Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il peso del caregiving del coniuge è alleviato dall'apprezzamento

Il fatto che i coniugi diventano spesso caregiver dei loro partner malati è abbastanza comune, e pochi ruoli sono così stressanti.


Eppure, l'aiuto ai comportamenti, che è al centro del caregiving, di solito allevia lo stress, secondo Michael Poulin, professore associato dell'Università di Buffalo.


Quando si parla di cura dei coniugi, le esigenze drenanti dell'assistenza e gli effetti edificanti dell'aiuto sono le une di fronte agli altri in un contrasto apparente. Ma la ricerca recente dimostra che il tempo che i caregiver passano attivamente aiutando una persona amata, può migliorare il senso di benessere del caregiver stesso.


Ora Poulin, esperto di empatia, generosità umana e stress, fa parte di un gruppo di ricerca che ha pubblicato uno studio che ha esaminato il motivo per cui questo succede. La sua ricerca punta alle condizioni specifiche necessarie per alleviare il peso del caregiving dei coniugi:

"Passare del tempo cercando di dare aiuto può essere utile per il benessere mentale e fisico dei caregiver, ma solo nei momenti in cui il caregiver vede che il suo aiuto ha fatto la differenza e che la differenza è notata e riconosciuta dal partner.

"Queste conclusioni sono importanti perché sappiamo che il caregiving dei coniugi è un peso enorme, emotivamente, fisicamente ed economicamente. Se potessimo trovare i modi perché le risorse della comunità possano contribuire a creare tali condizioni, potremmo fare la differenza nella vita di milioni di persone".


I risultati dello studio, guidato da Joan Monin della Yale University, da Stephanie Brown della Stony Brook University, da Kenneth Langa della University of Michigan e da Poulin, sono apparsi sulla rivista Health Psychology della American Psychological Association.


Poulin afferma che più di 30 anni di ricerca dimostrano che essere un caregiver è uno dei ruoli più stressanti, emotivamente gravosi e fisicamente esigenti che una persona può assumere. I coniugi che sono caregiver mostrano un calo della funzione immunitaria, più segnali di stress fisiologico e hanno un rischio più alto di malattie fisiche e mentali.


Altri studi, tra cui gran parte della ricerca stessa di Poulin, suggeriscono che l'atto di aiutare qualcuno in genere allevia lo stress ed è associato a un migliore benessere emotivo e fisico: "Il problema è che quando sei un caregiver, non tutto il tuo tempo è passato ad aiutare", dice Poulin. "A volte tutto quello che puoi fare è assistere allo stato della persona restando passivamente in servizio".


Ma la ricerca precedente aveva confermato che l'atto di aiutare in questo contesto è associato al miglioramento del benessere dei caregiver, una scoperta riconfermata anche quando l'assistenza sanitaria generale è stata suddivisa tra i compiti, come dare da mangiare o fare il bagno.


"Questo è ciò a cui volevamo arrivare", dice Poulin. "Sapevamo che qualcosa in questi casi è utile in queste circostanze. Ma perché? È solo l'essere attivi? Fare qualcosa è meglio che non fare niente? O ciò che conta è fare qualcosa per migliorare il benessere di un'altra persona?".


Il gruppo di ricerca ha condotto due studi con i coniugi che si occupano di partner con dolore cronico. Nel primo studio, 73 partecipanti hanno riferito l'attività di cura e le emozioni conseguenti a intervalli di tre ore. Ciò ha permesso ai ricercatori di esaminare la quantità di aiuto fornito e quanto tale aiuto ha soddisfatto il coniuge e successivamente influenzato il caregiver. Il secondo studio ha coinvolto 43 caregiver che hanno completato un diario alla fine della giornata dettagliando l'aiuto fornito e l'apprezzamento ricevuto.


I risultati suggeriscono che i coniugi che si prendono cura di un partner si sentono più felici e riportano meno sintomi fisici quando credono che il loro aiuto sia apprezzato.


"E' rilevante che questo studio si aggiunga al numero crescente di evidenze che dimostrano che è importante puntare alla comunicazione emotiva tra i coniugi nelle interazioni di supporto quotidiane, per migliorare il benessere psicologico nel contesto delle condizioni croniche e della disabilità", scrivono gli autori nel loro articolo.


È un punto importante da considerare, non solo oggi, ma per il futuro, osserva Poulin: "Con il continuo invecchiamento dei baby boomer, questo fenomeno di caregiving dei coniugi continuerà ad aumentare".

 

 

 


Fonte: Bert Gambini in University at Buffalo (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Joan K. Monin, Michael J. Poulin, Stephanie L. Brown, Kenneth M. Langa. Spouses’ Daily Feelings of Appreciation and Self-Reported Well-Being.. Health Psychology, 2017; DOI: 10.1037/hea0000527

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)