di allenamento, che consisteva di allenamento cardiovascolare e di forza, tre volte alla settimana, si è dimostrato un processo efficace per i pazienti.
"L'esercizio fisico duro ha un effetto sul benessere psicologico. Esso ha un effetto positivo sulla funzionalità e la forma fisica, nonché sulle funzioni intellettive", ha spiegato il ricercatore Steen Hasselbalch del DR.
Vantaggi sociali
Gli esperti riconoscono che anche l'aspetto sociale dell'allenamento in gruppo può contribuire a un aumento del benessere dei pazienti. "Penso che la socializzazione in sé stessa crei semplicemente un sintomo di sollievo", ha detto Hasselbalch.
Causa di ripresa sconosciuta
Anche se lo studio dimostra l'effetto positivo che ha l'esercizio nell'alleviare i sintomi dell'Alzheimer, i ricercatori devono ancora scoprire il meccanismo esatto di azione. "Non sappiamo se è perché il paziente comincia a sentirsi solo meglio in generale, o se si tratti di qualcosa che accade realmente all'interno del cervello", ha continuato Hasselbalch.
Si stima che circa 90.000 danesi soffrano di demenza, e di questi, circa 50.000 di Alzheimer.
Fonte: OnlinePost (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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