Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'Alzheimer introdotto nella città colombiana di Yarumal da un conquistatore spagnolo

L'Alzheimer introdotto nella città colombiana di Yarumal da un conquistatore spagnolo

La città di Yarumal in Colombia è famosa per una ragione negativa: ha la più grande popolazione al mondo di persone con Alzheimer. A Yarumal e nello stato circostante di Antioquia, ci sono 5.000 persone portatrici di una mutazione del gene che causa l'Alzheimer ad esordio precoce, la metà delle quali avrà la diagnosi a 45 anni, e l'altra metà dopo i 65.


I locali chiamano la malattia La Bobera ('la follia'), e il villaggio mostra parallelismi inquietanti con l'immaginario Macondo del romanzo di Gabriel Garcia Marquez «Cent'anni di solitudine», dove la gente soffre di disturbi della memoria e allucinazioni. Ma, anche se la 'maledizione' di Yarumal è ben conosciuta, nessuno sapeva finora come è apparsa la mutazione per la prima volta.


Ora dei ricercatori hanno tracciato la discendenza della mutazione, concludendo che probabilmente è stata introdotta da un conquistatore spagnolo all'inizio del 17° secolo. Ken Kosik dell'Università della California di Santa Barbara e i colleghi, hanno raccolto campioni di sangue di 102 persone di Antioquia e hanno sequenziato il genoma. La mutazione che causa questa forma di Alzheimer ad esordio precoce è chiamata E280A e si trova in un gene sul cromosoma 14; la mutazione è presente in 74 delle persone testate.


Poiché il team di Kosik aveva informazioni sulla sequenza del genoma attorno alla mutazione, sono riusciti ad usare una cosa chiamata analisi «identità-per-discendenza» per determinare come erano collegate le persone dello studio. L'analisi ha suggerito che la mutazione nasce da un antenato comune vissuto circa 375 anni fa.

 

Profilo genetico

I genetisti hanno poi confrontato il profilo genetico di un portatore dell'E280A di Antioquia con i profili genetici provenienti da tre potenziali continenti di origine, e le prove puntano verso l'Europa occidentale.


Ciò è coerente con una origine spagnola del portatore iniziale della mutazione del 17° secolo, secondo il team. I conquistatori - soldati e esploratori dell'impero spagnolo - hanno cominciato a colonizzare la Colombia nei primi anni del 16° secolo, e Yarumal stessa è stata fondata nel 1787. "E' difficile spiegare perché tutte queste persone condividono un così grande segmento di DNA, se non ci fosse stato un fondatore comune", dice Kosik.


"Mettendo insieme dati genetici e documenti storici, l'ipotesi che la mutazione sia stata introdotta da un conquistatore spagnolo
è molto probabile", dice Rita Guerreiro, genetista della University College di Londra. "Penso che sia giusto concludere da questo studio che la storia di Yarumal e la storia dell'E280A sono la stessa cosa".


Una ragione per cui il 99 per cento degli studi sui farmaci di Alzheimer è fallito è perché tali farmaci sono testati dopo che la malattia ha preso piede. Yarumal è uno dei pochi luoghi al mondo in cui i ricercatori possono essere sicuri che una parte considerevole di persone svilupperà l'Alzheimer. Ciò fornisce un motivo etico per testare nuovi farmaci su persone prima che presentino i sintomi.


Uno dei problemi di fare presto la diagnosi di Alzheimer è che attualmente richiede un ospedale e una procedura lunga e costosa per cercare segni di placche amiloidi nel cervello. "Ciò che serve è un semplice test della memoria che possa essere effettuato da un infermiere in una visita a domicilio", dice Mario Parra, della Herriot Watt University di Edimburgo nel Regno Unito. Parra e colleghi stanno sviluppando proprio questo test e lo stanno sperimentando ad Antioquia.

 

Sapere o no?

Alle persone reclutate per il sequenziamento del genoma in Antioquia non è stato detto se erano portatrici della mutazione E280A: "Abbiamo preso, con grande sofferenza, la decisione di non dirglielo, poiché non ci sono consulenti genetici laggiù", dice Kosik.


Per illustrare l'importanza del counselling, Kosik ha ricordato una conversazione che aveva avuto con un giovane uomo. "C'era un ragazzo di 24 anni che ha detto che avrebbe voluto conoscere il risultato del test. 'Ma non c'è alcun trattamento', abbiamo detto. Il ragazzo si è puntato la mano a forma di pistola sulla testa". Il giovane voleva indicare che si sarebbe ucciso, anche se, pur avendo la mutazione, i suoi sintomi non sarebbero apparsi prima di vent'anni. Un'altra persona, una giovane donna di 28 anni, è venuta dai ricercatori dicendo che voleva avere figli, ma aveva paura di trasmettere il gene.


Kosik dice di pensare a volte che sia giusta la decisione di non dire ai partecipanti il loro status genetico, ma che la percezione sui test genetici sta cambiando e che l'idea di non informare i partecipanti sarà difficile da sostenere.


James Pickett, responsabile della ricerca all'Alzheimer's Society nel Regno Unito, è incoraggiato dalla scoperta di Kosik. "Finora mancavano studi clinici sull'ereditarietà dell'Alzheimer, quindi è interessante questa nuova ricerca che ci aiuta a comprendere le origini di una mutazione genetica tra le generazioni".

 

 

 


Fonte: Rowan Hooper in New Scientist (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Matthew A. Lalli, Hannah C. Cox, Mary L. Arcila, Liliana Cadavid, Sonia Moreno, Gloria Garcia, Lucia Madrigal, Eric M. Reiman, Mauricio Arcos–Burgos, Gabriel Bedoya, Mary E. Brunkow, Gustavo Glusman, Jared C. Roach, Leroy Hood, Kenneth S. Kosik and Francisco Lopera. Origin of the PSEN1 E280A mutation causing early–onset Alzheimer’s disease. Alzheimers Dement. 2014 Oct; 10(0): S277–S283.e10. Published online 2013 Nov 13. doi:  10.1016/j.jalz.2013.09.005

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)