Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il sistema di eliminazione rifiuti delle cellule ha anche un altro lavoro

Un sottoinsieme di complessi proteici, che si è sempre pensato servissero solo a degradare e scartare chimicamente le proteine ​​non più necessarie alle cellule, sembra avere anche un ruolo nell'invio di messaggi da una cellula nervosa all'altra, riferiscono dei ricercatori della Johns Hopkins Medicine.


Una sintesi della ricerca sui cosiddetti proteasomi, eseguita in colture di cellule animali e su tessuto cerebrale, è pubblicata nel numero di aprile di Nature Structural & Molecular Biology. I ricercatori dicono che il lavoro potrebbe alla fine aprire nuove strade nella ricerca sull'apprendimento, la memoria e le malattie del cervello.


Nel 1980, ricercatori di Israele e Stati Uniti hanno scoperto i proteasomi e il loro ruolo nella scomposizione delle proteine, un lavoro che ha valso loro il premio Nobel per la Chimica nel 2004. I proteasomi, ritenuti confinati al citoplasma (l'interno delle cellule attorno al nucleo), sono stati a lungo considerati parte del sistema di «smaltimento dei rifiuti» delle cellule, spiega Kapil V. Ramachandran, del Dipartimento di Chimica Biologica della Johns Hopkins University.


"Una volta che le proteine ​​indesiderate sono consegnate ai proteasomi, questi grandi complessi agiscono come un distruggi-documenti: sminuzzano le proteine ​​in piccoli pezzi", spiega Ramachandran. Questi pezzi vengono poi riutilizzati per produrre nuove proteine. "E' fondamentalmente un modo di riciclare le proteine ​​nelle cellule".


Poiché questo processo richiede ore o giorni per essere completato, dice Seth S. Margolis PhD, assistente professore di chimica biologica e neuroscienze della Facoltà di Medicina della Johns Hopkins University, il blocco dell'attività dei proteasomi con inibitori chimici non dovrebbe pregiudicare alcuna funzione cellulare di breve termine. Tuttavia, la ricerca precedente ha dimostrato che questi inibitori chimici possono influenzare rapidamente la segnalazione tra i neuroni, in pochi secondi.


Chiedendosi se alcune ipotesi tradizionali sui proteasomi possano essere sbagliate, Ramachandran e Margolis hanno inizialmente controllato se i proteasomi possono essere presenti oltre il citoplasma. Usando un metodo chiamato microscopio immuno-elettronico per esaminare le proteine ​​marcate con anticorpi nelle cellule, hanno cercato i proteasomi nelle colture di neuroni di topo.


Con loro grande sorpresa, hanno trovato alcuni proteasomi incorporati nelle membrane delle cellule, un luogo in cui questi complessi proteici non erano ancora stati visti, per quanto a loro conoscenza. Diversi altri test biochimici hanno confermato questi risultati, come il «frazionamento della membrana», una tecnica in cui i ricercatori separano la membrana da altre parti della cellula e guardano quali componenti sono presenti. "Separando l'intero sistema siamo riusciti a confermare che questo era quello che stavamo vedendo veramente", dice Margolis.


I ricercatori hanno poi rivolto la loro attenzione su cosa fanno questi proteasomi in questa posizione insolita. Sapendo che i proteasomi di solito degradano le proteine, i ricercatori hanno applicato degli aminoacidi radioattivi (componenti che fabbricano le proteine) ai neuroni per marcare le proteine ​​prodotte all'interno dei neuroni.


Gli approcci biochimici hanno dimostrato che questi aminoacidi sono incorporati in tutte le proteine. Subito dopo, sono stati pompati all'esterno delle cellule dei peptidi (piccole unità di proteine) che portavano questi amminoacidi radioattivi. Quando i ricercatori hanno trattato i neuroni con un inibitore chimico che blocca solo il proteasoma della membrana, hanno visto che questo inibitore blocca il rilascio di peptidi fuori della cellula. Questo ha suggerito che il proteasoma legato alla membrana aveva degradato le proteine ​​marcate e le aveva espulse verso l'esterno della cellula.


Quando i ricercatori hanno trattato gruppi di neuroni con il loro inibitore chimico dei proteasomi di membrana neuronale, hanno scoperto che la segnalazione del calcio tra queste cellule era andata male. Margolis dice che, poiché la segnalazione del calcio è essenziale per le comunicazioni da una cellula all'altra, questi risultati suggeriscono che i peptidi espulsi possono essere importanti per la comunicazione cellulare. E' abbastanza sicuro, dice, che quando lui e Ramachandran hanno trattato i neuroni con peptidi purificati espulsi dai proteasomi, le cellule hanno iniziato rapidamente a segnalare.


Nell'insieme, dicono i ricercatori, questi risultati suggeriscono che il proteosoma legato alla membrana neuronale è di vitale importanza per la segnalazione cellulare. I loro esperimenti fanno nascere una serie di nuove domande su quali proteine ​​specifiche sono degradate da questo complesso, quali composti espelle e cosa succede quando questo sistema si rompe, dice Ramachandran. Lui e Margolis, dice, stanno già scoprendo dei collegamenti tra i difetti di questo sistema e le malattie neurologiche, come la neurodegenerazione.


"Realisticamente, la comprensione dei diversi aspetti di questo proteasoma appena scoperto potrebbe richiedere una vita di lavoro"
, dice.

 

 

 


Fonte: Johns Hopkins Medicine (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Kapil V Ramachandran, Seth S Margolis. A mammalian nervous-system-specific plasma membrane proteasome complex that modulates neuronal function. Nature Structural & Molecular Biology, 2017; DOI: 10.1038/nsmb.3389

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)