Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nel sangue è rilevabile la 'firma genica' dell'Alzheimer e l'età biologica

Una 'firma genica' che potrebbe essere usata per prevedere con anni di anticipo l'insorgenza di malattie come l'Alzheimer, è stata sviluppata da una ricerca pubblicata sulla rivista Genome Biology.


Lo studio mirava a definire un insieme di geni associati all'«invecchiamento sano» nei 65enni. Tale profilo molecolare potrebbe essere utile per distinguere le persone a rischio precoce di malattie legate all'età. Questo potrebbe migliorare con l'uso dell'età cronologica e integrare gli indicatori tradizionali di malattie, come la pressione sanguigna.


L'autore senior James Timmons, del King College di Londra, ha detto: "Noi usiamo l'anno di nascita (età cronologica) per giudicare tutto, dai premi di assicurazione, alle procedure mediche. La maggior parte delle persone accetta che non tutti i 60enni sono uguali, ma non c'è alcun test affidabile per determinare l'«età biologica» sottostante. La nostra scoperta fornisce la prima robusta 'firma' molecolare dell'età biologica negli esseri umani e dovrebbe essere in grado di trasformare il modo in cui usiamo l'«età» per prendere decisioni mediche. Questo include l'individuazione di coloro che hanno più probabilità di essere a rischio di Alzheimer, perchè rilevarli 'presto' è la chiave per valutare potenziali trattamenti".


I ricercatori hanno analizzato l'RNA di soggetti 65enni sani, e hanno usato tali informazioni per sviluppare una firma di 150 geni RNA che indicavano un 'invecchiamento in salute'. La firma è risultata essere un predittore affidabile del rischio di malattie legate all'età, quando si studia l'RNA nei tessuti che comprendono muscoli, cervello e pelle umani.


Con questa firma RNA, hanno sviluppato un 'punteggio genico di invecchiamento sano', che hanno usato per testare e confrontare i profili dell'RNA di individui diversi, e hanno dimostrato che un punteggio maggiore si associa a una migliore salute, in uomini e donne.


I ricercatori hanno studiato l'RNA di soggetti sani 70enni e hanno analizzato i dati sanitari successivi per più di venti anni. Nonostante tutti i soggetti fossero nati entro un anno l'uno dall'altro, il loro RNA attorno ai 70 anni ha dimostrato una distribuzione molto ampia del 'punteggio genico di invecchiamento sano', variando su una gamma quadrupla.


Si è dimostrato che questa variazione è legata alla salute a lungo termine. Un maggiore punteggio genico è stato anche associato a una migliore salute cognitiva e renale nell'arco di 12 anni, due importanti determinanti della mortalità.


In particolare, i ricercatori hanno dimostrato che i pazienti con diagnosi di Alzheimer avevano una firma RNA alterata di 'invecchiamento sano' nel sangue, e quindi un punteggio genico di invecchiamento sano inferiore, suggerendo una associazione significativa con la malattia.


Timmons ha aggiunto: "Questo è il primo esame del sangue nel suo genere che ha dimostrato che lo stesso insieme di molecole sono regolate sia nel sangue che nelle aree del cervello associate alla demenza, e può dare un contributo alla diagnosi di demenza. Ciò costituisce anche una prova forte che la demenza negli esseri umani potrebbe essere definita un tipo di «invecchiamento accelerato» o la «mancata attivazione del programma di invecchiamento sano»".


Dato che l'intervento precoce è importante per l'Alzheimer e c'è la necessità di identificare quelli con rischio più alto, gli autori dicono che il loro 'punteggio genico di invecchiamento sano' potrebbe essere integrato nella decisione su quali soggetti di mezza età potrebbero entrare in una clinica di prevenzione molti anni prima della manifestazione clinica dell'Alzheimer.

 

 

 


Fonte: Biomed Central via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Sanjana Sood, Iain J. Gallagher, Katie Lunnon, Eric Rullman, Aoife Keohane, Hannah Crossland, Bethan E. Phillips, Tommy Cederholm, Thomas Jensen, Luc JC van Loon, Lars Lannfelt, William E. Kraus, Philip J. Atherton, Robert Howard, Thomas Gustafsson, Angela Hodges, James A. Timmons. A novel multi-tissue RNA diagnostic of healthy ageing relates to cognitive health status. Genome Biology 2015, 16:185 doi:10.1186/s13059-015-0750-x

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.