Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cosa significa per te il 21/9, la Giornata Mondiale dell'Alzheimer?

Cosa significa per te il 21/9, la Giornata Mondaile dell'Alzheimer?

Milioni di individui e le loro famiglie vivono con difficoltà a causa dell'Alzheimer, e questo numero non farà che aumentare se non si trovano strategie di prevenzione o trattamenti efficaci.


La lotta per porre fine all'Alzheimer è di fondamentale importanza, e tutti possono avere un ruolo. Tuttavia questo ruolo può variare notevolmente, a seconda della situazione.


In vista della Giornata Mondiale dell'Alzheimer di domani 21 settembre, vediamo cosa potresti fare se sei un caregiver, l'amico di un caregiver, o un anziano che ha una storia familiare della malattia.


Se sei un ...

  • Caregiver di Alzheimer in fase iniziale: informati e impegnati.
    I caregiver il cui caro sta entrando nelle prime fasi dell'Alzheimer devono imparare il più possibile sulla malattia, e rimanere attivi con la famiglia e gli amici. E' comune per caregiver e pazienti, che si trovano in questa nuova e travolgente situazione, isolarsi e allontanarsi dagli amici. Ma mantenere relazioni strette è molto importante in questo periodo. Inoltre, adotta le misure per aiutare il tuo caro a convivere bene con la malattia; per esempio, potresti organizzare un carpool [gruppo in auto] con gli amici per portare la persona cara in chiesa la domenica, o fuori per un caffè durante la settimana.

  • Caregiver di Alzheimer in stadio moderato: Trova supporto.
    Con il progredire verso le fasi moderate dell'Alzheimer, il tuo caro sta per diventare più dipendente da te per le attività di base della vita quotidiana. Questo è il momento di accettare l'aiuto di familiari e amici, perché proprio non si può fare da soli. Consiglio anche di esplorare diverse forme di servizio di sollievo, che sia un diurno per adulti, un servizio di assistenza a domicilio, o un programma di arte o musica per coinvolgere il proprio caro. Se non partecipi ancora a un gruppo di sostegno, ricerca quello più vicino della Associazione Alzheimer locale o cerca nei programmi del servizio sanitario locale.

  • Un ex caregiver: fai da guida a un nuovo caregiver.
    Se eri un caregiver di un tuo caro con Alzheimer, probabilmente hai acquisito una vita intera di informazioni importanti su come gestire meglio la malattia. Potresti fare volontariato per parlare con un nuovo caregiver, condividendo le tue esperienze e lezioni che hai imparato lungo la strada. Essere in grado di parlare con qualcuno che è passato attraverso la stessa esperienza probabilmente è più utile di qualsiasi cosa che un caregiver possa mai leggere sulla malattia.

  • Anziano con una storia familiare della malattia: fatti coinvolgere nella ricerca.
    Se hai tra 55 e 75 anni, e vivi negli Stati Uniti, e non hai avuto diagnosi di deterioramento cognitivo, puoi iscriverti al GeneMatch, un programma di studio di ricerca dell'Alzheimer’s Prevention Initiative (API). GeneMatch è progettato per collegare le persone con gli studi di ricerca sull'Alzheimer, sulla base in parte delle loro informazioni genetiche. GeneMatch usa un tampone sulla guancia per raccogliere informazioni genetiche riservate che possono aiutare ad abbinare volontari sani e studi. Attualmente, GeneMatch sta reclutando per l'API Generation Study, che testerà se due farmaci sperimentali possono prevenire o ritardare l'Alzheimer degli anziani che hanno un rischio genetico alto per la malattia. Cerca qui.

  • Nessuno dei precedenti: Puoi comunque partecipare!
    Ci sono centinaia di altri studi di ricerca per le persone di tutte le età. Il Registro di Prevenzione dell'Alzheimer è aperto a chiunque dai 18 anni in su, e condivide opportunità di ricerca, consulenza al caregiving, e notizie generali di Alzheimer. Puoi trovare le sperimentazioni cliniche nella tua zona (USA), o condividere le opportunità con amici e familiari che possono trarre benefici. E' un ottimo modo per rimanere attivi nella ​​comunità di Alzheimer!


Come puoi vedere, ci sono molti modi per contribuire a fermare l'epidemia dell'Alzheimer, attraverso il caregiving, l'aiuto a un amico, o partecipando a uno studio di ricerca. Tutti noi possiamo fare la nostra parte per aiutare una persona cara, e contribuire alla lotta per porre fine all'Alzheimer una volta per tutte.

 

 

 


Fonte: Jan Dougherty, direttrice dei servizi alla famiglia e alla comunità del Banner Alzheimer’s Institute

Pubblicato su The Huffington Post (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.