Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dati condivisi rivelano 5 nuovi geni di rischio per l'Alzheimer

map of alzheimer genesGeni nuovi (rossi) e già noti (blu) collegati al picco dell'Alzheimer, risultati dall'analisi di associazione genomica di 94.437 individui con Alzheimer ad esordio tardivo (Fonte: Kunkle et al e Nature Genetics)

L'analisi dei dati genetici di oltre 94.000 individui ha rivelato 5 nuovi geni di rischio per il morbo di Alzheimer (MA) e ne ha confermati altri 20. Un team internazionale di ricercatori riporta per la prima volta che le mutazioni nei geni specifici della tau, una proteina caratteristica del MA, possono avere un ruolo più precoce di quanto si pensava finora nello sviluppo della malattia.


Queste scoperte supportano le evidenze in sviluppo che gruppi di geni associati a specifici processi biologici, come il traffico nelle cellule, il trasporto di lipidi, l'infiammazione e la risposta immunitaria, sono 'fulcri genetici' che sono una parte importante del processo della malattia.


Lo studio, che è stato finanziato in parte dal National Institute on Aging (NIA) e da altri enti dei National Institutes of Health, segue le scoperte del 2013 ed è stato pubblicato il 28 febbraio 2019 sulla rivista Nature Genetics.


"Questa continua ricerca collaborativa sulle basi genetiche del MA ci sta permettendo di scavare più a fondo nelle complessità di questa malattia devastante", ha affermato Richard J. Hodes MD, direttore del NIA. "Le dimensioni di questo studio forniscono ulteriore chiarezza sui geni da privilegiare mentre continuiamo a capire e individuare modi migliori per trattare e prevenire il MA".


I ricercatori, membri dell'International Genomic Alzheimer's Project (IGAP), hanno analizzato le varianti di geni rari e comuni di 94.437 individui con MA ad insorgenza tardiva, la forma più comune di demenza negli anziani. L'IGAP è composto da quattro consorzi negli Stati Uniti e in Europa che lavorano insieme dal 2011 su 'studi di associazione sull'intero genoma' (GWAS) che coinvolgono migliaia di campioni di DNA e set di dati condivisi. Gli GWAS mirano a rilevare le varianti del genoma associate al MA. Comprendere le varianti genetiche aiuta i ricercatori a definire i meccanismi molecolari che influenzano l'insorgenza e la progressione della malattia.


Oltre a confermare l'associazione nota di 20 geni con il rischio di MA e averne identificato ulteriori 5 ad esso associati, questi geni sono stati analizzati per vedere quali percorsi cellulari potrebbero essere implicati nel processo della malattia. L'analisi del percorso ha implicato il sistema immunitario, il metabolismo dei lipidi e il metabolismo delle proteine ​​dei precursori dell'amiloide (APP).


Le mutazioni nel gene APP hanno dimostrato di essere direttamente correlate all'insorgenza precoce del MA. Il presente studio, condotto in soggetti con MA tardivo, suggerisce che le varianti che influenzano l'APP e l'elaborazione della proteina amiloide-beta sono associate sia al MA autosomico dominante ad insorgenza precoce, sia a quello ad esordio tardivo. Inoltre, per la prima volta, lo studio ha implicato un legame genetico con le proteine ​​leganti la tau.


Nel loro insieme, i dati suggeriscono che le terapie sviluppate studiando soggetti con malattia ad insorgenza precoce potrebbero essere applicate anche alla forma tardiva del MA. La ricerca è stata condotta da un team internazionale di esperti che comprende Brian Kunkle PhD e Margaret Pericak-Vance PhD, dell'Università di Miami, e Benjamin Grenier-Boley PhD e Jean-Charles Lambert PhD dell'INSERM di Lille in Francia.


Una volta che saranno state comprese ed esaminate le funzioni dei 5 geni recentemente associati al MA (IQCK, ACE, ADAM10, ADAMTS1 e WWOX) insieme alle funzioni dei 20 geni noti, i ricercatori saranno in una posizione migliore per identificare dove si raggruppano i fulcri genetici del MA. Armati di queste scoperte, i ricercatori possono esaminare in modo più approfondito questi centri genetici per rivelare i meccanismi di malattia e i potenziali bersagli farmacologici.


Una chiave per queste scoperte è stata la dimensione del campione, il più grande disponibile fino ad oggi per questo tipo di studio sul MA. Un grande campione è particolarmente importante per trovare geni rari che potrebbero essere coinvolti in una malattia.


"Avere sempre più campioni in serie di dati GWAS è come aggiungere sempre più pixel (punti) a una fotografia: aiuta i ricercatori a vedere i dettagli che altrimenti non vedrebbero e li aiuta a decidere dove concentrare ulteriori studi", ha spiegato Marilyn Miller PhD, direttrice del programma Genetics of Alzheimer's Disease del NIA. "Se i geni compaiono solo su una persona su diecimila, è necessario trovare numerosi campioni contenenti quei geni per avere risultati statisticamente significativi".

 

 

 


Fonte: National Institute on Aging (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Brian W. Kunkle, Benjamin Grenier-Boley, …, Margaret A. Pericak-Vance. Genetic meta-analysis of diagnosed Alzheimer’s disease identifies new risk loci and implicates Aβ, tau, immunity and lipid processing. Nature Genetics, 28 Feb 2019, DOI: 10.1038/s41588-019-0358-2

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.