Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Gestire lo stress del caregiver per evitare di essere sopraffatti e esauriti

Novembre è il mese dedicato ai caregiver familiari in USA.

Più di un americano su sei che lavorano segnala di prendersi cura di un adulto anziano o disabile, familiare, parente o amico.

La maggior parte dei caregivers non abbandonano le loro responsabilità assistenziali a causa del lavoro.

Al contrario, fanno fronte nel miglior modo possibile per bilanciare quella serie di responsabilità spesso in conflitto.

Mantenere la propria energia e vitalità come caregiver è importante sia personalmente che per la famiglia. I ruoli e le responsabilità che una persona ha come caregiver possono sembrare eccessivi.

Poiché le esigenze dell'accudimento possono continuare indefinitamente, è importante capire i segni premonitori dello stress e come far fronte alla pressione. I sondaggi mostrano che molti caregiver spesso si sentono frustrati, ansiosi e depressi. Spesso sperimentano sintomi fisici come mal di testa, disturbi di stomaco e insonnia.

Ognuno sperimenta i propri segni premonitori e sintomi di stress e deve essere consapevole di quali sono, in quanto spesso possono indicare che il caregiver sta arrivando all'esaurimento («burnout»). Qui di seguito ci sono alcuni modi in cui i caregiver possono gestire lo stress e prendersi cura di se stessi:

  • Esprimi i tuoi sentimenti agli altri, come i famigliari di fiducia, gli amici, il clero o un gruppo di sostegno per caregiver.
  • Prenditi cura della tua salute fisica; fa pasti equilibrati ed esercizio fisico regolare. Definisci obiettivi personali per la salute: ad esempio, una buona routine di sonno o il tempo per essere fisicamente attivo quasi tutti i giorni della settimana.
  • Continua nelle attività sociali che sono più significative per te; cerca di restare coinvolto con gruppi e hobby.
  • Evita i modi negativi di far fronte allo stress, tipo mangiare troppo/troppo poco, bere alcol e abusare di droghe.
  • Incoraggia il soggetto della tua cura ad essere il più indipendente possibile.
  • Prenditi del tempo per te; programma dei momenti lontano dal caregiving senza sentirti in colpa e smetti di pensare che devi fare tutto tu.
  • Chiedi e accetta aiuto. Coinvolgi altre persone. Tieni una riunione di famiglia, sii specifico per quanto riguarda il tipo di aiuto necessario e delega alcuni compiti.
  • Approfitta delle risorse della comunità, come i diurni per anziani, le agenzie di assistenza sanitaria e i centri sollievo.
  • Partecipa a un gruppo di sostegno, che può dare convalida e incoraggiamento, così come strategie di soluzione dei problemi nelle situazioni difficili. Le persone dei gruppi di sostegno capiscono che cosa stai passando. Un gruppo di sostegno può anche essere un buon posto per creare amicizie significative.

 

 

 


Fonte: Karen A. Thomas in The Times-Tribune (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)