Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Individuata una nuova possibile causa dell'Alzheimer

Individuata una nuova possibile causa dell'AlzheimerIl prof. Laurence Bindoff ha studiato con Janniche Torsvik la connessione tra la proteina PITRM1 e l'Alzheimer. (Foto: Solfrid T. Langeland)
Una nuova ricerca svolta all'Università di Bergen (UiB), e all'Haukeland University Hospital in Norvegia, ha dimostrato che la proteina PITRM1, che si trova nei mitocondri (le centrali energetiche delle cellule), può essere coinvolta nello sviluppo dell'Alzheimer, malattia caratterizzata dalla deposizione di proteina ​amiloide nel cervello.


"La diminuzione del livello di PITRM1 nelle cellule corrisponde all'aumento della deposizione di sedimenti proteici ​​nel cervello", dice la ricercatrice Janniche Torsvik, del gruppo di ricerca Medicina & Neurogenetica Mitocondriale (MMN) del Dipartimento di Medicina Clinica della UiB.


Lo studio è stato pubblicato di recente sulla rivista EMBO Molecular Medicine. Il gruppo ha indagato su una famiglia con un difetto genetico che porta alla riduzione della quantità di PITRM1. La famiglia ha subito grossi problemi fisici e psicologici.


"La famiglia ha una quantità ridotta di questa proteina PITRM1 e si è ammalata sempre di più. Le scansioni del loro cervello hanno confermato i danni, e quando abbiamo testato dei topi con la stessa perdita di PITRM1, anche loro avevano problemi neurologici e deposizione di proteine ​​nel cervello", dice la Torsvik, che sottolinea che il nuovo studio è importante per capire le malattie neurodegenerative come l'Alzheimer. "I risultati, concludono una lunga discussione sul rapporto tra mitocondri e accumulo di amiloide nel cervello. Abbiamo scoperto che i mitocondri hanno un ruolo cruciale nel processo di deposizione delle proteine​​".


Il professor Laurence A. Bindoff, che guida il gruppo MMN di Bergen, intende fare ulteriori ricerche sulla PITRM1 e sul suo ruolo in altre malattie neurodegenerative: "Vogliamo che questa ricerca ci aiuti a trovare farmaci per prevenire o ritardare le malattie come l'Alzheimer".

[...]


I ricercatori della UiB hanno lavorato insieme con il reparto neurologico del Førde Central Hospital in Norvegia, con il Medical Genetics and Molecular Medicine (MGM) dell'Haukeland University Hospital e con la MRC Mitochondrial Biology Unit dell'Università di Cambridge, un laboratorio guidato da Massimo Zeviani.

 

 

 


Fonte: Solfrid Langeland in University of Bergen (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: D. Brunetti, J. Torsvik, C. Dallabona, P. Teixeira, P. Sztromwasser, E. Fernandez-Vizarra, R. Cerutti, A. Reyes, C. Preziuso, G. D'Amati, E. Baruffini, P. Goffrini, C. Viscomi, I. Ferrero, H. Boman, W. Telstad, S. Johansson, E. Glaser, P. M. Knappskog, M. Zeviani, L. A. Bindoff. Defective PITRM1 mitochondrial peptidase is associated with A  amyloidotic neurodegeneration. EMBO Molecular Medicine, 2015; 8 (3): 176 DOI: 10.15252/emmm.201505894

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)