Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Punti quantici nel cervello: possibile cura per Alzheimer e Parkinson

Punti quantici nel cervello potrebbero trattare Alzheimer e ParkinsonI punti quantici possono rompere le proteine nel cervello che causano il Parkinson e l'Alzheimer. (Fonte: May C. Schiess, Roger Back, UT Medical School/Science Photo Library)

Piccole particelle chiamate «punti quantici» riducono i sintomi nei topi che sviluppano un tipo di Parkinson e bloccano anche la formazione dei gruppi di proteine ​​tossiche nell'Alzheimer. Potrebbero un giorno essere un nuovo trattamento per questi disturbi cerebrali, anche se i test nelle persone sono lontani anni.


I punti quantici hanno una dimensione di solo pochi nanometri, sono così piccoli da essere soggetti ad alcuni effetti strani della fisica quantistica. Hanno proprietà elettroniche e fluorescenti utili e si trovano in alcuni schermi TV e luci a LED.


A differenza della maggior parte delle medicine, le loro minuscole dimensioni implicano che possono passare dal flusso sanguigno al cervello. Byung Hee Hong, della Seoul National University nella Corea del Sud e i suoi colleghi, si sono chiesti se possono influenzare le molecole coinvolte nel Parkinson o in altri disturbi del cervello.


Il Parkinson comporta un progressivo peggioramento dei tremori e dei problemi di movimento. Si pensa che sia causato da una proteina chiamata sinucleina, presente nelle cellule nervose, che si piega in una forma sbagliata, innescando una reazione a catena di misfolding (=errata piegatura) nelle molecole di sinucleina vicine. Ciò porta a un accumulo di lunghi filamenti o "fibrille" della proteina, che uccidono i neuroni.

 

Sorpresa quantistica

La squadra di Hong ha scoperto che, in un piatto, i punti quantici fatti di grafene (una forma di carbonio) si legano alla sinucleina, e non solo le impediscono di aggregarsi in fibre, ma provocano anche la rottura delle fibre esistenti in singole molecole. "Non ci aspettavamo che i punti quantici inducessero la disaggregazione delle fibrille", afferma Hong.


Successivamente il team ha iniettato punti quantici nei topi che avevano ricevuto iniezioni di fibrille, che normalmente provocano un progressivo peggioramento dei problemi di movimento. Sei mesi dopo, i topi hanno mostrato miglioramenti su due diversi test fisici.


Se il trattamento influenza le persone allo stesso modo, Hong dice che non è chiaro quanto beneficio questo possa portare. "È difficile tradurre i risultati dei topi nei pazienti reali, i cui sistemi sono molto più complicati. Ma crediamo che i punti quantici possano avere effetti positivi, in ​​una certa misura".


Un altro gruppo ha scoperto che i punti quantici si dimostrano promettenti per il morbo di Alzheimer (MA); in modo simile, si legano a una proteina chiamata amiloide e ne riducono l'aggregazione, un processo ritenuto coinvolto in questo tipo di demenza. Tuttavia non sono stati ancora segnalati test in una versione animale dell'Alzheimer.


"Questo potrebbe essere un effetto universale su qualsiasi tipo di processo di fibrillazione correlato a una malattia", afferma Hong. Il suo team sta studiando l'uso di punti quantici nel MA e nella malattia del motoneurone - la condizione che ha colpito Stephen Hawking - altra condizione che coinvolge l'aggregazione proteica.


Sebastien Paillusson del King's College di Londra, che non è stato coinvolto nel lavoro, afferma che i risultati nei topi sono promettenti, ma non dovrebbero aumentare le speranze di nessuno finché l'approccio non sarà stato testato nelle persone. "Sfortunatamente, nel Parkinson ci sono stati molti composti che hanno dimostrato di funzionare nei topi ma non negli umani" [ndt: stessa cosa per l'Alzheimer].

Paillusson ha aggiunto, tuttavia, che è insolito che una qualsiasi cosa possa invertire il processo di formazione delle fibrille: "Questo è un approccio molto nuovo".


Hong dice che se i test di sicurezza sugli animali andranno bene, tra circa due anni potranno iniziare gli esperimenti nelle persone.

 

 

 


Fonte: Clare Wilson in NewScientist (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Donghoon Kim, Je Min Yoo, Heehong Hwang, Junghee Lee, Su Hyun Lee, Seung Pil Yun, Myung Jin Park, MinJun Lee, Seulah Choi, Sang Ho Kwon, Saebom Lee, Seung-Hwan Kwon, Sangjune Kim, Yong Joo Park, Misaki Kinoshita, Young-Ho Lee, Seokmin Shin, Seung R. Paik, Sung Joong Lee, Seulki Lee, Byung Hee Hong & Han Seok Ko. Graphene quantum dots prevent α-synucleinopathy in Parkinson’s disease. Nature Nanotechnology, Published: 9 July 2018, DOI: 10.1038/s41565-018-0179-y

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.