Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'ansia grave e cronica è un fattore di rischio per la demenza

Dei ricercatori hanno identificato un nuovo fattore che può aumentare il rischio di sviluppare la demenza: l'ansia. Le persone che hanno sperimentato livelli molto alti di ansia in un qualsiasi momento della loro vita hanno una probabilità più alta del 48% di sviluppare la demenza quando invecchiano, rispetto alle persone che non l'hanno sperimentata.


Il nuovo studio, pubblicato su Alzheimer's and Dementia, ha valutato quasi trent'anni di dati provenienti da uno studio svedese sui gemelli. Confrontando la vita e la storia medica di oltre 1.000 gemelli monozigoti (identici) e dizigoti (fraterni), gli autori hanno scoperto un legame tra l'ansia e la demenza. I partecipanti allo studio hanno completato test, questionari ed esami ogni tre anni durante lo studio.


In generale, i sintomi dell'ansia sono risultati associati in modo significativo con un maggiore rischio di demenza. L'associazione tra ansia e demenza era più forte tra i gemelli fraterni (dizigoti) che tra quelli identici, chiamando in causa i componenti genetici sia dell'ansia che della demenza.


Molti studi hanno riferito i collegamenti tra la demenza e altre condizioni psicologiche, come la depressione e la nevrosi. Il collegamento osservato in questo studio era indipendente da altre variabili psicologiche. L'ansia, in generale, non è così ben studiata come le altre condizioni di salute mentale - soprattutto negli anziani - perché può essere vista come un tratto della personalità, piuttosto che una condizione psicologica.


Nell'attuale studio sui gemelli, gli autori fanno notare che i partecipanti che hanno avuto l'ansia e successivamente hanno sviluppato la demenza, avevano sperimentato sintomi dell'ansia più che normali; questi partecipanti erano irrequieti e cronicamente stressati. Una limitazione dei risultati è che i livelli di ansia sono stati auto-riferiti dai gemelli, e non tutti i segni o sintomi di ansia possono aver soddisfatto i criteri diagnostici del disturbo d'ansia.

 

Perché l'ansia dovrebbe aumentare la demenza?

L'ansia può aumentare il rischio di demenza, stressando i circuiti del cervello che sono regolati dall'amigdala, dall'ippocampo e dalla corteccia prefrontale. Lo stress cronico può portare alla degenerazione strutturale e alle difficoltà di funzionamento del cervello, che, nel tempo, possono portare a demenza, tra le altre condizioni.


Le indagini in corso sperano di determinare se interventi farmacologici o non farmacologici possono invertire questi cambiamenti cerebrali indotti dallo stress. Nello studio sui gemelli non è chiaro se il trattamento per l'ansia ha mitigato il rischio di sviluppare la demenza.


Come la maggior parte delle condizioni di salute mentale e delle malattie, la demenza è probabilmente causata da una combinazione di fattori genetici e ambientali. Non possiamo ancora prevedere chi avrà la demenza e chi no, né possiamo trattarla con efficacia. Ma più sono i collegamenti e le associazioni che identifichiamo sui fattori di rischio e sulle cause di questa condizione devastante, più sarà luminoso il futuro dell'assistenza psicologica sanitaria per gli anziani.

 

 

 


Fonte: Jennifer Gibson (PharmD) in BrainBlogger (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Referenze:

  • Leuner B, & Shors TJ (2013). Stress, anxiety, and dendritic spines: what are the connections? Neuroscience, 251, 108-19 PMID: 22522470
  • Mah L, Szabuniewicz C, & Fiocco AJ (2016). Can anxiety damage the brain? Current opinion in psychiatry, 29 (1), 56-63 PMID: 26651008
  • Petkus AJ, Reynolds CA, Wetherell JL, Kremen WS, Pedersen NL, & Gatz M (2015). Anxiety is associated with increased risk of dementia in older Swedish twins. Alzheimer’s & dementia, PMID: 26549599

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.